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Celonis: “Non c’è AI senza Process Intelligence”

Al suo evento “Process Intelligence Day” di Milano lo specialista di process mining ha raccolto clienti e partner italiani: in evidenza diverse case history tra cui il Gruppo Iren

Tecnologie

“Nelle aziende e nelle organizzazioni i processi sono la più grande fonte di valore, la più veloce leva di cambiamento, ma nella realtà non funzionano mai come sono stati progettati sulla carta: l’efficienza è bassa, le persone lavorano male, e il valore si disperde”. Così Andrea Carboni, country manager di Celonis (nella foto), ha aperto pochi giorni fa l’evento “Process Intelligence Day” di Milano, tappa italiana di un roadshow mondiale in 23 città della multinazionale tedesca specialista di process mining.

L’evento, che aveva come main sponsor EY, Protiviti e SDG, ha aggiornato il pubblico di partner e clienti sugli ultimi sviluppi dell’offerta di Celonis, e sui progetti di alcuni clienti italiani di primo piano dei settori utility, insurance, PA ed energia, tra i quali possiamo citare solo il Gruppo Iren.

“L'attuale scenario economico e geopolitico è caratterizzato da una crescente complessità e rapidi cambiamenti. Per affrontarle in modo efficace, sempre più aziende e organizzazioni utilizzano la Process Intelligence per migliorare i loro processi”, ha detto Carboni. "La Process Intelligence di Celonis fornisce all'AI la conoscenza dei processi e il contesto aziendale per renderla efficace: ecco perché crediamo fermamente che ‘non c'è AI senza PI’”.

Un "digital twin" del processo aziendale

A questo proposito durante il Process Intelligence Day sono stati citati alcuni dati del Process Optimization Report 2025 di Celonis: l'81% di oltre 1600 leader aziendali a livello globale ritiene che le loro aziende utilizzeranno l’AI per migliorare i propri processi nei prossimi 12 mesi, e l'89% che l'AI deve essere integrata nel contesto di funzionamento dell'azienda per fornire risultati efficaci.

L’approccio di Celonis si basa sull’integrazione di dati di processo e di contesto per creare un “digital twin” del processo aziendale che si sta analizzando, detto Process Intelligence Graph (PI Graph). “È come la mappa della metro, ma interattiva, e vi mostra esattamente come funzionano nella realtà i vostri processi”, ha detto Carboni. “È il cuore della piattaforma Celonis, che è pensata per rivelare dove il valore è nascosto nei processi di un'azienda, guidare le azioni per realizzarlo, e monitorare gli impatti di queste azioni, sempre più spesso utilizzando l'AI”.

Un esempio fatto durante l’evento riguarda il processo di gestione ordini, in cui la soluzione Celonis ha individuato la causa della deviazione dal processo (il blocco automatico di un credito al verificarsi di condizioni predeterminate), valutato i suoi impatti economici, e proposto una lista di azioni di miglioramento, con possibilità di configurare un agente AI per rimuovere in autonomia i blocchi di credito sulla base di dati contenuti in Celonis - ordini, storico dei pagamenti, gestione del credito ecc. – oppure richiedere un intervento umano.

Il caso Iren

Più in dettaglio la piattaforma di Celonis comprende soluzioni di process analysis, process management, e process improvement, e una cinquantina di app preconfigurate - per esempio per la reingegnerizzazione o il miglioramento continuo della execution dei processi. Ed è promossa sul mercato attraverso un ecosistema di 300 service partner, 700 partner accademici (tra cui 16 università italiane) e 110 integrazioni: tra queste ultime all'evento è stata data particolare evidenza a quella con Microsoft.

L’azienda dichiara migliaia di clienti, tra cui PepsiCo, GE Healthcare e Accenture, e in Europa AstraZeneca, Thyssenkrupp, Campari, Siemens, BMW e Vodafone, e oltre 5000 implementazioni enterprise.

Come accennato, uno dei principali casi presentati al Process Intelligence Day di Milano è stato quello del Gruppo Iren, raccontato dal Data & Analytics Officer Antonio Iavarone. “Abbiamo utilizzato Celonis sui processi di Customer Operations e Service, iniziando dall’attivazione dei contratti idrici, e passando poi alle domiciliazioni bancarie e ai reclami - in quest’ultimo caso anche con utilizzo dell’AI - con benefici di circa il 20% e riconversione di alcune risorse interne su aree a maggior valore aggiunto. E ora stiamo valutando ulteriori aree di implementazione”.

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