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Il parere di HPE

Risponde Sergio Crippa, Hybrid Cloud Solution Sales Director di HPE

Autore: Redazione ImpresaCity - Tempo di lettura 3 minuti.

Qual è oggi la strategia più indicata per adottare un modello ibrido e multicloud che riduca i rischi di lock-in e garantisca interoperabilità e governance dei dati?

La strategia più efficace per adottare un modello cloud ibrido e multicloud è l'approccio "hybrid by design", che mette al centro la gestione unificata di dati, risorse e policy, indipendentemente da fornitori o sedi delle applicazioni. Questo significa creare un modello operativo coerente che superi la frammentazione dei silos, con governance integrata e visibilità su tutto l'ecosistema IT. Ma c'è un elemento prioritario: la sovranità e protezione dei dati critici, la cui salvaguardia richiede modalità air-gapped o disconnected, dove i dati non vengono mai esposti a reti aperte. Il primo passo è scegliere piattaforme con standard aperti e API pubbliche, favorendo l'interoperabilità e prevenendo il lock-in. Ma l'interoperabilità deve essere sicura by design: occorrono tecnologie avanzate di cybersecurity, in particolare la segmentazione della rete, per garantire che i dati si muovano tra ambienti diversi mantenendo isolamento e controllo granulare degli accessi. Micro-segmentazione e policy zero-trust proteggono ogni workload e flusso dati, riducendo la superficie di attacco. Per i dati più critici, soluzioni di private cloud disconnected e storage air-gapped offrono un'esperienza cloud completa senza connettere l'infrastruttura a internet, garantendo sovranità assoluta. Un modello as-a-service come HPE GreenLake permette di consumare risorse IT in modo flessibile, includendo ambienti completamente isolati con aggiornamenti tramite supporti fisici. La chiave è integrare tecnologie, persone e processi con una governance che dia priorità assoluta alla sicurezza e sovranità dei dati in ogni fase del loro ciclo di vita.

Quali sono le tecnologie o le architetture più avanzate come per esempio container, orchestrazione, open source, che consentono di gestire ambienti cloud eterogenei come un unico ecosistema integrato e sicuro?

La base tecnologica per gestire un ecosistema multicloud integrato parte da container e orchestrazione con Kubernetes, ormai lo standard de facto per garantire portabilità e automazione delle applicazioni moderne. La nostra nuova suite HPE CloudOps Software unifica HPE Morpheus, HPE OpsRamp e HPE Zerto, rappresentando il cuore dell'automazione cloud ibrida: gestisce VM e container su più cloud, orchestrando workload complessi su infrastrutture multivendor e multi-workload. Proprio con l’acquisizione di Morpheus Data, abbiamo aggiunto funzionalità avanzate di multi-cloud e multi-tenancy alla nostra già consolidata leadership nel cloud ibrido. Oltre all'orchestrazione serve intelligenza operativa: HPE OpsRamp offre AIOps agentiche con dashboard generate dall'AI, correlazione eventi e remediation guidata, passando da gestione reattiva a proattiva e predittiva.

L'automazione deve poi essere estesa al networking: HPE Aruba Networking Central introduce l'agentic mesh, che analizza autonomamente rete e sicurezza in tempo reale con azioni correttive mirate guidate da algoritmi di intelligenza artificale. L'intera infrastruttura diventa intelligente e auto-ottimizzante ma sempre sotto il controllo dell’amministratore di rete. HPE Zerto abilita protezione continua, migrazione e failover con RPO di pochi secondi, eliminando il lock-in sui dati. HPE Alletra Storage MP offre servizi dati comuni e integrazioni MCP per un fabric intelligente ottimizzato per AI e cloud-native. Importante anche la gestione finanziaria e operativa del cloud. HPE CloudOps Software e GreenLake forniscono visibilità cross-cloud, avvisi su anomalie di spesa e raccomandazioni FinOps standard Focus, collegando governance tecnica e finanziaria. Sicurezza e sovranità sono garantiti da architetture disconnected per ambienti air-gap, controlli dal chip al cloud, policy zero-trust e segmentazione automatica supportate da Aruba. HPE Sustainability Insight Center automatizza il monitoraggio dell'impatto ambientale per conformità ESG.

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Qual è oggi la strategia più indicata per adottare un modello ibrido e multicloud che riduca i rischi di lock-in e garantisca interoperabilità e governance dei dati? La strategia più efficace per adottare un modello cloud ibrido e multicloud è l'approccio "hybrid by design", che mette al centro la gestione unificata di dati, risorse e policy, indipendentemente da fornitori o sedi delle applicazioni. Questo significa creare un modello operativo coerente che superi la frammentazione dei silos, con governance integrata e visibilità su tutto l'ecosistema IT. Ma c'è un elemento prioritario: la sovranità e protezione dei dati critici, la cui salvaguardia richiede modalità air-gapped o disconnected, dove i dati non vengono mai esposti a reti aperte. Il primo passo è scegliere piattaforme con standard aperti e API pubbliche, favorendo l'interoperabilità e prevenendo il lock-in. Ma l'interoperabilità deve essere sicura by design: occorrono tecnologie avanzate di cybersecurity, in particolare la segmentazione della rete, per garantire che i dati si muovano tra ambienti diversi mantenendo isolamento e controllo granulare degli accessi. Micro-segmentazione e policy zero-trust proteggono ogni workload e flusso dati, riducendo la superficie di attacco. Per i dati più critici, soluzioni di private cloud disconnected e storage air-gapped offrono un'esperienza cloud completa senza connettere l'infrastruttura a internet, garantendo sovranità assoluta. Un modello as-a-service come HPE GreenLake permette di consumare risorse IT in modo flessibile, includendo ambienti completamente isolati con aggiornamenti tramite supporti fisici. La chiave è integrare tecnologie, persone e processi con una governance che dia priorità assoluta alla sicurezza e sovranità dei dati in ogni fase del loro ciclo di vita. Quali sono le tecnologie o le architetture più avanzate come per esempio container, orchestrazione, open source, che consentono di gestire ambienti cloud eterogenei come un unico ecosistema integrato e sicuro? La base tecnologica per gestire un ecosistema multicloud integrato parte da container e orchestrazione con Kubernetes, ormai lo standard de facto per garantire portabilità e automazione delle applicazioni moderne. La nostra nuova suite HPE CloudOps Software unifica HPE Morpheus, HPE OpsRamp e HPE Zerto, rappresentando il cuore dell'automazione cloud ibrida: gestisce VM e container su più cloud, orchestrando workload complessi su infrastrutture multivendor e multi-workload. Proprio con l’acquisizione di Morpheus Data, abbiamo aggiunto funzionalità avanzate di multi-cloud e multi-tenancy alla nostra già consolidata leadership nel cloud ibrido. Oltre all'orchestrazione serve intelligenza operativa: HPE OpsRamp offre AIOps agentiche con dashboard generate dall'AI, correlazione eventi e remediation guidata, passando da gestione reattiva a proattiva e predittiva. L'automazione deve poi essere estesa al networking: HPE Aruba Networking Central
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