Da una ricerca globale emerge che scalabilità e competenze restano sfide chiave, mentre in Italia le priorità sono la conformità alle normative e la sicurezza IT
Una nuova ricerca di Lenovo rivela che leader del business e decisori IT nell’area Emea riportano la più alta soddisfazione a livello globale per i progetti di AI realizzati negli ultimi 12 mesi, e questo sentiment alimenta un aumento previsto del 104% degli investimenti in AI nel corso dell’anno.
Il report "The AInomics CIO Playbook 2025", che si avvale di una ricerca IDC, ha rilevato che, sebbene l'investimento e la fiducia nell'AI continuino a crescere, restano decisive le sfide legate alla formazione del personale, alla scarsa qualità dei dati e alla scalabilità delle iniziative. La ricerca, che ha coinvolto 620 manager e responsabili IT di medie e grandi imprese in tutta l'area Emea, ha rivelato che il 94% dei progetti AI avviati negli ultimi 12 mesi ha almeno soddisfatto le aspettative, e quasi un terzo (31%) le ha addirittura superate – un dato doppio rispetto al Nord America (16%). L’area Emea è anche la più ottimista riguardo al potenziale dell'AI, con il 55% dei team di gestione che ne valuta positivamente il potenziale, di cui il 10% si dichiara "estremamente entusiasta".
Questa elevata soddisfazione sta portando a un cambiamento nelle priorità di investimento. La GenAI si posiziona come l'area di maggiore interesse per i prossimi 12 mesi, con un aumento previsto di quasi quattro volte rispetto al 2024 (dal 12% al 44%) a discapito dell'attenzione dedicata all'AI predittiva e interpretativa.
Per quanto riguarda le altre tecnologie di AI, le applicazioni integrate con AI sono state la principale area di investimento nell'ultimo anno. Oggi, le aziende stanno concentrando i propri investimenti sullo sviluppo e la gestione di modelli di AI (32%) con un aumento del 10% rispetto ai 12 mesi precedenti. Questo avviene mentre la quota dei budget IT destinata all'AI aumenta dal 13% al 20%. L'interesse per i servizi professionali di AI è in crescita tra le aziende della regione, passando dall'utilizzo attuale del 27% a un ulteriore 72% che sta esplorando (19%) o pianificando (53%) l'implementazione di tali strumenti.
Nonostante l'entusiasmo e la crescente adozione di questa tecnologia, è necessario un impegno maggiore per sbloccare il pieno potenziale dell'AI nell'area Emea. Le principali ragioni per cui i progetti AI non raggiungono le aspettative sono legate alla difficoltà di scalare le implementazioni (30%,) e ai problemi di qualità dei dati (29%). Sebbene il 46% delle aziende Emea disponga di policy di governance, rischio e conformità (GRC) per l'AI, il 26% ne segnala un'applicazione limitata e il 22% delle aziende della regione non ha piani per definire un piano di GRC, la percentuale più alta a livello globale.
Per quanto riguarda l'infrastruttura hardware che alimenta l'AI, il 65% delle aziende Emea utilizza un'architettura on-premise o ibrida, il 18% utilizza il cloud pubblico. Inoltre, il 10% delle aziende Emea ha già ampiamente adottato gli AI PC, il 25% li sta attualmente sperimentando e un ulteriore 65% sta pianificando o valutando l'integrazione di questi dispositivi per massimizzare le proprie capacità di AI.
"I mercati Emea presentano un panorama diversificato di adozione dell'AI, ma è chiaro che la maggior parte delle aziende ha superato la fase di hype iniziale e ha spostato l'attenzione dalla sperimentazione alla piena implementazione. Mentre le aziende Emea cercano di cogliere le opportunità di crescita offerte dall'AI, la loro preferenza per una combinazione di hardware AI on-premise e ibrido è guidata dalla necessità di mantenere il controllo sulla sicurezza e sulla privacy dei dati, elementi cruciali per la gestione delle informazioni sensibili e per garantire la conformità normativa", commenta Per Overgaard, General Manager Emea, Infrastructure Solutions Group di Lenovo.
In Italia, la spinta verso l’adozione dell’AI è guidata principalmente dalla necessità di conformarsi alle normative (34%) e garantire la sicurezza IT (32%). Tuttavia, le aziende mostrano un approccio cauto, con un livello di implementazione ancora contenuto. Tra gli ostacoli principali figurano la latenza delle applicazioni (26%), i vincoli di costo e la gestione delle aspettative della dirigenza (entrambi al 20%), seguiti da difficoltà legate al supporto del management e alla distribuzione del budget (18%). Il 40% delle imprese italiane punta sullo sviluppo di capacità di data management, posizionando il Paese al primo posto tra quelli analizzati. Le aziende ricercano partner esterni con competenze tecnologiche, supporto nella gestione dei dati e capacità di generare risultati di business concreti. L’adozione del cloud pubblico, leggermente superiore alla media Emea per i carichi di lavoro AI, evidenzia una dicotomia tra settori più tradizionali, come quello pubblico, e altri più dinamici, come il manifatturiero globale. Solo il 4% delle aziende dichiara un uso esteso di PC con tecnologia AI, segnalando un ampio potenziale di crescita.
Per superare questi ostacoli, le aziende devono affrontare quattro fattori ugualmente pressanti per garantire un'implementazione di successo dell'AI: sovranità e conformità dei dati (32%) facilità di integrazione dell'AI con i sistemi e i processi esistenti (32%), formazione e miglioramento delle competenze dei dipendenti (31%) e disponibilità di dati di qualità (31%).
“L’adozione dell’intelligenza artificiale in Italia sta accelerando, ma è evidente che molte PMI si trovano ancora ad affrontare sfide legate all’accesso alle competenze e alle tecnologie. Crediamo fortemente che rendere l’AI disponibile come servizio sia la chiave per democratizzare l’innovazione e permettere a tutte le imprese, indipendentemente dalla loro dimensione, di coglierne i benefici. Le nostre infrastrutture, progettate per unire potenza computazionale e sostenibilità, offrono soluzioni concrete, scalabili e responsabili. L’AI rappresenta un’opportunità strategica per l’internazionalizzazione del tessuto imprenditoriale italiano, e il nostro impegno è quello di accompagnare le aziende in questo percorso di trasformazione”, conclude Alessandro de Bartolo, General Manager Italy, Infrastructure Solutions Group di Lenovo.