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Il board di TIM elimina il CEO Amos Genish

L'ultimo "volto" di Vivendi in TIM cede alla riorganizzazione di Elliott. Ora in lizza Altavilla, Gubitosi e De Angelis.

Tecnologie Mercato e Lavoro
Non è una decisione inaspettata ma è comunque un evento di rilievo nel panorama delle telecomunicazioni italiane, specie in un momento di transizione importante come il progressivo avvicinamento al 5G. Il consiglio di amministrazione di TIM ha revocato le deleghe conferite al CEO Amos Genish, che quindi perde la sua carica ed esce anche dal management di TIM.

La decisione - che secondo Reuters è stata definita da Genish come un "Soviet-style putsch" - è quasi certamente un passo ulteriore nella scalata del fondo Elliott alle posizioni di controllo in TIM ai danni della francese Vivendi. Il fondo ha già la maggioranza del board e Genish era probabilmente considerato un ostacolo a nuove operazioni.

Tra l'altro, TIM spiega che Amos Genish ha svolto il suo lavoro "in continuità rispetto al passato, perseguendo, senza raggiungerli, gli obiettivi indicati nel piano industriale da lui stesso predisposto in coordinamento con il socio Vivendi". Questo piano ha portato a risultati negativi che sono quindi "riconducibili allo stesso socio Vivendi".

Secondo Reuters, al momento i candidati più accreditati a sostituire Amos Genish sono tre persone già collegate a TIM. Alfredo Altavilla (ex FiatChrysler) e Luigi Gubitosi (ex Wind) sono già nel consiglio di amministrazione, mentre Stefano De Angelis è stato a capo di TIM Brasile.
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