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Vertiv, il consulente per vincere le sfide delle infrastrutture in linea ai requisiti indicati dal PNRR

Un ruolo di advisor per accompagnare aziende pubbliche e private a cogliere ogni opportunità legata al Piano Nazionale per favorire la crescita e la competitività del Paese alle prese con modernizzazione e digitalizzazione delle infrastrutture, nel rispetto della sostenibilità ambientale. Ne parla Andrea Faeti, Sales Enterprise Accounts Director per l’Italia di Vertiv.

Il PNRR è una grande opportunità per le organizzazioni, pubbliche e private. Un vero e proprio acceleratore nei processi di digitalizzazione capace di innescare una forte spinta in avanti e favorire un salto quantico al Sistema Paese, a patto però di comprenderlo a fondo e attuarlo nel modo corretto, sfruttandone al massimo i benefici e riducendone i rischi. Un’occasione tutta da cogliere per quelle aziende alle prese con percorsi di evoluzione e modernizzazione tecnologica, che cercano di farsi guidare in questo cammino da chi si è specializzato per gestire il tema nella sua complessità. E’ questo il caso di consulenti e advisor, come alcuni vendor tecnologici impegnati nell’abilitare la trasformazione digitale del Paese, tra cui spicca Vertiv, vendor tecnologico di riferimento nel mercato che, grazie a un ricco portfolio di prodotti e servizi, è in grado di garantire la continuità e l’ottimizzazione operativa delle infrastrutture critiche.A raccontare a ImpresaCity il contributo offerto da Vertiv in relazione al tema PNRR è Andrea Faeti, Sales Enterprise Accounts Director per l’Italia di Vertiv (nella foto): “Per l’Italia il PNRR rappresenta un piano di investimenti del valore di 191 miliardi di euro – esclusi gli investimenti collaterali - con una frontiera temporale che traguarda il 2026. Un ammontare di circa 50 miliardi di euro annui che si aggiunge al potenziale di investimenti italiano, capace di far fare la differenza al Paese e alle aziende in grado di interpretarlo correttamente”. E spiega: “Sono tre le principali declinazioni del Piano su cui Vertiv pone l’accento: la componente afferente all’economia ‘verde’, quella relativa alla digitalizzazione e quella più orientata alla sezione legata ai servizi di inclusione. In questo scenario, come protagonista nell’ambito dell’infrastruttura, Vertiv può giocare un ruolo di protagonista soprattutto nell’area della digitalizzazione, dove il nostro impatto può davvero fare la differenza. Sono infatti circa 55 miliardi di euro quelli destinati esplicitamente alla digitalizzazione, attività su cui Vertiv può intervenire sia negli ambiti privati sia in quelli che coinvolgono la Pubblica Amministrazione, in particolare nel segmento della Sanità e in quello dell’Istruzione e della Ricerca Scientifica.”

Precursori di innovazione

In questo scenario, già da fine 2021 Vertiv ha iniziato ad organizzarsi al meglio per poter a rispondere adeguatamente alle richieste dei clienti: “Nel momento in cui abbiamo capito l'importanza e l'impatto che il PNRR avrebbe avuto sull’infrastruttura digitale del Paese, abbiamo predisposto una vera e propria task force dedicata per poter pianificare le azioni e riuscire poi a fornire le risposte corrette ai clienti. In particolare, tra le sei missioni indicate del PNRR (1–Digitalizzazione, innovazione; 2-Rivoluzione verde e transizione ecologica, 3-Infrastrutture per una mobilità sostenibile, 4-Istruzione e ricerca, 5-Coesione e inclusione, 6-Salute) abbiamo identificato da subito di focalizzarci principalmente sulle missioni 1, 4 e 6. In particolare, le prime due, sono le aree su cui abbiamo iniziato a pianificare azioni e a lavorare in modo più consistente,” chiarisce Faeti.

