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Appian World, è tempo di democratizzare il low-code

Torna a Miami l’edizione 2022 dell’evento di riferimento di Appian per toccare con mano velocità e potenza combinate nella piattaforma low-code aziendale, comprendere come l'automazione intelligente guida il Roi e le direzioni di AI, RPA, BPM e Process Mining. Non solo tecnologia ma focalizzazione sui temi ESG e sulle competenze con il lancio del programma#lowcode4all

Tecnologie

E’ un momento intenso di ‘connessione’ quello che Appian e il suo ecosistema vivono ogni anno in occasione dell’evento Appian World, durante il quale l’azienda racconta le novità che la riguardano a tutto tondo.

Una connessione estesa, tra IT e Business, tra persone e processi, tra dati e persone, tra sviluppatori e innovazione, tra workflow e automazione, …, un concetto racchiuso appunto nel ‘claim’ dell’edizione 2022 che recita “Connected Possibilites”.Un momento quest’anno ancora più concreto, visto il ritorno in presenza a Miami, con l’obiettivo di comprendere e cogliere le possibilità di trasformare e cambiare il mondo, attraverso un modello contemporaneo, che, pur abilitato dalle tecnologie, deve sempre mettere al centro le persone. Non a caso le principali novità annunciate quest’anno si focalizzano su tematiche ESG, e su aspetti più soft, come formazione e certificazione per accrescere le competenze su modellazione e automazione dei processi low-code.
A detta di Appian è infatti questo il modello vincente, una vera rivoluzione nel mondo tecnologico, che deve diventare più democratico, allargandosi sempre più alla community e favorendo sviluppo, automazione ed esecuzione di processi e applicazioni in logica moderna.

Lo ripete dal palco Matt Calkins, Founder and CEO, Appian agli oltre 4 mila partecipanti. Uno speach pragmatico, concreto, che va subito all’essenza: “Oggi ogni organizzazione, qualsiasi essa sia, deve adottare un modello di sviluppo low-code” e Appian, che lo fa di mestiere, sa come abilitarlo: l’azienda guida infatti i clienti dalla fase di identificazione ed analisi dei processi al disegno dei workflow e all'automazione, offrendo un'esperienza totale da una singola piattaforma unificata end-to-end per costruire nuovi processi. Low code non afferisce solo al workflow ma è una combinazione di workflow, Robotic Process Automation (RPA), Artificial Intelligence (AI), Intelligent Document Processing (IDP) e Process Mining".
Matt Calkins, Founder and CEO

Per farlo al meglio Appian ritiene che si debba agire in termini di: agilità, una vera necessità – “In un mondo che continua ad accelerare, ogni business deve essere agile e avere la capacità di ri-inventarsi in ogni momento”; velocità – lo sviluppo deve essere fatto velocemente in modo semplice, non rifacendosi a un modello hard code ma bensì low code per rispondere rapidamente alle richieste del mercato; empowerment, bisogna espandere la potenza del low-code coinvolgendo più persone, più community, facilitando le conoscenze relative a questo modello.

Ottimi numeri e riconoscimenti

E la direzione intrapresa dal vendor sembra essere quella giusta. Come si evince da alcuni numeri; nel giro di un biennio i login, le connessioni, effettuati alla piattaforma Appian sono quadruplicati arrivando a oltre 70 milioni, mentre nel 2021 i processi eseguiti sempre sulla piattaforma aziendale sono stati 4,4 miliardi (cresciuti del 25 volte dalla quotazione in Borsa nel 2017), a evidenziare quanto si sia mossi in termini di sviluppo di nuovi processi e applicazioni anche sull’onda della situazione pandemica che, di fatto, ha impresso una forte accelerazione in questo senso. Un cambio di passo adottato anche dalla community di sviluppatori legata ad Appian, che è duplicata nel giro di un anno, crescendo del 116%, aprendosi a nuovi membri: “Ogni mese un record di adesioni, sempre in crescendo”, dice.Appian continua a raccogliere consensi. Lo testimonia anche il mercato, a partire dagli analisti: di recente Gartner ha infatti riconosciuto l’azienda ancora una volta come ‘Scelta dei clienti’ nel Gartner Peer Insights 2022 alla voce Piattaforme Applicative Low-Code (LCAP) Enterprise. Gartner Peer Insights è una piattaforma gratuita di recensioni e valutazioni progettata per decisori di software e servizi aziendali. E Appian è uno dei quattro fornitori a ricevere il riconoscimento e l'unico ad averlo ottenuto nelle quattro categorie di Grandi Aziende (1-10 Mld dollari), Medie Aziende (50 milioni -1 Mld dollari), Nord America, Europa, Medio Oriente e Africa. Secondo Gartner, per qualificarsi nella sezione ‘Customers' Choice’, i fornitori devono avere un prodotto elencato in questo mercato su Gartner Peer Insights, ottenere la valutazione complessiva (su 5 stelle) superiore o uguale alla valutazione media per quello specifico mercato e ricevere 50 o più recensioni da parte dei clienti, pubblicate nel corso dell'anno.Il Process Mining entra nella piattaforma low-code unificata

