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OpenAI mette nel mirino LinkedIn

La futura OpenAI Jobs Platform promette di essere una sorta di LinkedIn dell'Intelligenza Artificiale, con in più la formazione e le certificazioni della OpenAI Academy

Tecnologie AI

Quella tra OpenAI e Microsoft è una relazione di partnership "dinamica" che promette sempre di presentare qualche novità interessante. La casa di Redmond ha investito pesantemente in OpenAI e ne usa le tecnologie di AI, ma ne sta anche sviluppando di sue per non essere troppo dipendente dall'azienda di Sam Altman. Azienda che, da parte sua, si sta distaccando dall'abbraccio di Azure con la (promessa) realizzazione di data center propri. E ora mette nel mirino, in un certo senso, uno degli asset non tecnologici più importanti di Microsoft: LinkedIn.

L'idea di fondo di OpenAI è abbastanza semplice, per come l'ha spiegata Fidji Simo, CEO della divisione Applications della società. Di sicuro, nel bene o nel male, la diffusione delle tecnologie di Intelligenza Artificiale avrà impatti importanti sul mondo del lavoro. Forse non farà sparire migliaia di posti di lavoro come temono i lavoratori e come, purtroppo, sperano molti Consigli d'Amministrazione, ma comunque moltissime professioni cambieranno e bisognerà imparare come adattarsi a nuovi modi di lavorare.

Così OpenAI ha pensato che una buona idea per agevolare i professionisti e i lavoratori coinvolti da questa rivoluzione è "metterli in contatto con le aziende che hanno bisogno delle loro competenze, per dare loro maggiori opportunità economiche", spiega Fidji Simo. Che è un po' quello che già fa LinkedIn, a ben vedere, ma l'obiettivo della futura OpenAI Jobs Platform è più specifico: operare in modo mirato in campo AI e usare l'AI stessa per creare le giuste connessioni.

Nelle parole del manager di OpenAI: "Per un'azienda alla ricerca di un dipendente esperto di AI o che semplicemente ha bisogno di aiuto per un compito specifico, trovare la persona giusta può essere un'impresa ardua. La OpenAI Jobs Platform ospiterà candidati competenti ed esperti a tutti i livelli e opportunità per chiunque desideri mettere a frutto le proprie competenze. Utilizzeremo l'AI per aiutare a trovare la corrispondenza perfetta tra ciò di cui le aziende hanno bisogno e ciò che i lavoratori possono offrire".

La nuova piattaforma di OpenAI non vuole, inoltre, essere semplicemente una vetrina per professionisti e aziende. La OpenAI Jobs Platform intende infatti avere anche un ruolo più "proattivo" nello sviluppo in campo AI delle imprese e delle organizzazioni. L'idea - che Fidji Simo però ha solo accennato e che deve essere elaborata meglio - è mettere in relazione talenti e imprese non solo nella fase della ricerca di lavoro ma anche per attività più consulenziali legate alla modernizzazione del business, sotto l'egida di enti di natura - per quel che si capisce - confindustriale.

Una vetrina di competenze certificate

L'asso nella manica della OpenAI Jobs Platform, rispetto a piattaforme come LinkedIn, sta però in un altro aspetto: la stretta integrazione con la OpenAI Academy e il debutto delle nuove OpenAI Certifications. Il cui ruolo sarà dimostrare le competenze AI di chi si presenta - o ripresenta - sul mercato come figura esperta, a tutela delle aziende interessate.

La OpenAI Academy è una piattaforma di formazione online gratuita che OpenAI ha attivato qualche tempo fa e che, secondo la società, è stata già utilizzata da oltre due milioni di persone. Finora non prevedeva certificazioni ufficiali da poter vantare, ma ora OpenAI ha deciso di attivarle per vari livelli di competenze in campo AI: da quelle più semplici legate all'utilizzo base di ChatGPT in poi. Il tutto restando "dentro" ChatGPT stesso: le certificazioni si otterranno usando il chatbot nel suo Study Mode.

L'obiettivo di OpenAI è ambizioso: di fatto è spingere la Jobs Platform e ChatGPT come un sistema integrato ideale per le attività di upskilling e reskilling in campo AI di cui le aziende e i professionisti hanno bisogno e che, però, non sempre danno i risultati sperati. "Abbiamo studiato cosa ha funzionato in passato e cosa no", spiega ora Fidji Simo, promettendo che la formazione offerta da OpenAI sarà migliore, più efficace e soprattutto più vicina alle vere esigenze dei datori di lavoro e dei loro dipendenti. Per verificarlo basterà aspettare, nel frattempo ci sono pochi dubbi sul fatto che moltissimi saranno più che disposti a formarsi direttamente da chi l'AI, in questi anni, sembra averla reinventata.

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