Il consulente per la digitalizzazione

Ad oggi l’attività su cui Vertiv si è concentrata maggiormente è quella di affiancare le imprese – pubbliche e private - nelle fasi di sviluppo e design di soluzioni infrastrutturali, ricoprendo il ruolo di consulente a tutto tondo nella progettazione e realizzazione di nuove soluzioni. Faeti porta qualche esempio in cui Vertiv si pone in prima linea: “Per esempio, nella missione 4 ci siamo misurati sulle infrastrutture per il supercalcolo, un ambito che oggi coinvolge Università, Centri di Ricerca e molti altri comparti. Solo fino a qualche anno fa questo tema era relegato alle istituzioni scientifiche mentre oggi, sull'onda travolgente dell'Intelligenza Artificiale applicata all’IT, è uscito da questo perimetro ristretto espandendosi in altri ambiti in cui è possibile implementare soluzioni di AI applicata in senso lato, coprendo molteplici scenari applicativi: dal riconoscimento facciale alla sicurezza, per spingersi ad algoritmi di ottimizzazione e alla diagnostica per immagini, solo per citarne alcuni. Va da sè che la richiesta maggiore di supercalcolo ha innescato la necessità di implementare soluzioni ad elevatissima potenza di calcolo in spazi relativamente ristretti. Investimenti sui quali già oggi c’è una forte richiesta, destinata ad aumentare, che porta con sé un tema infrastrutturale molto interessante dove Vertiv è coinvolta in parecchi progetti per lo sviluppo di infrastrutture di supercalcolo adeguate”, dettaglia il manager. Infrastrutture che, già dotate di un'efficienza di calcolo intrinseca legata ai sistemi IT, Vertiv sta realizzando attraverso sistemi di raffreddamento basate su tecnologie di direct cooling e liquid cooling, con diverse declinazioni: “Più in generale, sono soluzioni che. Oltre a consentire lo smaltimento di elevate concentrazioni di calore, possono ottimizzare al massimo l'efficienza energetica in quanto lavorano con temperature più elevate, consentendo di effettuare scambi termici a temperature più alte e utilizzando sorgenti di fresco più efficienti o a volte gratuite, che prevedono ad esempio, l'utilizzo del calore di scarto non più come problema da gestire e smaltire a costo, ma come calore che è possibile vendere. Per esempio, se si considera che dal raffreddamento di un chip si ottiene un fluido a 60-80 gradi, questo può essere uilizzabile quasi direttamente come risorsa per il teleriscaldamento piuttosto che per riscaldare ambienti come una piscina. Si può comprendere come nuove opportunità che si aprono per il mondo dell’IT in termini di gestione del calore ed efficienza energetica”.

Oltre a questi aspetti, al di là delle opportunità legate ai nuovi finanziamenti, il PNNR richiede di attenersi a precisi tempi di realizzazione nonché di produrre adeguati reporting: “Si tratta di piani con tempi di realizzazione abbastanza stringenti. Anche in questo caso Vertiv è impegnata nello sviluppo di soluzioni specifiche che consentano non solo di disporre della corretta infrastruttura dal punto di vista funzionale e di efficienza energetica, ma anche in termini di rispetto dei tempi e dei vincoli. È il caso, per esempio della realizzazione di data center o comunque di strutture di elaborazione modulari, che non richiedono investimenti in termini di nuove costruzioni che forzatamente allungherebbero i tempi di realizzazione anche a causa delle tempistiche per ottenere i relativi permessi. La nostra offerta si estende fino alla realizzazione di strutture modulari costituite da interi datacenter pre-montati che devono solo essere assemblati in sito, in grado di accellerare i processi di realizzazione, nel pieno rispetto dei criteri e dei tempi previsti dal progetto”.

Per accellerare ulteriormente le tempistiche anche nella fase di design, Vertiv propone, nelle fasi preliminari di sviluppo della soluzione e selezione delle tecnologie, l’utilizzo della realtà virtuale che consente ai clienti di analizzare la realizzazione del data center come fosse dal vivo, prima della sua effettiva implementazione.

Un legame a doppio filo con l’IT

In alcuni questi contesti, inoltre, l'infrastruttura non può prescindere dal tipo di soluzione informatica adottata. Se le infrastrutture tradizionali risultavano pressoché indipendenti dal tipo di tecnologie IT utilizzate (server, storage,...), tecnologie più estreme quali, ad esempio, quelle di supercalcolo (HPC) richiedono l’ingegnerizzazione di infrastrutture dedicate alla specifica implementazione. Risulta dunque fondamentale collaborare con gli interlocutori dell’ambito IT, vendor e sviluppatori delle soluzioni al fine di fornire l'infrastruttura giusta per il prodotto giusto: ”Una situazione stimolante in cui ci siamo imbattuti negli ultimi periodi, soprattutto nel campo dell'infrastruttura per il calcolo scientifico”.

Oltre a concentrarci sulle missioni 1 e 4, Vertiv è comunque coinvolta in tutte le missioni che toccano il tema trasversale della digitalizzazione. E’ il caso della missione 2 relativa alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica, che include risorse dedicate all'utilizzo efficiente ed efficace della risorsa idrica: “Temi di interesse per realtà che operano nell’ambito della gestione idrica quali smart matering, gestione efficace delle infrastrutture, applicazioni di metodologie di IoT piuttosto che di AI nella predictive maintenance, … in cui Vertiv entra a pieno titolo abilitando la digitalizzazione”, rimarca Faeti.

E si arriva alla missione 6: “Il PNRR è permeato dalla componente di digitalizzazione e, questa missione, relativa a garantire servizi innovativi per il servizio sanitario, prevede investimenti nell’infrastruttura IT. E’ un mercato molto ampio che stiamo esplorarando, ed è sicuramente un'altra area che ci vedrà impegnati in futuro”, commenta.

