Il Solaria Space, nel nuovo campus in corso Italia, è dedicato alla sperimentazione di soluzioni verticali sviluppate sulla piattaforma di AI generativa di Deloitte
Deloitte ha inaugurato pochi giorni fa a Milano il Solaria Space, un hub dedicato all'intelligenza artificiale generativa (GenAI), situato nel suo nuovo campus nel centro della città, tra corso Italia e via Santa Sofia.
L’inaugurazione - presieduta da Fabio Pompei, CEO di Deloitte Central Mediterranean, alla presenza di Raffaele Fitto, Vicepresidente della Commissione europea, Giuseppe Sala, Sindaco di Milano, e Licia Ronzulli, Vicepresidente del Senato - è stata l’occasione per aprire per la prima volta al pubblico il campus, che è in attività già da qualche mese, ed è diventato la sede di riferimento di quasi metà del personale Deloitte in Italia: 6500 persone su 14mila.
Situato in un complesso immobiliare di proprietà di Allianz, progettato negli anni ’50 da Gio Ponti, Antonio Fornaroli e Piero Portaluppi, il nuovo Campus Deloitte di Milano si estende su 48 mila metri quadri, e comprende un auditorium, una “food court”, una radio, e uno spazio dedicato al well-being.
Nella giornata Deloitte ha anche presentato un proprio studio sull’impatto della GenAI sulle grandi imprese italiane, e ha inaugurato – sempre all'interno del nuovo campus - la Galleria Deloitte, un nuovo spazio espositivo ospitato nella chiesa sconsacrata di San Paolo Converso, con l'installazione "Liturgica" (nella foto in apertura).
L’apertura del Solaria Space di Milano segue quella di un centro analogo nella sede romana di Deloitte, avvenuta lo scorso aprile. Si tratta di “demo lab” dove imprese, startup e università e pubbliche amministrazioni avranno l’opportunità di sperimentare concretamente le soluzioni verticali per vari settori sviluppate sulla piattaforma GenAI proprietaria di Deloitte, che si chiama appunto Solaria. Lo spazio di Milano sarà dedicato principalmente alle soluzioni per l’industria, quello di Roma alle soluzioni per la PA.
Durante l’evento milanese, Solaria è stata dotata di un corpo robotico umanoide che ha interagito con i manager Deloitte, rispondendo a domande, riconoscendo l’ambiente, e preparando in pochi secondi una presentazione in base alle indicazioni ricevute.
È stata la stessa Solaria a spiegare di avere capacità superiori ai chatbot di GenAI più diffusi: “Posso interagire contemporaneamente con più utenti, riconoscere visi, gestire compiti complessi, e utilizzare strumenti AI avanzati per navigare nella knowledge base Deloitte e sul web, estraendo informazioni chiave. Ho una memoria intelligente che progressivamente impara, ricordando gli eventi passati”.
I Solaria Space si inseriscono nella strategia globale di Deloitte sulla GenAI, che prevede entro il 2030 investimenti per oltre 3 miliardi di dollari a livello mondiale, e che ha preso il via nel marzo 2024 con l’istituzione del Centro di Eccellenza per la GenAI, che si avvale della collaborazione di NVIDIA, Google Cloud, AWS, IBM e Meta.
Il centro conta oltre 200 specialisti - esperti in strategie di trasformazione digitale, architetti di sistema, analisti di dati, sviluppatori software e prompt engineer -, ed è guidato da Lorenzo Cerulli. Collabora con 450 startup e ha sviluppato finora oltre 100 soluzioni sulla piattaforma Solaria, che hanno impattato oltre 200 clienti.
Nel giorno dell’inaugurazione, nel Solaria Space sono state dimostrate alcune di queste soluzioni verticali, per l’industria (digital twin di fabbrica e ambienti industriali virtuali, gestione della logistica in ambienti di stoccaggio), per il settore consumer goods (assistenti personal shopper per acquisti ecommerce) e per i CFO (analisi e sintesi della documentazione pubblica sui concorrenti e sul mercato per preparare presentazioni di risultati finanziari e rispondere agli analisti).
Passando infine allo studio sulla GenAI in Italia, intitolato “Generative Tomorrow. The Future Unveiled, starring GenAI”, è focalizzato sulle aziende con fatturato sopra i 50 milioni di euro e almeno 250 dipendenti. Secondo Deloitte l’adozione della GenAI da parte di queste imprese potrebbe portare a un aumento dei margini tra il 5% e il 15% nel medio-lungo termine, con un incremento di valore delle aziende italiane tra i 149 e i 446 miliardi di euro.
Dall’analisi emerge che i settori industriali con il più alto incremento di valore potenziale sono quello finanziario (tra 33 e 99 miliardi di euro) ed energetico (tra 22 e 67 miliardi).
Inoltre il 78% delle aziende intervistate prevede di aumentare gli investimenti in GenAI nel 2025, il 74% di chi lo ha già fatto ha ottenuto un ritorno pari o superiore alle attese, e due aziende su tre registrano un ROI oltre il 30%.
Opportunità ben chiare, quindi: il problema è realizzarle. Secondo i dati citati da Deloitte, solo l’8,2%. delle imprese con almeno 10 dipendenti sta già usando tecnologie di intelligenza artificiale (sono il 13,5% nell’area UE27). Inoltre a livello globale solo il 17% dei board aziendali discute regolarmente di AI e il 66% dei consiglieri dichiara di avere competenze limitate in materia.
Il nuovo Campus Deloitte di Milano