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Juniper Networks: il boom di lavoro da remoto aumenta i rischi per la sicurezza

Scarsa visibilità sulla rete e mancanza di tempo sono tra le principali preoccupazioni di chi si occupa della security in azienda

Sicurezza
Una ricerca commissionata da Juniper Networks evidenzia le sfide sempre maggiori a cui sono esposti gli approcci tradizionali alla sicurezza delle reti, a fronte di budget ridotti e dell’aumento del lavoro da remoto.  

Lo studio, condotto tra giugno e luglio scorsi dalla società di ricerca indipendente Vanson Bourne, ha analizzato attitudini, prospettive e preoccupazioni di 1.000 professionisti IT senior specializzati in reti e sicurezza, appartenenti a vari settori in vari Paesi del mondo tra cui l’Italia.  

I dati non mentono: la sicurezza di rete è un grattacapo costante e in crescita per i team IT, in particolare nel contesto attuale, con il passaggio in massa al lavoro da casa. Il compito degli esperti è complicato da problemi di prestazioni di rete, impossibilità di aggiornare l’intera rete ed esigenze quotidiane di manutenzione di base che impediscono il progredire dell’innovazione.

Un’ulteriore sfida è spesso rappresentata dalla percezione della sicurezza come dispendio di risorse più che come vantaggio aziendale. La soluzione auspicata dalla maggior parte di questi professionisti sembra risiedere in una rete che integri un buon livello di visibilità, consentendo decisioni “data-driven”, quindi rapide e corrette, e permettendo un sensibile risparmio sui tempi dedicati all’analisi manuale.

juniper infografica
Tra i principali risultati emersi dallo studio, il 97% degli intervistati (88% in Italia) ha ammesso di trovarsi di fronte a sfide continue nel tentativo di garantire livelli di sicurezza ottimali alle reti delle proprie aziende. Vale la pena ricordare che le sfide IT presenti prima dell’improvviso aumento del lavoro da remoto si sono significativamente amplificate con il moltiplicarsi delle minacce e il proliferare di soggetti “malintenzionati” molto motivati e decisamente innovativi, pronti a trarre vantaggio da qualsiasi opportunità senza essere individuati.  

Non solo: l’86% degli intervistati (83% in Italia) sente di dover migliorare l’affidabilità e le performance di rete. In particolare, con l’attuale estensione del lavoro da remoto obbligato a un numero di dipendenti superiore alla norma, la rete è il “cuore pulsante” di tutte le organizzazioni che stanno affrontando o sostenendo la trasformazione digitale. Per un’efficacia ottimale, i sistemi di sicurezza devono essere pienamente integrati nelle reti da proteggere, e non strutturati come overlay distinto. Inoltre, in media, il 47% del tempo dei responsabili IT - sia a livello globale sia in Italia - è assorbito dal mantenimento della rete invece che da attività di innovazione. 

Ancora, l’87% degli intervistati (84% in Italia) cerca una soluzione di sicurezza che migliori la visibilità tra le app esistenti, riducendo i falsi positivi e migliorando i tempi di risposta alle minacce. Il sottotesto è che i team di IT/sicurezza hanno poco tempo a disposizione, il che rende frustrante la ricerca di falsi positivi e può portare a costosi problemi dovuti all’errore umano. Ne consegue che una tempestiva mitigazione delle minacce effettive potrebbe essere ostacolata. I responsabili hanno quindi bisogno di visibilità in tempo reale sui dati e sulle reti delle loro organizzazioni, contestualizzando le informazioni per avere una visione più chiara della situazione. 

Infine, il 95% degli intervistati (93% in Italia) lavora con più vendor per l’implementazione di soluzioni di sicurezza. Ciò suggerisce che i professionisti IT e della sicurezza sono pragmatici nel loro tentativo di ottenere risultati soddisfacenti in un contesto colmo di esigenze in conflitto tra loro, tra cui compliance, costi, preferenze e richieste specifiche. Inoltre, il dato indica che attualmente molti team di IT/sicurezza cercano risposte per le loro esigenze di riduzione dei falsi positivi/miglioramento dei tempi di reazione da parte di più fonti contemporaneamente. 
juniper samantha madridSamantha Madrid, VP Security Business & Strategy di Juniper Networks
“C’è un filo conduttore evidente che lega professionisti IT e responsabili della sicurezza, ampiamente confermato da questa ricerca. Entrambi sono consapevoli della fondamentale importanza della sicurezza delle reti e dei rischi significativi e sempre maggiori per le organizzazioni connessi agli eventuali malfunzionamenti”, sottolinea Samantha Madrid, VP Security Business & Strategy di Juniper Networks. “Con la maggiore distribuzione dei lavoratori e il crescente livello di sofisticazione delle minacce, i professionisti della sicurezza si trovano ad affrontare sfide sempre nuove, che espongono le aziende a rischi in costante crescita. C’è bisogno di reti threat-aware che integrino velocità e agilità alla sicurezza, in associazione a una strategia di Connected Security, che consenta agli elementi della rete di lavorare insieme per aumentare la visibilità e la possibilità di agire dove risulti più rilevante. La vecchia concezione della sicurezza non sarà più sufficiente per le aziende che si addentrano in una nuova normalità”. 
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