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Cinquemila miliardi di IT nel 2024, all'insegna dei servizi IT

Gartner stima che nel 2024 i servizi IT cattureranno per la prima volta la fetta maggiore della spesa ICT delle imprese. Ma occhio alla change fatigue dei CIO.

Trasformazione Digitale

Cinquemila miliardi di dollari spesi in infrastrutture e servizi IT e di telecomunicazioni: è il bilancio con cui secondo Gartner si chiuderà il 2024 dell'ICT mondiale. Bilancio che farà segnare, se le previsioni saranno confermate, una crescita quasi del 7% anno su anno in investimenti tecnologici. Non tantissimo ma nemmeno poco, se consideriamo che alcuni segmenti anche significativi dell'IT sono comunque in sofferenza e che la situazione economica mondiale è all'insegna di una generale incertezza.

E l'incertezza è una costante, in ogni momento. Tanto che anche Gartner man mano deve correggersi: la stima attuale del mercato 2024 - quasi 4.998 miliardi di dollari, +6,8% anno su anno - è comunque in calo rispetto alla previsione di crescita dell'8% fatta lo scorso trimestre.

L'aumento degli investimenti IT è legato all'innovazione tecnologica, ovviamente. Verrebbe fa chiamare in causa subito l'immancabile previsto boom dell'AI generativa nelle imprese. Ma Gartner è di altro parere: l'hype per l'AI generativa ha caratterizzato certamente il 2023 ma non sta cambiando in modo significativo il profilo della spesa IT nel breve termine.

Il 2024 sarà l'anno in cui le aziende lavoreranno alla pianificazione di come utilizzare la GenAI, ma gli investimenti IT saranno guidati da esigenze più tradizionali, come aumentare la redditività e ridurre il bisogno di manodopera. E Gartner avvisa anche di un rischio da non sottovalutare: le aziende potrebbero ad un certo punto addirittura ridurre i loro investimenti nelle novità tecnologiche per una "change fatigue", ossia una "stanchezza da cambiamento" che deriva dalla presupposta e percepita necessità di essere sempre in prima fila quando si tratta di recepire il nuovo.

Per Gartner la "change fatigue" ha già colpito negativamente la crescita del mercato nel 2023. E non è legata solo a temi strettamente tecnologici e di frontiera: il cambiamento in generale è un problema in più per i CIO, quando diventa frequente e massivo.

"La change fatigue può manifestarsi come resistenza al cambiamento, con i CIO che esitano a firmare nuovi contratti, a impegnarsi in iniziative a lungo termine o a coinvolgere nuovi partner tecnologici", spiega Gartner. Quando avviano nuove iniziative, sottolineano gli analisti, i CIO oggi avrebbero bisogno di poter limitare di più e meglio i rischi associati, con una maggiore certezza dei risultati delle iniziative stesse.

Il grosso della spesa IT globale sarà legato ai servizi IT, ed è la prima volta che questo accade. La crescita del comparto servizi deriva in gran parte dagli investimenti delle imprese in progetti che promettono di portare più efficienza e ottimizzazione organizzativa. In un periodo di incertezza economica come quello che stiamo vivendo, questi investimenti resteranno fondamentali. O comunque saranno percepiti come tali.

In generale, spiegano gli analisti, le prospettivo per lo sviluppo del mercato sono buone perché le imprese continuano a trovare sempre più utilizzi per la tecnologia, più o meno innovativa essa sia. "L'IT è uscita dal back office, è passata al front office e ora è in grado di produrre ricavi. Finché non ci sarà un plateau per come e dove la tecnologia può essere utilizzata in un'impresa, non ci sarà un plateau nella spesa IT business", secondo John-David Lovelock, Distinguished VP Analyst di Gartner.

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