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Anche IBM z/OS si rinnova

IBM z/OS si avvicina alla versione 3.1, che punta sul machine learning per semplificare le operazioni di gestione e ottimizzazione dei sistemi

Trasformazione Digitale

Arriverà nel terzo trimestre dell'anno e viene già definita come "una nuova era nell'intelligenza del sistema operativo". Parliamo della nuova versione - la 3.1 - di IBM z/OS, il sistema operativo che muove gli storici mainframe di Big Blue. Pensata per le macchine z14 e per alcuni modelli z15 e z16, la nuova release si focalizza soprattutto - sottolinea IBM - nell'integrare in z/OS funzioni di intelligenza artificiale che possono essere d'aiuto nella gestione dei sistemi e nell'automazione di diverse loro attività.

In questa logica z/OS prevede che i mainframe z possano gestire un vero e proprio ciclo di vita dei modelli di machine learning, addestrandoli e implementandoli a bordo. Sia pure sempre con un raggio d'azione limitato alle operazioni di auto-gestione del sistema. I dati necessari all'addestramento degli algoritmi saranno raccolti e gestiti via Apache Spark e z/OS supporterà nativamente Python come linguaggio per AI e ML. Mediante la containerizzazione sarà poi possibile usare altri framework ampiamente diffusi per il machine/deep learning, come TensorFlow. Funzioni di AI saranno poi integrate direttamente in Workload Manager, per ottimizzare la distribuzione delle risorse di sistema sulla base di previsioni nel carico dei workload. Questo dovrebbe aiutare a ridurre le azioni di ottimizzazione manuale.

IBM presenta z/OS 3.1 anche come "la base di una strategia di hybrid cloud", intendendo che la piattaforma prevede la coesistenza tra applicazioni Linux - containerizzate attraverso le z/OS Container Extensions (zCX) e OpenShift - e workload tradizionali. Sempre in ambito cloud, ma in senso più proprio, la nuova versione di z/OS abilita l'accesso ai servizi di cloud object storage "parificandoli" con il classico storage a dischi e a nastri. In questo modo, secondo IBM, si creano ambienti di storage ibrido in cui lo storage nella nuvola può servire per gestire meglio e in maniera più elastica backup, archiviazione e dati non strutturati.

IBM sa bene che l'ambiente z/OS può apparire ostico per chi viene da ambienti operativi più recenti ed evidentemente user-friendly anche nelle attività di configurazione e gestione. Per questo in z/OS 3.1 ha sensibilmente potenziato, AI a parte, l'usabilità di alcuni strumenti di system management. In prima fila c'è z/OSMF, che viene presentato come "la piattaforma nativa di modernizzazione per la gestione di z/OS". Ma Big Blue ha lavorato molto anche su altri moduli, come Management Services Catalog per la programmazione di sistema, Change Tracker per il configuration change management, Workload Interaction Correlator per la visibilità sulle interazioni fra componenti e middleware, Authorized Code Scanner per la ricerca di vulnerabilità software.

Diverse novità mirate di z/OS 3.1 riguardano il potenziamento delle funzioni di sicurezza, puntando in particolare su alcune funzioni specifiche dei mainframe z16. Qui il ripristino di alcune applicazioni e di componenti middleware può essere velocizzato attraverso la funzione System Recovery Boost, che nella nuova release gestisce più eventi a cui reagire e casi d'uso preconfigurati. z/OS 3.1 comprende poi, attraverso la Integrated Cryptographic Service Facility, nuove funzioni per i "crypto administrator" che vogliono sfruttare le funzioni di cifratura specifiche del mainframe z16. In particolare, IBM mette in evidenza le componenti e i protocolli supportati per la cifratura "quantum safe".

Modelli z16 a parte, altre aree di z/OS in cui la cifratura è stata estesa o potenziata toccano la protezione del database Resource Access Control Facility (RACF), l'accesso ai database Db2, la protezione dei dati in transito in sessioni SSL/TLS, la gestione delle chiavi in servizi PKI (Public Key Infrastructure). Altri miglioramenti di z/OS 3.1 riguardano gli strumenti per sviluppatori, la gestione dei job, il monitoraggio dei sistemi, l'analisi dei dati di log e diagnostica, la raccolta dati per la compliance. E c'è molto altro segnalato nella documentazione ufficiale dell'aggiornamento.

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