Per continuare a rimanere la prima scelta dei clienti Appian sta lavorando sodo; come sul filone tecnologico su cui il Ceo sceglie di focalizzarsi quest’anno nella prima sessione plenaria, quello del Process Mining: “Ogni organizzazione ha al proprio interno processi inefficienti che vanno necessariamente migliorati”. Ed è qui che interviene il Process Mining in un disegno di piattaforma integrata e unificata, in cui rappresenta un tassello che si abbina alla perfezione a quello del Workflow e all’automazione, nella cosiddetta Appian Low-Code Platform: “Process Mining e Workflow sono due facce della stessa medaglia – enfatizza il Ceo - il primo si concentra sullo stato delle cose che già si conoscono per migliorarle, analizzandone i dati, mentre il Workflow indica la via dove andare in futuro”. Sono elementi che parlano lo stesso linguaggio, senza compromessi, che si intersecano e integrano in modo profondo, hanno lo stesso look & feel, offrono gli stessi servizi per sviluppare applicazioni e processi in modo rapido e semplice, con innestata la sicurezza in un disegno cloud.Per fare ciò lo scorso anno a luglio Appian ha acquisito Lana Labs, azienda con una soluzione di Process Mining in grado di agire su processi aziendali complessi, con funzionalità di analisi avanzate basate su Intelligenza Artificiale e Machine Learning, oggi appunto totalmente integrata nella piattaforma unificata Appian. Una soluzione di Process Mining per rimuovere i punti di attrito del processo e focalizzarsi sul miglioramento e l’automazione dei flussi di lavoro. Si analizza il processo in tutte le sue fasi, i dati che lo compongono per individuarne le inefficienze e intervenire. Un elemento che permette di passare dall’analisi e dalla diagnosi all’azione, muovendosi senza soluzione di continuità dal passato al futuro in uno stesso ambiente.

Nel corso dell’evento sono stati molti i momenti di approfondimento tecnologico, nelle sessioni plenarie e parallele per celebrare l’innovazione. Nella seconda giornata Adam Glaser, Senior Vice President, Engineering, Appian e alcuni membri del team tecnologico legato ai prodotti hanno riportato il focus per esempio su Appian Portals – novità della scorsa edizione, un nuovo modo per connettere in modo sicuro utenti esterni alle app senza autenticazione. Gli utenti possono installare le pagine Web del portale direttamente sui loro dispositivi senza richidere login, come se fossero applicazioni native. Gli sviluppatori possono quindi creare e gestire rapidamente siti Web esterni sicuri senza bisogno di autenticarsi, integrando le applicazioni nel proprio portale. Appian si occupa di gestire le domande di integrazione degli account, i modelli su casi d'uso simili, il self-service,….E ancora la soluzione Appian Connect KYC per garantire un’attività di monitoraggio continuo dei dati connessi, operando sull’intero ciclo di vita del cliente: “Il 37% dei nostri clienti utilizza i dati low-code in modo molto semplice, in modalità drug&drop, collezionandoli per prendere decisioni utili per il business, in un mondo in cui nel 2021 si sono registrati oltre 50 miliardi di interazioni di dati totali”.

Il team di Appian ritorna sui più recenti annunci tutti concepiti aderendo a requisiti di semplicità e velocità abilitati dal low-code – da qui la sua democratizzazione – per ridurre le barriere e allargare lo spettro di adozione.

Un concetto di semplicità attraverso lo sviluppo low-code che inevitabilmente passa dall’utilizzo di paradigmi tecnologici moderni a cui si rifà Appian come DevSecOps, Artificial Intelligence, Machine Learning, Data Fabric – un unico modello di dati – nonché un set completo di funzonalità di automazione, con una sicurezza dinamica.Ecco #lowcode4all per formare i talenti

Una tecnologia da aprire a un pubblico sempre più vasto. Per farlo occorre lavorare sulle competenze. Da qui il lancio, sul palco di Appian World di #lowcode4all, un programma per provare a colmare un forte gap.

