▾ G11 Media Network: | ChannelCity | ImpresaCity | SecurityOpenLab | GreenCity | Italian Channel Awards | Italian Project Awards | ...

Pure Storage potenzia il lato software dei suoi FlashArray

Purity 6.0 per FlashArray amplia le possibilità di gestione dei dati e implementa alcune nuove funzioni di sicurezza

Trasformazione Digitale
Il Pure//Accelerate in versione Digital di Pure Storage ha portato una novità importante per gli utenti dei sistemi FlashArray. È la versione 6.0 della loro suite software Purity. Che aggiunge un elemento di elasticità significativo: la possibilità di gestire sullo stesso array sia storage e blocchi sia file storage. Di norma, i due tipi di memorizzazione vengono gestiti invece in ambienti separati. In logica SAN da un lato, via NAS dall'altro. Con un aumento della complessità e dei costi di gestione.

È una novità importante, dato il posizionamento tipico delle unità FlashArray. Di norma i sistemi FA sono appaltati alle applicazioni e ai workload più importanti ed esigenti. Che, sempre di norma, prevedono una piattaforma di block storage. D'altro canto è anche vero che alcune applicazioni basate su file storage stanno diventando sempre più critiche per le imprese. L'esempio più significativo, in questa fase, è probabilmente quello degli ambienti a desktop virtuali.

Purity 6.0 permette di risolvere questa dicotomia e di gestire in maniera integrata i due tipi di memorizzazione. È una possibilità in più offerta ai clienti. Non una virata di Pure Storage verso il mondo NAS. La società indica esplicitamente che Purity 6.0 è utile per le aziende che "ricorrendo principalmente allo storage a blocchi, hanno comunque necessità di utilizzare risorse NAS separate".
pure storageL'asse portante dei FlashArray resta quindi stabilmente il block storage. D'altronde, la soluzione Pure per il file e object storage resta un'altra: la linea FlashBlade. Che offre una maggiore scalabilità per questo tipo di workload.

L'ampliamento del raggio d'azione di Purity verso il file storage non è tecnologicamente cosa da poco. E infatti ha richiesto il suo tempo. Già Purity 5.0 aveva presentato, nel 2017, alcune funzioni di base per il supporto del file storage. Ma è solo con l'acquisizione di Compuverde e del suo stack software che Pure Storage ha potuto accelerare lo sviluppo in questo senso. Arrivando a una gestione ben integrata dei due tipi di memorizzazione. Che ad esempio hanno in comune le funzioni di de-duplicazione, compressione e alta disponibilità dei dati

Più protezione dei dati

L'altra novità rilevante di Purity 6.0 è una funzione di replica denominata ActiveDR. Permette di attivare nativamente una replica continua dei dati da un ambiente FlashArray di produzione a un secondo ambiente di backup. È una replica attiva-passiva, quindi in caso di avaria del sistema principale è possibile una minima perdita di dati. Pure Storage indica "un Recovery Point Objective prossimo allo zero".
pure storage 1ActiveDR prevede in particolare tre scenari di replica "convalidati". Via VMware Site Recovery Manager per i workload virtualizzati. Per alcune applicazioni business critical come Microsoft SQL, Oracle, SAP e MongoDB. Per i dati non strutturati con le soluzioni di backup Veeam e CommVault. Con l'arrivo di ActiveDR le funzioni native di replica sono quindi arrivate a tre. Oltre alla nuova replica continua abbiamo quella sincrona attiva-attiva con ActiveCluster e quella asincrona basata su snapshot.

Altre nuove funzioni di Purity 6.0 riguardano, in ordine sparso: il backup verso la Google Cloud Platform con la replica in cloud delle snapshot, l'autenticazione RSA multifattoriale per il controllo degli accessi ai dati, una migliore categorizzazione dei dataset.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di ImpresaCity.it iscriviti alla nostra Newsletter gratuita.

Notizie correlate

Iscriviti alla nostra newsletter

Soluzioni B2B per il Mercato delle Imprese e per la Pubblica Amministrazione

Iscriviti alla newsletter