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Hitachi Vantara, perché è importante trarre valore dai dati non strutturati

Mentre arrivano due nuove soluzioni per trarre valore da quella parte di dati che ancora non viene sfruttata come meriterebbe, il colosso dei dati preannuncia per l’autunno novità in campo Kubernetes 

Tecnologie Cloud
Continua senza sosta la trasformazione di Hitachi Vantara, che “da società di infrastrutture è sempre più una vera azienda dedicata ai dati, che oggi sono e saranno sempre più la principale fonte dalla quale le imprese possono trarre maggior valore”, come ha ricordato Brian Householder, President della Digital Infrastructure Business Unit di Hitachi Vantara, nel presentare in un briefing digitale di metà luglio le novità più recenti.

Tra le quali spicca in primo luogo una nuova soluzione di file system distribuito e di gestione che supporterà i clienti ad accedere più velocemente e a ottenere insight da dati non strutturati come e-mail, documenti, cartelle cliniche, audio, video e immagini.  

Potenziale inespresso

Proprio i dati non strutturati sono quelli che stanno crescendo maggiormente, e costituiscono oggi, come ha ricordato Householder, “la maggiore fonte di valore non ancora sfruttata appieno, come ha messo in luce una indagine di IDC, dalla quale è emerso che oggi l’80% dei dati è di tipo non strutturato, e meno dell’1% di questi viene utilizzato. Ecco perché non ci ha stupito apprendere, sempre da IDC, che se una tipica azienda della lista Fortune 500 sperimentasse un aumento del 10% appena nell’accessibilità dei dati non strutturati, ne ricaverebbe più di 65 milioni di dollari di introiti aggiuntivi”.

hitachi luglio 1
Da qui nasce l’importanza della nuova soluzione, resa disponibile grazie alla partnership con WekaIO, azienda nota per l’innovazione nei file storage scalabili ad alte prestazioni per applicazioni a elevata intensità di dati. In dettaglio, la partnership OEM con WekaIO rafforza il portafoglio di Hitachi Vantara con un file system parallelo nativo NVMe ad alte prestazioni che verrà fornito accoppiato alla Hitachi Content Platform (HCP), realizzando una soluzione NAS ad alte prestazioni, ideale anche per le applicazioni di intelligenza artificiale, machine learning e analytics per una vasta gamma di settori.

Nodi all-flash per la Hitachi Content Platform

Nell’incontro online di metà luglio, Hitachi Vantara ha anche annunciato un'espansione della gamma HCP, con aggiornamenti concepiti espressamente per supportare meglio i carichi di lavoro non strutturati di nuova generazione con nodi all-flash ottimizzati per le prestazioni: si tratta di funzionalità che secondo quanto dichiarato dall’azienda stessa possono portare a una riduzione dei costi fino al 34%.  

Di sicuro, si tratta di nuove frecce all’arco di una soluzione che ha finora conquistato più di 2500 clienti in tutto il mondo, tra i quali si annoverano, come ha sottolineato Patricia Harris, Vice President Marketing della Digital Infrastructure Business Unit di Hitachi Vantara, “4 su 5 delle maggiori banche mondiali, 4 su 5 anche delle maggiori assicurazioni, 2 su 5 tra le più grandi società mondiali nel campo dei media, e 5 su 10 delle maggiori telco mondiali”.

Il futuro guarda a Kubernetes

Infine, ci ha pensato Bobby Soni, Chief Operating Officer di Hitachi Vantara, ma in procinto di assumere a giorni, dal 3 agosto 2020, la carica di President della Digital Infrastructure Business Unit proprio al posto di Brian Householder che lascia l’azienda dopo 17 anni, a dare qualche rapida anticipazione delle prossime novità di casa Hitachi Vantara.  

Sottolineando che “oggi il 60% del nostro fatturato viene da software e servizi”, Bobby Soni ha annunciato che “in autunno sveleremo numerosi prodotti, attualmente in beta, nell’ambito Kubernetes, derivanti dall’acquisizione effettuata nello scorso marzo degli asset di Containership”. Si tratta di una startup, le cui operazioni sono cessate lo scorso ottobre, fondata circa sei anni fa a Pittsburgh in Pennsylvania, e che è stata uno dei primissimi player nell’ambito dei container Kubernetes.
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