Secondo Morgan Stanley, c'è infatti una carenza di 1,4 milioni di ingegneri di software professionale solo negli Stati Uniti. La tecnologia low-code dovrebbe colmare questo gap consentendo a chiunque di diventare uno sviluppatore. Da parte sua Gartner prevede che entro il 2025, il 70% delle nuove applicazioni sviluppate dalle aziende utilizzerà tecnologie low-code o no-code, rispetto ad una percentuale inferiore al 25% registrata nel 2020.

Il programma #lowcode4all è incentrato sull'accesso all'istruzione e alla certificazione low-code per promuovere l'avanzamento di carriera e le opportunità per la prossima generazione di sviluppatori low-code. Di natura gratuita, il programma punta ad accompagnare i partecipanti idonei lungo un percorso per imparare la tecnologia low-code e completare l'esame Appian Certified Associate Developer.L’obiettivo di quest’anno di Appian è di riuscire a dare 1.000 borse di studio #lowcode4all.

Grazie al fatto di abbattere gli ostacoli di natura economica, #lowcode4all democratizza l'accesso a una carriera nel low-code. Inizialmente il programma sarà disponibile per gli studenti universitari o già laureati, gli studenti che hanno momentaneamente sospeso il proprio corso di studi, i disoccupati, coloro che desiderano cambiare lavoro, i veterani.

Appositamente per il programma, Appian ha creato un nuovo Badge Low-Code Ready, condivisibile su LinkedIn e destinato a comunicare ai potenziali datori di lavoro che il candidato ha ricevuto formazione sul low-code ed è pronto ad entrare a far parte di un team. Dopo aver ottenuto il badge i partecipanti al programma ricevono un voucher per l'esame di certificazione. Una volta ottenuto lo status di Appian Certified Associate Developer, i partecipanti al programma avranno la possibilità di entrare in contatto con i reclutatori che fanno parte della rete di Hiring Partner #lowcode4all.

L'economia globale ha bisogno di più sviluppatori. La semplicità nell’apprendimento del low-code permette alle persone di cambiare carriera, aggiornare le competenze e migliorare la proprie condizioni economiche. Appian è impegnata ad aprire a tutti i percorsi di carriera basati sul low-code,” ha dichiarato il Ceo Matt Calkin nel presentarlo sul palco il primo giorno.

Come parte di #lowcode4all, Appian sta inoltre creando la coalizione #lowcode4all, che includerà un mix diversificato di istituzioni non-profit, aziendali e accademiche per aiutare il programma a raggiungere tutti i partecipanti idonei. Adam Glaser, Senior Vice President, Engineering, AppianIl Low-Code valorizza i programmi ESG

Come detto, l’edizione 2022 di Appian World ha attribuito un ruolo di primo piano alla tecnologia low-code anche nei programmi ambientali, sociali e di governance (ESG), attraverso approfondimenti e una sensibilizzazione sull’urgenza di accelerare i programmi a emissioni zero e migliorare le performance ESG attraverso un approccio low-code.

“Il low-code può aiutare le organizzazioni a migliorare i rating ESG integrando rapidamente le fonti dati ESG, adattandosi ai regolamenti in evoluzione, assicurando visibilità, controllo e verificabilità, e incorporando i principi ESG nei processi operativi e il valore del low-code si esprime nell'acquisizione e nella gestione dei big data, nella garanzia di conformità e nel reporting per gli ESG”, dicono i manager aziendali.

Una serie di incontri e spunti sono stati organizzati per i partecipanti al fine di capire come abbracciare sostenibilità ed ESG per un vantaggio strategico, comprendere la resilienza della supply chain e il viaggio verso zero emissioni di carbonio, ma anche come dati ESG e rendicontazione permettano di adattarsi ai requisiti normativi in costante cambiamento. Presentate anche contestualizzazioni in casi d'uso ESG pratici e come le ultime funzionalità di Appian semplificano e accelerano la gestione dei programmi ESG. La Live Build Challenge di quest'anno si è concentrata sull'utilizzo della piattaforma Appian Low-Code per costruire soluzioni ESG. Sei sviluppatori Appian si sono sfidati in un serrato testa a testa, evidenziando la loro velocità e abilità nella costruzione di app per dimostrare come Appian possa affrontare le sfide più ardue per la raccolta, la gestione e il reporting dei dati ESG.

