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Lenovo, ancora più Azure nelle nuove soluzioni

ThinkAgile MX1021 utilizza l’iperconvergenza per offrire più computing sull’edge, mentre ThinkSystem DM7100 è uno storage Flash con NVMe e cloud tiering integrato

Tecnologie Trasformazione Digitale Cloud
Continua a popolarsi l’offerta ThinkAgile, costituita dalle soluzioni realizzate da Lenovo sulla base delle piattaformeThinkSystem. Oggi è la volta del ThinkAgile MX1021: basato sul ThinkSystem SE350, l’edge server di casa presentato lo scorso anno e caratterizzato da un ingombro ridottissimo, utilizza le soluzioni iperconvergenti di Microsoft Azure Stack per offrire maggiori capacità di computing sull’edge, ovvero proprio direttamente dove i dati vengono generati. 

Intelligenza nell’edge

Il nuovo ThinkAgile MX1021 va nella direzione di far diventare continua quella linea tratteggiata che c’è oggi tra il cloud e l’on premise: dove oggi c’è connettività, noi mettiamo anche intelligenza di computing”, esordisce Alessandro De Bartolo, Country General Manager per l’Italia di Lenovo Data Center Group, nel commentare con ImpresaCity i nuovi annunci, sottolineando che “la nuova soluzione ha tutte le caratteristiche del mondo Azure cloud, in quanto è certificata per lavorare con l’iperconvergenza basata su Microsoft, per fare in modo che l’ambito on premise e quello del cloud pubblico diventino un unico canale cloud Azure”.  
mx1021 front view edited

Scalabilità assicurata

L’essere basata sul ThinkSystem SE350 rappresenta per De Bartolo “un aspetto di particolare interesse, in quanto si tratta di una piattaforma che mette insieme le tre tendenze chiave di questo periodo, ovvero IoT, Edge e 5G”, permettendo di creare una soluzione “tipicamente Lenovo, che unisce i building block costituiti dai nostri ThinkSystem e le tecnologie software più importanti del mercato, in questo caso Windows Server 2019, nella versione Data Center che contiene al proprio interno la soluzione di iperconvergenza targata Microsoft”. Nel dettaglio, il ThinkAgile MX1021 vede la presenza di un minimo di due nodi, ovvero due SE350, ma prevede la possibilità di scalare verso l’alto aggiungendo ulteriori nodi.   

Molteplici utilizzi

Disponibile da inizio maggio, il ThinkAgile MX1021 ha anche “un costo di ingresso piuttosto vantaggioso, anche per aziende di piccole dimensioni o uffici remoti di grandi aziende perché no anche il settore pubblico”, prosegue De Bartolo, ricordandone anche le caratteristiche “rugged” e di sicurezza che erano già state messe in luce al momento della presentazione, e che rendono questi sistemi utili in particolare nei settori Manifatturiero, Retail e Sanità, oppure in tutti i casi in cui sia necessario utilizzare dispositivi Internet of Things dotati di sensori.

thinksystem dm7100f front facing topleft

Prestazioni su del 30%

Ma Lenovo non sta ferma e annuncia anche il nuovo ThinkSystem DM7100, “amplia verso l’alto l’offerta storage, con prestazioni di rilievo date dall’All-Flash ma soprattutto della tecnologia NVMe end-to-end”, spiega De Bartolo, sottolineando la possibilità di essere accoppiato con i server Lenovo che già dispongono della connettività NVMe, eliminando ogni possibilità di caduta di prestazioni nello scambio di dati: secondo la società, l'adozione della tecnologia NVMe può migliorare la velocità di analisi dei dati fino al 30 per cento.  

Tiering anche nel cloud

Da sottolineare anche le funzionalità cloud: oltre a operare con i cloud AWS, Google e IBM, il nuovo ThinkSystem DM7100 “si inserisce nel quadro delle soluzioni dall’edge al cloud data con Azure”, commenta De Bartolo, spiegando che “il sistema è capace di gestire il tiering dei dati anche all’interno del cloud grazie alle funzionalità  Azure integrate, definendo quali dati devono rimanere on premise e quali nel cloud, facendolo in tutta autonomi utilizzando l’intelligenza presente a bordo”.  

Ricordando infine che anche questo sistema sarà disponibile nel mese di maggio, De Bartolo conclude ponendo l’accento sui “benefici significativi derivanti dal tiering sul cloud, che può essere effettuato anche in presenza di più cloud provider: si tratta di un aspetto molto rilevante alla luce dell’evoluzione in corso nelle infrastrutture di data center, dove si parla sempre più di multicloud e, a corollario, delle sfide dell’orchestrazione che ne derivano”.
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