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Il modello XaaS richiede fiducia

La fiducia è importante in un mondo sempre più as-a-Service, perché cambia notevolmente il rapporto tra fornitori e clienti. E la fiducia si deve guadagnare...

L'opinione

Fra i trend dominanti dell’information technology degli ultimi anni ci sono sicuramente l’adozione delle tecnologie cloud e, ancora più recentemente, il diffondersi del modello XaaS o ”as a service”, grazie al quale le infrastrutture tecnologiche vengono fornite ai clienti non come “oggetti” da comprare ma come servizi cui abbonarsi. Secondo IDC, entro il 2024 più del 75% dell’infrastruttura in edge sarà gestita attraverso un modello as-a-Service, così come più della metà dell’infrastruttura dei data center.

L’adozione di un modello as-a-Service rafforza la collaborazione tra organizzazione e cloud provider. Ad una prima lettura sembrerebbe che questo modello lasci maggiore controllo al vendor; in realtà è proprio il tradizionale rapporto tra fornitore e cliente che sta cambiando, evolvendo verso una relazione che richiede un nuovo livello di fiducia. Le aziende si affidano ai cloud provider per la gestione dell’ecosistema, dell’infrastruttura, dei servizi, dei carichi di lavoro e delle applicazioni molto di più di quanto non facessero in precedenza.

Comprensibilmente, la fiducia si guadagna, e i cloud provider devono sempre più dimostrare di essere in grado di mettere il cliente al primo posto così come la salvaguardia della loro infrastruttura.

La fiducia deve essere esplicita

Può sembrare scontato, ma per le aziende che scelgono un modello as-a-Service, costruire la fiducia è complesso: non esiste un margine di manovra per applicazioni mission-critical e per workload nel cloud che non funzionano in modo efficiente. Per stringere una collaborazione - la cosiddetta win-win - le aziende devono ampliare il paradigma della fiducia, andando oltre i concetti di sicurezza e di privacy e allargandolo a elementi quali compliancy, resilienza e trasparenza.

Compliancy – Non possono essere le organizzazioni a verificare che i prodotti e i software siano conformi agli standard e alle norme. Questa è una responsabilità del vendor al quale si affida la gestione dell’infrastruttura. E’ lui che deve garantirne la regolarità e che deve assicurare che ogni nuova norma venga rispettata ed implementata. Se così non fosse, per le organizzazioni ci sarebbe un impatto rilevante sia a livello economico sia legale.

Resilienza – I fatti di cronaca, anche recenti, ci dimostrano che i momenti di rottura e sconvolgimento sono inevitabili: catastrofi naturali, attacchi informatici, guasti alle attrezzature causano scompiglio e l’errore umano quasi sempre è inevitabile. Ma quando ciò accade, i clienti devono avere la garanzia che la loro infrastruttura sia resiliente abbastanza da non provocare impatti a lungo termine sull’azienda.

Trasparenza – Questa è duplice: i clienti non solo devono avere a disposizione informazioni trasparenti sui prezzi per poter effettuare la scelta più idonea alla loro azienda ma devono anche essere informati sulle effettive performance e funzionamento della loro infrastruttura.

Circa un decennio fa, anche i cloud pubblici hanno conosciuto la stessa diffidenza: all’epoca si trattava di una tecnologia nuova e le aziende esitavano a migrare in cloud i loro dati più critici. Ma grazie a misure di sicurezza sempre più adeguate e chiare – messe in campo dai fornitori - l’apprensione al passaggio al cloud si è alleviata. E’ certamente un percorso ancora in essere, ma il cloud computing ha di certo rimodellato le imprese IT e la fiducia degli utenti da allora è cresciuta significativamente.

Di cosa è fatta la fiducia

Ma, esattamente, cosa è lecito che i clienti si aspettino dai loro provider? La soluzione erogata dal managed service provider deve essere sicura e resiliente. Devono essere chiari e certi, ad esempio i tempi di risposta in caso di interruzione di corrente e/o le possibili conseguenze. Il ciclo di vita dello stesso prodotto deve essere sicuro, così come la supply chain e tutti i siti dove risiedono i dati e le applicazioni.

In caso di attacco informatico i clienti devono avere la garanzia che i loro dati personali saranno protetti: questo significa dotarsi di policy di accesso trasparenti, di data log accurati e completi, e di una archiviazione sicura dei dati. La capacità di dare supporto è fondamentale: è la misura che indica quanto il provider tenga effettivamente ai propri clienti. Questo significa anche accollarsi eventuali impedimenti nel backend così che i clienti possano continuare le loro attività.

In conclusione, possiamo dire che, con la crescente adozione del modello as-a-Service e di ambienti multi-cloud, costruire la fiducia all’interno dell’ecosistema è quanto mai importante. I clienti devono fidarsi delle società che gestiscono la loro infrastruttura così come dell’infrastruttura stessa che alimenta il loro business. Una fiducia che deve essere basata su solide fondamenta e avere determinate caratteristiche se si vogliono ottenere dei risultati tangibili.

Con la scelta del giusto partner, i clienti possono non solo gestire senza interruzioni i carichi di lavoro mission-critical, ma anche raggiungere l’eccellenza operativa, semplificare la vita del team IT e individuare nuove aree di business nelle quali investire.

Alberto Bastianon è Presales Director di Dell Technologies Italia

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