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Cisco, quali tecnologie nel nuovo decennio

Cosa aspettarsi dal punto di vista dell’IT nel decennio appena iniziato? In cinque punti, il colosso californiano traccia qualche indicazione per il 2020 e oltre

Tecnologie Trasformazione Digitale
Si è appena concluso un decennio che ha visto ancora una volta l’affermazione di numerose nuove tecnologie. Dall’adozione globale degli smartphone, alla diffusione dell’Intelligenza Artificiale nelle aziende e nelle case, nonché la totale ubiquità nell’utilizzo del cloud, delle app e dei social media. Ma cosa ci riserva il decennio appena iniziato? Ci ha pensato Cisco a provare a tracciare qualche indicazione per il 2020 e oltre.

Se gran parte delle previsioni di Cisco dell’anno scorso, come la significativa diffusione della connettività mobile, la crescita nell'utilizzo dell’Intelligenza Artificiale e del Machine Learning e l'evoluzione verso vere architetture multi-dominio, continueranno a essere valide per gli anni a venire, vi sono altre tendenze rilevanti per i prossimi anni che è bene esaminare più da vicino.

Adeguare Internet al futuro

In primo luogo, sottolinea Cisco, è fondamentale sviluppare l’Internet del Futuro: entro il 2023, saranno 49 miliardi i dispositivi connessi a Internet. Nel corso del prossimo decennio, assisteremo all’emergere e allo sviluppo di una serie di tecnologie, dalla realtà virtuale e aumentata allo streaming 16K, all’AI, al 5G e al 10G passando per il quantum computing, la cybersecurity adattiva e predittiva, i veicoli a guida autonoma e l’IoT intelligente.

Queste future generazioni di applicazioni determineranno requisiti e complessità che vanno al di là delle capacità che l'attuale infrastruttura internet può supportare: va resa più veloce, più scalabile, più economica e più semplice da gestire e proteggere. Non a caso, il fulcro della strategia tecnologica ‘Internet for the Future’ di Cisco si basa sullo sviluppo di componenti in silicio, componenti ottici e software che permetteranno di affrontare al meglio le nuove sfide.
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Privilegiare la Customer Experience

Interagire oggi con le aziende significa farlo soprattutto digitalmente, attraverso un'app o un sito web: oggi l'utilizzo di servizi digitali si è evoluto fino a diventare un comportamento umano inconscio, quasi una sorta di Riflesso Digitale.

In passato, i consumatori prendevano la decisione consapevole di utilizzare un servizio digitale per svolgere un compito o un'attività, mentre oggi i servizi digitali sono intrinseci alla vita quotidiana. Secondo la ricerca App Attention Index di AppDynamic, le persone volteranno rapidamente le spalle ai marchi le cui applicazioni non offrano un'esperienza premium. In caso di problemi di performance, i consumatori si rivolgono alla concorrenza (49%) o scoraggiano attivamente gli altri dall'utilizzare un servizio o un marchio (63%), senza nemmeno dare all'azienda la possibilità di apportare miglioramenti.

Pertanto, nel 2020 e oltre le aziende dovranno prestare attenzione alla tolleranza zero dei consumatori nei confronti di qualsiasi cosa che non sia un'esperienza digitale semplice, veloce ed esclusiva. Ciò renderà ancora più importante la capacità di analizzare in tempo reale i dati relativi alle prestazioni delle applicazioni, per individuare gli eventuali colli di bottiglia e consentire un'azione immediata.
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Puntare sulla sicurezza proattiva

Oggi si calcola che il cybercrime costa alle economie tre volte di più delle catastrofi naturali a livello globale. La sicurezza reattiva, che in gran parte affronta i problemi solo quando iniziano ad avere un impatto sui sistemi, non è più sufficiente. Le aziende devono convivere con la nuova realtà dello "ZeroTrust" e anticipare le minacce. Ideato da Forrester, il modello Zero Trust si basa sul presupposto che le organizzazioni non si fidano di nulla all'interno o all'esterno del loro perimetro di rete. L'accesso è concesso solo agli utenti autorizzati, ai dispositivi e ai carichi di lavoro dopo aver stabilito la fiducia e prevenendo le minacce, ma senza che questo abbia riflessi negativi sulla user experience.

Inoltre, le attività di threat hunting, di caccia alle minacce, svolgeranno un ruolo sempre più importante nelle aziende. Mentre gli approcci tradizionali rispondono generalmente agli allarmi dopo aver rilevato attività potenzialmente dannose, la caccia alle minacce va oltre i pericoli noti e analizza l'ignoto. L'obiettivo del Threat Hunting è quello di scoprire minacce informatiche e vulnerabilità nuove e ancora sconosciute. Anche se non viene rilevato alcun malware, il Threat Hunting spesso identifica le vulnerabilità che richiedono nuove policy. Di conseguenza, questa ricerca regolare del pericolo porta a una riduzione complessiva del numero di potenziali vettori di attacco.

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Diffondere le reti Intent-Based

Le reti non sono mai state così essenziali, anche per il loro ruolo fondamentale nel ripensare le applicazioni, proteggere i dati e favorire il lavoro collaborativo in team. In questo quadro, è cresciuta l’importanza delle reti Software-Defined, SDN, grazie anche ai vantaggi quali la gestione centralizzata e la sicurezza, la flessibilità e la riduzione dei costi operativi.

Per Cisco, l'SDN rappresenta un passo fondamentale nel necessario percorso delle infrastrutture di rete verso un vero Intent-Based Networking (IBN), costituito da sistemi che utilizzano l'Intelligenza Artificiale e il Machine Learning per anticipare le azioni, rilevare e risolvere automaticamente le anomalie, fermare le minacce alla sicurezza nel loro percorso, e che continuano ad evolversi e ad imparare. Questo orientamento è riflesso nei dati rilevati dallo studio Global networking Trends di Cisco, secondo cui il 41% delle aziende interpellate utilizza l'SDN in almeno uno dei propri domini di rete. Ma solo il 4% ritiene che le loro reti siano realmente intent-based. Tuttavia, i tecnologi concordano sul fatto che l'IBN svolgerà un ruolo importante nel futuro immediato. Il 78% ha dichiarato che, entro due anni, le loro reti evolveranno in reti basate sul servizio e intent-based. Il 35% ritiene infatti che le proprie reti saranno completamente intent-based entro lo stesso periodo.
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Colmare le competenze IT mancanti

Infine, un altro aspetto che continuerà a essere rilevante anche nei prossimi anni è quello dello skill gap. La ricerca di talenti continua a essere la principale sfida che devono affrontare oggi i manager dell’IT. In un'indagine Cisco condotta su 600 responsabili IT e decision maker aziendali, il 93% dichiara di avere una mancanza di talenti così importante da rallentare la trasformazione del loro business. Ciò che sta però cambiando è la tipologia dei ruoli più richiesti. Non dovrebbe sorprendere che quelli più legati ad aree di crescita evidenti, come il data science e l'IA, continuino a essere i più richiesti.

Nella stessa survey, i responsabili IT e aziendali concordano sul fatto che il problema principale che i leader tecnologici devono affrontare sia la mancanza di senso degli affari. Di conseguenza, la maggiore priorità nell'assunzione di talenti sono le competenze tecniche e di business. Come si provvederà a soddisfare questa esigenza in futuro? Le aziende che hanno avuto successo nei loro progetti di trasformazione del business hanno mostrato una preferenza generale per la riqualificazione IT per le competenze di business, oltre l'assunzione o l'outsourcing, preservando così la conoscenza dell'organizzazione, la sua cultura e i suoi valori.
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