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Akamai: come cambierà il mondo cloud europeo

L'AI aiuterà a gestire ambienti cloud sempre più decentrati e complessi. E le aziende utenti guardano anche a costi e sostenibilità ambientale.

Cloud

Akamai Technologies ha presentato le sue previsioni Cloud 2024 per l'area EMEA. I cui trend, di solito, coincidono largamente con quelli espressi nelle nazioni dell'Europa Occidentale. Quattro punti chiave contraddistinguono le previsioni per il prossimo anno: prevedibilmente l'AI, l'attenzione ai costi, la sostenibilità ambientale del cloud, la mutazione dell'edge computing.

L'Intelligenza Artificiale è ovviamente il primo trend chiave da citare. Per vari aspetti, perché il cloud pubblico sarà la "base" delle applicazioni e dei servizi di AI, ma in particolare perché il potenziamento dell'AI porta un potenziamento delle funzioni di automazione anche nel cloud management. Questo permetterà agli ingegneri cloud di dedicare il loro tempo ad attività a più alto valore aggiunto. Tra cui - indica Akamai - la progettazione di soluzioni innovative, l’ottimizzazione delle prestazioni e la risoluzione di problemi particolarmente impegnativi.

Per Akamai, il 2023 è stato l'anno in cui il problema del lock-in degli ambienti cloud è diventato evidente. I famigerati "costi di uscita" (gli egress cost) saranno sempre più soppesati dalle imprese e "costituiscono sempre più un ostacolo all’innovazione". Il perché è presto detto: l'approccio multicloud è quello che oggettivamente favorisce l'innovazione, "ma gli alti costi di uscita impediscono alle aziende di implementare questa strategia in modo efficace". Forse dovrebbero pensarci le autorità antitrust.

I costi si controllano anche nel cloud perché l'incertezza economica generale pesa. Ma questo, per Akamai, non significa che ora si debba risparmiare sulla sostenibilità ambientale del cloud. Anche perché se non ci pensano i data center manager lo faranno i legislatori delle varie nazioni: i data center stanno consumando troppe risorse naturali e qualche freno prima o poi arriverà per ridurre il loro impatto ambientale.

"Trovare un equilibrio tra progressi tecnologici, realtà economiche e responsabilità ambientale rappresenta una sfida cruciale per i fornitori cloud. Nell’affrontare questo delicato equilibrio, il settore non solo deve investire nell’efficienza, ma anche promuovere soluzioni sostenibili che risuonino con le priorità in evoluzione delle aziende e della comunità globale", ha sottolineato in questo senso John Bradshaw, Director of Cloud Computing Technology and Strategy EMEA di Akamai Technologies.

La tendenza architetturale chiave del 2024 sarà lo spostamento di una maggiore quantità di cloud computing verso l’edge della rete. La delocalizzazione delle risorse cloud deriva da esigenze ben note: accedere a bassa latenza alle loro applicazioni o piattaforme per avere servizi sempre reattivi, poter avere l’elaborazione e la gestione dei dati il più vicino possibile alla loro origine. Questo da un lato migliora l’efficienza dei servizi digitali, dall'altro aiuta la compliance normativa legata alla localizzazione ed al trasferimento dei dati.

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