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Aruba, le infrastrutture per il business

Un incontro a Smau con Gabriele Sposato, Direttore Marketing di Aruba Business, permette di fare il punto sulle strategie dell’azienda a livello sia italiano sia europeo

Trasformazione Digitale Cloud Mercato e Lavoro
È all’edizione 2018 di Smau che ImpresaCity ha incontrato Gabriele Sposato, Direttore Marketing di Aruba Business, per fare il punto sulle strategie dell’azienda, attiva come noto su molti fronti. La parola d’ordine qui è soprattutto cloud, dove di rilievo è innanzitutto il primo compleanno del Global data center inaugurato all’inizio di ottobre dello scorso anno alle porte di Bergamo, in un’area di 120mila metri quadri dove sono previsti 5 data center, uno dei quali è già inaugurato. “La grande soddisfazione è vedere che le prime 10 sale da 1000 metri quadri ciascuna, che compongono il primo data center, sono state già completamente vendute oppure opzionate: si tratta di un risultato che va molto oltre le nostre aspettative”, esordisce Sposato, sottolineando anche che “la base di clienti e di partner che si sono rivolti al Global data center è davvero di elevato livello, con aziende di notevoli dimensioni che stanno facendo sempre più ricorso al cloud”. Come da tradizione, è difficile avere nomi precisi, anche perché molte aziende chiedono riservatezza, per i più svariati motivi, ma Sposato fa notare che “a livello di decision maker i nomi di chi ci ha scelto circolano, generando un effetto passa-parola che ci dà vantaggi sul piano commerciale, così come ci hanno fatto molto piacere i feedback positivi ricevuti dai nostri partner tecnologici come Intel o VMware, per citarne solo due”.

Nuovi data center
Ma non per questo si dorma sugli allori, tanto che nel 2020 verrà aperto un data center anche a Roma, nell’area del Tecnopolo tiburtino, “con un investimento previsto di 300 milioni di euro nell’arco di cinque anni e con l’assunzione di 200 persone nello stesso intervallo di tempo”, prosegue Sposato, spiegando che la nuova struttura servirà per completare “l’offerta di Aruba per il mondo della Pubblica Amministrazione e per offrire servizi di co-location o di sale dati dedicate anche alla vasta area del Centro-Sud Italia”. Non è però l’unico investimento, dato che anche nel Global data center di Bergamo “abbiamo ripreso i lavori su altri due data center che arriveranno presto, e saranno sempre di Tier 4 e soprattutto green al massimo livello possibile oggi”, fa notare Sposato, evidenziando che “il trend che vede il crescente passaggio dall’on premise al cloud, soprattutto ibrido, è sempre più solido, con molti ex-CED aziendali che verranno consolidati in data center più grandi come quelli che abbiamo realizzato e che abbiamo in piano di realizzare”.
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Verso l'Europa
Se una buona parte del giro d’affari di Aruba nasce ancora dall’offerta che l’ha vista nascere, come l’hosting di domini o i servizi di certificazione come la PEC, oggi una buona fetta è sempre più appannaggio del cloud e dei servizi di data center. “Si tratta di un mercato in forte crescita, che ha un target molto variegato, visto che si va dalla singola startup che vuole essere operativa in tempi brevi alla grande azienda che sposta applicazioni sul cloud, passando per i nostri partner di canale che aiutano le aziende a sviluppare le applicazioni e a portarle in cloud”, spiega Sposato, individuando anche nell’espansione all’estero un’altra direttrice dello sviluppo di Aruba: “nell’arco dei prossimi tre anni il business internazionale avrà un peso crescente, con l’Europa in primo piano, anche se già siamo presenti in alcuni Paesi con i nostri servizi cloud con presidi diretti oppure con partner”. 

Canale in gioco
Infine, le opportunità del cloud riguardano da vicino anche il canale dei partner di Aruba, tiene a precisare Sposato: “quando parlo di canale intendo riferirmi a realtà di tutti i tipi, come piccole aziende oppure software house o grandi system integrator, con i quali abbiamo numerose sinergie e ai quali siamo oggi in grado di offrire ancora maggiore credibilità sul mercato grazie ai nostri investimenti in infrastrutture di data center, che essendo Tier 4 si possono collocare ai massimi livelli del mercato, anche in termini di compliance e di sicurezza, che sono oggi aspetti di fondamentale importanza per qualunque tipo di progetto si intenda proporre al mercato”. 
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