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Roma è sempre più un hub digitale

Nel grande Data Center campus di Aruba a Roma verrà creato da Namex un nuovo punto di interscambio ad alte prestazioni

Cloud

Nel suo Hyper Cloud Data Center (IT4) di Roma, Aruba ospiterà un nuovo Point of Presence di Namex (Nautilus Mediterranean eXchange point), il più importante Internet eXchange Point del centro Italia. L'accordo va visto anche come un segnale - spiega Maurizio Goretti, CEO di Namex - che Roma sta aumentando di importanza come hub di interconnessione al centro dell’Italia e del Mediterraneo.

Namex è nato alla metà degli anni Novanta come nodo di interconnessione romano delle reti di differenti provider, trasformatosi poi nel 2001 in un vero e proprio consorzio che comprende - e soprattutto interconnette - un gran numero (oggi 221) di operatori fornitori di contenuti internazionali di streaming e servizi cloud, fornitori di servizi di connessione nazionali, ISP più o meno grandi, locali e non.

A tutti questi provider Namex fornisce una piattaforma neutrale di servizi di interconnessione, migliorando nel contempo l’infrastruttura Internet dell’Italia meridionale. Ma sempre più del bacino del Mediterraneo: oltre che a Roma, Bari e Napoli, Namex è presente anche in Albania (ANIX).

Annunciato qualche tempo fa e in via di finalizzazione, il Data Center campus di Aruba a pieno regime comprenderà 5 edifici data center indipendenti per un totale di 30 MW di potenza IT erogati con un livello di ridondanza almeno 2N.

Il campus intende ospitare le principali infrastrutture nazionali di telecomunicazioni per garantire interconnessioni di rete ad alte prestazioni. Anche l'inclusione del PoP di Namex fa parte di questa strategia “carrier neutral” adottata da Aruba. Strategia che, nelle intenzioni, fa del campus romano una infrastruttura ideale per ospitare i sistemi di clienti di qualunque dimensione, dalle PMI agli hyperscaler o cloud provider, fino alla PA. In questo senso, Goretti ha confermato che la collocazione del nuovo PoP di Namex all’interno di un data center come quello di Aruba consentirà "di rispondere ai provider che necessitano di installazioni dell’ordine di decine di rack e MW di potenza".

Da parte sua, Aruba ha sottolineato che la strategia di sviluppo infrastrutturale dei suoi data center e di approccio "neutrale" alla interconessione è premiante. In questo modo - ha spiegato Stefano Cecconi, Amministratore Delegato di Aruba - i tre data center della società (Ponte San Pietro, Arezzo e Roma) diventano "tre location strategiche, connesse ai principali nodi di traffico del paese, che ospitano decine di migliaia di server eroganti servizi di ogni genere e che quindi si candidano ad essere infrastrutture ideali dove telco e service provider, nazionali ed internazionali, possono erogare i propri servizi e scambiare traffico in maniera efficiente".

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