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Poste Italiane vuole crescere con l'ecommerce

La trasformazione di Poste Italiane punta su un ruolo sempre più significativo in ambito ecommerce, come vettore di chi vende online

Trasformazione Digitale Mercato e Lavoro
Per la prima volta da quasi un decennio, Poste Italiane ha chiuso un esercizio fiscale registrando una crescita nel giro d'affari legato alla consegna dei pacchi. Non è bastato a portare in positivo tutte le attività "storiche" di Poste - il cosiddetto Mail and Parcel, o M&P - ma è ugualmente un segnale molto importante. È proprio attraverso un potenziamento della parte consegne, infatti, che Poste Italiane intende rafforzarsi su un mercato che sta cambiando velocemente.

Le dinamiche, in fondo, le conosciamo tutti di prima mano: le lettere cartacee sono sempre meno e la spedizione di pacchi è sempre più legata alle attività di ecommerce B2C. Queste però rischiano di uscire dal raggio d'azione di Poste Italiane, dato che molti operatori preferiscono i corrieri e che il principale operatore di mercato - Amazon - da fine novembre scorso ha ottenuto la licenza per svolgere in proprio l’attività di operatore postale.

Un anno fa circa, Poste Italiane aveva definito un piano strategico di sviluppo - Deliver 2022 - che teneva conto anche di questo scenario (Amazon a parte) e cercava di rispondervi, rendendo più elastico e integrato il modello delle consegne della corrispondenza e dei pacchi. L'approccio, non a caso chiamato Joint Delivery Model, deve aver già portato i suoi risultati se l'azienda spiega che le cifre del 2018 sono nate anche "grazie alla crescita dell’attività di recapito pacchi nell’ambito del B2C".

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In questo senso Matteo Del Fante, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Poste Italiane, ha ribadito che il piano Delivery 2022 "prevede anche la trasformazione del nostro core business di Corrispondenza e Pacchi per sfruttare la rapida crescita dell’e-commerce".

Rafforzare l'impegno nell'ecommerce è importante per Poste Italiane. Anche se l'azienda sta progressivamente cambiando pelle, il suo business tradizionale ha ancora un peso economico rilevante. Per il 2018 Poste ha registrato infatti ricavi complessivi per 10,9 miliardi di euro, di cui 3,6 ancora relativi alla parte M&P. Il resto del business viene dai servizi finanziari (5,2 miliardi di euro), dai servizi assicurativi (1,5 miliardi) e dalla parte pagamenti/mobile/digitale (circa 600 milioni).

Il settore corrispondenza, pacchi e distribuzione è però l'unico in perdita operativa, quindi ha senso favorire la sua ripresa puntando a diventare un operatore preferenziale per la consegna delle vendite online. Nel 2018 Poste Italiane ha consegnato circa un terzo delle spedizioni legate all'ecommerce B2C, l'obiettivo è far salire questa quota al 40 percento entro il 2022.
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