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ServiceNow: in Italia solo il 9% dei progetti AI ha una visione integrata

Uno studio rivela un calo nell’indice di maturità AI nell’area Europa e Medio Oriente, dove sono ancora poche le aziende che riescono a sfruttare appieno i benefici dell’intelligenza artificiale generativa

Tecnologie AI

Aziende italiane e AI: solo il 9% dei progetti si basa su una visione realmente integrata e i giusti investimenti trasformazionali, secondo quanto emerge da uno studio condotto da ServiceNow in collaborazione con Oxford Economics.

Giunta alla seconda edizione, la ricerca Enterprise AI Maturity Index, condotta su 4.5000 manager di 16 Paesi, rivela che le aziende faticano a tenere il passo con un’innovazione rapida e molte trovano difficile trasformare le ambizioni dell’intelligenza artificiale in un’esecuzione scalabile ed efficace. Nell’area Europa e Medio Oriente, Italia compresa, si registra una tendenza sorprendente: nonostante gli investimenti nell’intelligenza artificiale continuino a crescere, il punteggio medio di maturità dell’intelligenza artificiale è diminuito di 10 punti rispetto allo scorso anno, passando da 44 a 34. L’Italia si ferma a 33, perdendo 11 punti rispetto ai 44 di partenza.

L’AI Maturity Index di ServiceNow esamina cinque componenti chiave: strategia e leadership dell'AI, integrazione dei workflow, talenti e forza lavoro, governance dell'AI e investimenti nell'AI, mostrando che le tecnologie all’avanguardia come l’intelligenza artificiale stanno alimentando la sperimentazione e alzando i profitti in tutta l’area europea e mediorientale. Tuttavia, il ritmo del cambiamento si sta muovendo più velocemente della capacità delle organizzazioni di scalare l’intelligenza artificiale in modo strutturato.


La maturità

La ricerca sottolinea che il desiderio di innovare è chiaro, con il 40% delle organizzazioni in Italia che ha lanciato oltre 100 casi d’uso legati all’AI nell’ultimo anno. Questo riflette il crescente interesse per la sperimentazione su larga scala.

Tuttavia, la maggior parte dei progetti rimane nelle prime fasi di implementazione, come si evince dal punteggio complessivo di maturità dell’AI. Le organizzazioni si focalizzano sulla sperimentazione e sull’espansione e solo il 9% dei progetti raggiunge la fase di augmentation, che è la fase più avanzata nella quale si riesce a innovare grazie a una visione realmente integrata dell’intelligenza artificiale e ai corretti investimenti trasformazionali.

L’agentic AI

L’intelligenza artificiale agentica agisce in modo autonomo ed è pensata per rimodellare l’automazione aziendale. Tuttavia, la consapevolezza varia ampiamente. Mentre il 15% delle organizzazioni in Europa e Medio Oriente sta già utilizzando l’Agentic AI e il 42% prevede di implementarla entro 12 mesi, la familiarità è ancora agli inizi. Solo un’organizzazione su cinque è a suo agio con l’intelligenza artificiale agentica e ne riconosce il potenziale e questo rivela un significativo divario di conoscenze.

Le opportunità legate all’AI sono in ogni caso significative e la metà degli early adopter in Europa e Medio Oriente segnala margini lordi incrementati (58%), maggiore efficienza e produttività (59%) ed esperienze migliori (60%).


La governance

L’aumento dell’adozione comporta un rischio crescente. L’intelligenza artificiale su larga scala introduce sfide critiche in termini di sicurezza informatica, privacy e conformità normativa. Tuttavia, i progressi in materia di governance sono in fase di stallo in Europa e in Medio Oriente con una perdita del 3% anno su anno in capacità di gestione. In Italia, si registra però una controtendenza, con il numero di organizzazioni che hanno dimostrato capacità di governance dei dati AI che è passato dal 39% al 45% rispetto all’anno precedente. Parallelamente, le aziende che riescono a scomporre dati e silos operativi sono diminuite, passando dal 37% al 30%.

Anche la sicurezza dei dati è una tra le principali preoccupazioni in Italia e viene identificata come un ostacolo chiave alla scalabilità dell’intelligenza artificiale. Per scalare l’intelligenza artificiale in modo sicuro ed efficace, la governance è fondamentale. Ciò significa incorporare politiche, supervisione e responsabilità nelle piattaforme fin dall’inizio e avvicinarsi alle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale con una strategia concreta.

In Europa e Medio Oriente le organizzazioni stanno accelerando i progetti di intelligenza artificiale, ma molte sono ancora nelle fasi iniziali del loro percorso. È importante, però, che riconoscano il potenziale di questa tecnologia e gettino le basi per far funzionare i dati al meglio, fornendo al personale le competenze per utilizzare l’AI in tutta sicurezza”, commenta Cathy Mauzaize, President Emea di ServiceNow.

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