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DiskStation DS1621xs+, il NAS Synology senza compromessi

DS1621xs+ è un NAS di dimensioni compatte che introduce nella categoria una novità molto interessante: la connettività 10GbE per strizzare l'occhio alle piccole e medie imprese. Il prodotto occupa poco spazio, è facile da configurare, offre ampia capacità di storage e applicazioni pensate per il mondo cloud.

Tecnologie
DiskStation DS1621xs+ è il NAS di Synology di ultima generazione che sposa prestazioni elevate, un'ampia capacità di archiviazione e un'elevata velocità di trasferimento dati. Sei vani su slitte estraibili consentono di archiviare un massimo di 96 TB di dati, ripartiti in dischi fissi da 3,5 o da 2,5 pollici, in formato tradizionale o SSD. Il tutto in un ingombro gestibile in qualsiasi ambiente, dato che lo chassis la 11,5 litri è equiparabile a quello di un desktop mid-tower. 

Le prestazioni sono pareggiabili a quelle di un server, grazie alla dotazione che comprende un processore Xeon, memoria ECC e una scheda di rete che permette una velocità di trasferimento dati 10GbE.
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Si presenta bene


Durante i test abbiamo posizionato questo NAS sulla scrivania: esteticamente non stona né in ufficio né a casa, per via del form factor compatto e del design pulito. Sulla parte frontale ci sono il pulsante di accensione, l’indicatore di stato, quello per gli eventuali alert e i LED che indicano l’attività LAN. Questi ultimi sono tre e corrispondono ad altrettante connessioni disponibili sul pannello retrostante: le due porte da 1GbE e quella singola 10GbE, che è proprio una delle maggiori novità di questo modello. 

L’installazione e la manutenzione dei dischi è semplicissima grazie ai vani estraibili, che possono alloggiare dischi fissi SATA 6 Gbps sia da 3,5 pollici sia da 2,5 pollici. Sono tutti Hot-Swappable, e in caso non dovessero bastare le sei unità previste in questa unità si potranno connettere fino a due unità DX517, per portare a 16 il numero degli alloggiamenti complessivi. 

Sul retro completano la dotazione le altre soluzioni di connettività: due porte USB 3.0 e altrettante eSATA, oltre ovviamente all'alimentazione.
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Una dotazione potente

DS1621xs+ è di fatto un micro server. La dotazione è liberamente ispirata alle soluzioni Synology per data center, come testimoniano il processore a 4 Core Intel Xeon D-1527 da 2,2 GHz e la memoria ECC, che è garanzia di affidabilità. La dotazione base è di 8 GB, può essere espansa fino a 32 GB.

L’obiettivo del produttore è evidentemente quello di alzare l’asticella delle prestazioni, per arrivare fino a un traguardo notevole per un prodotto compatto come questo: oltre 3,1 GB/s in lettura sequenziale e 1,8 GB/s in scrittura sequenziale. Concorre a questo risultato la presenza di due slot M.2 2280, che consentono di ottenere una cache NVMe ultraveloce, che accelera le prestazioni senza sacrificare vani.

Una dotazione di fascia alta che permette di elaborare vasti set di dati e di gestire un alto numero di utenti, con una maggiore velocità, rispetto ad altri NAS dello stesso form factor. 

Da notare inoltre il file system Btrfs presente su questo modello. Fra i vantaggi che offre c’è la generazione di due copie dei metadati, per conservare informazioni quali le strutture delle cartelle, i nomi dei file, le autorizzazioni di accesso e altro. Consente inoltre di creare una copia di file o cartelle condivise ogni cinque minuti, così che in caso di perdita o danneggiamento accidentale dei dati si possano ripristinare velocemente.

Creare un volume Btrfs è semplice: basta aprire Gestione archiviazione, creare un volume prestando attenzione a scegliere il file system Btrfs (che è proposto per default). A questo punto si possono definire modalità e tempistiche di snapshot, clonare cartelle condivise e altro.

10GBASE-T

DS1621xs+ è il primo NAS Synology con forma factor desktop a introdurre la connettività 10GBASE-T. È una scommessa importante, perché apre nuovi scenari per l’indirizzo d’uso. Attualmente sono pochissimi gli utenti domestici che dispongono di un cablaggio adeguato o che hanno anche solo bisogno di una tale ampiezza di banda. Saturare 10Gb è raro per qualsiasi utente privato.

Al contrario, la domanda del 10GBASE-T è alta in ambito business, dove i computer di un’intera azienda richiedono una dotazione di questo tipo.

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DS1621xs+ quindi non è un NAS per uso personale, né per l’ambito enterprise. Si pone però come scelta interessante per l’ampia forchetta che sta nel mezzo, soprattutto in un mercato, come quello italiano, dove il tessuto produttivo è costituito per lo più da piccole e medie imprese che possono avere decine di dipendenti.

La sua presenza sul mercato costituirà inoltre un test importante, perché nessuno dei concorrenti offre un NAS di questa fascia con questa connettività. Sarà interessante vedere come viene percepito, e quanti riterranno opportuno per esigenze contingenti o future optare per questo modello anziché per uno più comune. 

Il disco di test

Ai fini di test abbiamo installato un solo disco, fornito dal produttore. Si tratta dell’SSD SATA da 2,5 pollici SAT5200-960G da 960 GB. È un prodotto in linea con l’indirizzo d’uso di questo NAS, ed è particolarmente indicato per essere abbinato al DiskStation Manager di Synology.