Non solo pubblico

Appare a tutti chiaro come il PNRR rappresenti un’iniezione di investimenti per la Pubblica Amministrazione nel suo complesso, centrale e locale, alle prese con processi di modernizzazione e trasformazione spinta, visto anche i ritardi temporali accumulati rispetto ad altri Paesi. Il Piano in questione è però altrettanto strategico per il settore privato: “In particolare, all’interno della missione 1 si dà particolarmente importanza al finanziamento di iniziative private di digitalizzazione, complementari ad altre inziative virtuose come Industria 4.0, tutte indirizzate a promuovere la digitalizzazione del sistema produttivo. E’ in questi ambiti che si manifesta in tutta la sua strategicità non solo il ruolo di Vertiv con un’offerta completa ma anche quello svolto dall’ecosistema dei nostri partner in grado di garantire una copertura capillare sul territorio per raggiungere l’intero tessuto imprenditoriale del nostro Paese e abilitarne l’evoluzione infrastrutturale grazie alle nostre soluzioni e alle competenze messe in campo”, sottolinea Faeti.

L’impegno green

Come già anticipato, un altro elemento trasversale nel PNRR al pari di quello della digitalizzazione è quello della compatibilità ambientale, per cui tutte le iniziative sottese al Piano devono rispettare criteri di compatibilità ambientale. Temi su cui Vertiv è fortemente impegnata, attraverso investimenti continui su tecnologie green, per fare sempre meglio in quest’ambito: “Tutto ciò rappresenta un altro tipo di supporto che Vertiv è in grado di offrire a partner e clienti per portare sul mercato soluzioni che siano compatibili con i principi di sostenibilità”.

A titolo di esempio Faeti evidenzia le tecnologie di condizionamento e di raffreddamento che permettono di risparmiare sull'acqua, che, utilizzata come elemento per il raffrescamento dell'infrastruttura, deve essere usata al meglio anche dal punto di vista energetico. In questo caso l’acqua viene impiegata in un circuito chiuso, evitando un consumo eccessivo e consentendo di aumentare l'efficienza energetica del raffreddamento, supportando le soluzioni ad alta densità, difficili da raffreddare con soluzioni tradizionali.

Un altro esempio, riguarda gli UPS nella transizione dalle batterie al piombo a quelle al litio, queste ultime molto più piccole, compatte e meno pesanti. Che equivale a dire un numero inferiore di infrastrutture, meno metri quadri occupati, maggior durata, meno necessità di essere raffreddate, e quindi maggiore efficienza energetica. In sintesi: soluzioni ad elevata ecocompatibilità. Tra gli altri esempi da citare vi sono i nuovi gas refrigeranti con basso impatto ecologico: “Vertiv ha già realizzato molte soluzioni all'interno di diversi prodotti che utilizzano questi gas a basso impatto ambientale all'interno delle proprie soluzioni.”

Infine, va ricordato il contributo strategico dei partner di canale sopratutto nelle fasi di realizzazione e integrazione, con system integrator di una certa caratura capaci di affrontare le tematiche enterprise: “Partner capaci di interpretare le necessità dei clienti, di cui conoscono a fondo meccanismi e processi, capaci di accompagnare, insieme a noi, i clienti nei loro progetti di digitalizzazione”, sottolinea Faeti.

Nei panni di advisor

Una delle maggiori preoccupazioni legate al PNRR è che questi investimenti possano essere sprecati: ”Il rischio infatti è che non riescano ad assicurare un vantaggio competitivo a lungo termine se non adeguatamente armonizzati e interpretati, diventando una spesa e non producendo gli effetti sperati. Per contro c’è la consapevolezza che un investimento ben fatto porterà benefici nei prossimi anni, tale da ripagarsi abbondantemente e favorire i processi di modernizzazione ed evoluzione tecnologici e non solo,” sostiene Faeti.

In questo contesto, Vertiv punta quindi a essere un vero e proprio advisor per i propri clienti: “Abbiamo le tecnologie e le competenze per vestire i panni di consulente in grado di dare i consigli giusti per sfruttare questi investimenti, capaci di dare il massimo ritorno a medio lungo termine”, enfatizza Faeti, che conclude: “Il PNRR è un'opportunità per tutto il settore che si occupa di digitale. Un’opportunità per I clienti ma anche per i vendor che intendono svolgere il ruolo di consulenti della trasformazione, con risvolti non solo commerciali ma anche etici, in quanto si tratta di supportare imprese e PA in questa sfida, che deve far crescere la produttività, l’efficienza e quindi la competitività del Sistema Paese”, conclude Faeti.

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