"Per le organizzazioni dare la priorità alla sostenibilità non è mai stato così urgente come oggi", ha dichiarato Michael Heffner, Vice President - Solutions and Industry Go To Market di Appian. "I clienti, gli investitori e i revisori finanziari sempre più spesso prendono decisioni basate sull'impegno, la trasparenza e la verificabilità dell'impatto ambientale e sociale di un'azienda. Il low-code mette a disposizione quella velocità, capacità di gestione dei dati e visibilità di cui le organizzazioni hanno bisogno per valutare il proprio punto di partenza oggi, per automatizzare in ottica di miglioramento e per misurare i risultati".

La voce dei clienti: spicca Poste Italiane

La concretezza emerge anche dai casi d’uso presentati sul palco, veri viaggi di trasformazione utilizzando l’approccio low-code.Tra questi spicca Poste italiane, che nei suoi 160 anni di storia si è fortemente trasformata passando dall’essere un operatore di servizi postali a oggi anche un istituto bancario e assicurativo, operatore di pagamenti, con un piede nelle TLC e pronto per entrare nel mercato dell’energia. Un organico di 12.800 dipendenti e 12 mila filiali distribuite sul territorio.

Un viaggio molto ambizioso quello intrapreso con Appian – come spiega Luigi Migliaccio, Group Chief Customer Operations Officer, Poste Italiane con l’obiettivo di digitalizzare completamente i processi e cambiare la cultura degli operatori.

"Effettivamente la magia del low-code non è arrivata subito, afferma il top manager, come ci si aspettava. L’'agile' non è un automatismo, almeno nel primo anno di attività. Serviva prima comprendere a fondo i processi e come trasferire le conoscenze aquisite alle persone in relazione al nuovo modo di lavorare. Fondamentale non focalizzarsi sui singoli task IT (ERP, CRM,...),ma bensì sul customer service ed to end, responsabilizzando ciascun operatore sulle richieste dei clienti. Col tempo tutto si è realizzato e IT e business hanno cominciato a lavorare insieme applicando un modello agile, collaborando, sviluppando le competenze e trasferendo questo nuovo modo di lavorare a tutte le persone coinvolte. Dopo due anni lavoriamo in sinergia. Per certi processi IT e business significa lavorare in modo congiunto su basi dati giornaliere, digitalizzandoi processi".Luigi Migliaccio, Group Chief Customer Operations Officer, Poste ItalianeNon è stato quindi tutto subito, in parallelo Poste Italiane ha portato avanti anche attività manuali: "Appian ci ha permesso di orchestrare tutti i processi end to end, dalla a alla z; l’utilizzo di funzionalità RPA di rendere semplice a ogni operatore interagire con i clienti di ogni sistema IT; operatori che non devono essere necessariamente dei super esperti ma capire i bisogni dei clienti".

Dal punto di vista operativo tutti i processi coinvolti sono quindi orchestati dalla piattaforma Appian:

"Abbiamo a disposizione i dati di ogni step del processo e in questo modo sappiamo in ogni momento cosa sta succedendo ad esso. Insomma, abbiamo il controllo totale sui processi, sui problemi che ci sono e possiamo essere proattivi su criticità e inefficienze", chiarisce Migliaccio.

E per finire un consiglio del manager a coloro che sono intenzionati a intraprendere un viaggio di trasformazione di queto tipo: ”Ogni trasformazione è un mix di processi, tecnologia e persone. Non si parte focalizzandosi sulla tecnologia. Occorre cambiare lo status quo. Capire i punti deboli, fare il corretto re-engineering. Solo allora tecnologia allora può diventare un boost. Ma se si hanno cattivi processi e sopra gli si mette l’automazione non si fa un buona lavoro. Per fare tutto ciò al meglio bisogna agire prima sulle persone”

Degno di nota anche il viaggio di trasformazione di City, raccontato da John Kotsonouris, Global Head Business Intelligence and Process Engineering for Markets Operations, con l’obiettivo di semplificare i processi della banca, rimanendo al contempo sostenibili. “I dati guidano i processi ma tutto deve essere sostenibile, per questo è fondamentale definire le priorità in modo molto chiaro, avere una data strategy, sviluppare un data model". Un disegno quindi data driven, per digitalizzare workflow e fornire la miglior client esperience. I dati come fonte per migliorare i processi e valorizzare le persone.

“Un modello che deve essere sostenibile – definito dall’inizio e basato su una vision a lungo termine, con ruoli chiari e responsabilità dei team, con una chiara idea di dove intervenire e come, lavorando insieme IT e business, digitalizzando i workflow, ingegnerizzando e automatizzando i processi, ma non necessariamente tutti, quelli ‘cattivi’ non avrebbe senso e disperde energie e risorse”, conclude il manager.

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