Il suo punto di forza è che offre prestazioni elevate stabili fino a 67.000 IOPS in scrittura casuale 4K, e fornisce 1,3 DWPD all'interno del periodo di garanzia di 5 anni per resistere a carichi di lavoro intensivi 24 ore su 24/7.

Questo disco è stato progettato di concerto con Phison per ottenere un firmware personalizzato, e la protezione dei dati end-to-end e la protezione dalle interruzioni di corrente.

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Configurazione software

Una volta installate fisicamente le unità è necessario collegare in rete il NAS. La dotazione comprende due cavi di rete: uno per connettere direttamente il DS1621xs+ al router, l’altro per il collegamento fra il NAS e il computer da cui si controlleranno le attività di backup. 

A questo punto basta digitare nel browser la pagina di Synology indicata sul manuale: avviata la scansione di rete, il NAS viene individuato automaticamente e inizia la procedura di configurazione guidata che non lascia adito a errori. Dopo avere installato la versione DSM più recente si apre il pannello di controllo.

Da qui si possono svolgere tutte le operazioni di gestione del NAS e dei file. La prima operazione da fare è creare uno storge pool, quindi un volume. È a questo punto che viene chiesto il tipo di file system da usare: meglio lasciare la proposta di default, che è il soprannominato Btrfs. 
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Per quanto riguarda il volume, ovviamente ci sono tutte le opzioni RAID; con un solo disco installato abbiamo dovuto scegliere l'impostazione di base che non prevede la protezione dei dati. Con due, tre o sei dischi ovviamente le opzioni disponibili si ampliano. Interessante il fatto che per ogni opzione che si seleziona ne appare la descrizione con pro e contro, per operare scelte consapevoli.

Esperienza d'uso

Abbiamo usato il DS1621xs+ per una settimana, concentrando le opzioni di backup sui servizi di cloud pubblico, che è un aspetto rilevante in questo momento storico. Il pannello di controllo risulta molto intuitivo e semplice da usare. Agli amministratori IT che ne avranno la gestione tutte le attività risulteranno trasparenti e sotto controllo, che è un aspetto molto importante. 

I dipendenti, per canto loro, non subiranno alcuna complicazione nel lavoro di tutti i giorni. Anzi, beneficeranno di soluzioni interessanti che per esempio Synology Office, che permette di usare i documenti in collaborazione.

L'accesso ai dati è veloce, compatibilmente con le prestazioni dei dischi installati e con la rete. Più volte il Pannello di controllo ci ha segnalato che eravamo connessi a una rete a 100 Mbps che non sfruttava a pieno le potenzialità del NAS, per le quali sarebbe richiesta almeno una connessione da 1 Gbps. 

Nel panorama attuale dei NAS compatti per l'SMB, comunque, questo prodotto ha diversi punti distintivi che non passano inosservati a un management IT attento e competente. 

Il backup

Nell’era dell’emergenza sanitaria e dell’esplosione dei servizi cloud non si può più pensare al backup come attività che riguarda esclusivamente le risorse che risiedono all’interno di un perimetro ormai sgretolato. Ecco perché Synology, oltre a prodotti tradizionali come Active Backup for Business, offre Hyper Backup e Active Backup for Microsoft 365/G Suite

Il primo consente il ripristino dei dati da molteplici punti di recupero, fra cui servizi di cloud pubblico come Google Drive, Amazon Drive, Dropbox, Microsoft Azure. Nell’ottica della compliance al GDPR e della tutela dei dati sensibili, è rilevante anche l’impiego di tecnologie di cifratura AES-256 ed RSA-2048 per la protezione dei dati. Collateralmente questa peculiarità gioca anche a favore della riduzione del traffico dati, perché la compressione riduce automaticamente i volumi da trasferire.
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Active Backup for Microsoft 365 e per G Suite permettono invece di fare il backup in locale dei dati in cloud sulle soluzioni Microsoft e Google. Nel caso di Microsoft 365 consente di disporre e controllare dalla dashboard unica il backup di SharePoint, Exchange, OneDrive for Business, email, contatti e calendari. Nel caso di G Suite si possono fare copie di sicurezza di email, contatti, calendario e file archiviati in Drive.

È contemplato il backup continuo dei servizi utente e di file per ridurre al minimo il rischio di perdita di dati, e la dashboard centralizzata permette agli amministratori IT di monitorare la situazione in tempo reale, la progressione cronologica dei backup, del consumo di storage e altro.

Synology Office

Un valore aggiunto di Synology è quello di offrire agli utenti del DS1621xs+ applicazioni uniche, come ad esempio la suite Synology Office. Permette di sposare i vantaggi del cloud pubblico e la sicurezza del cloud privato, creando un pacchetto di collaboration unico nel suo genere. 

I documenti condivisi al suo interno possono essere usati in collaborazione fra i dipendenti autorizzati, muovendosi in un ambiente di lavoro protetto. Per intenderci, le suite di collaboration svolgono già questo ruolo, ma lo fanno sul cloud pubblico, con tutti i potenziali problemi che ne seguono. Qui l’ambiente si crea on premise.

Gli strumenti di collaborazione previsti sono tre: documenti, spreadsheet e slide, gli equivalenti di World, Excel e Power Point con i quali è pienamente compatibile.  In epoca COVID-19, una soluzione come questa può essere determinante per la produttività.
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