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Il parere di Oracle

Rispondono Enrico Proserpio, Senior Director Cloud Engineer di Oracle Italia e Giovanni Tuttolomondo, Principal Account Cloud Engineer di Oracle Italia

Autore: Redazione ImpresaCity - Tempo di lettura 3 minuti.

Qual è oggi la strategia più indicata per adottare un modello ibrido e multicloud che riduca i rischi di lock-in e garantisca interoperabilità e governance dei dati?

(Enrico Proserpio) Un fattore fondamentale è poter utilizzare la stessa tecnologia con le stesse funzionalità e i medesimi livelli di sicurezza in tutti gli ambienti, e di poterli gestire con gli stessi strumenti e le stesse logiche.  Oracle permette di farlo mettendo a disposizione Oracle Exadata, la sua tecnologia di punta per la gestione del dato, sia nel proprio Public Cloud (OCI) sia in quello degli altri principali hyperscaler (Azure, Google Cloud Platform, AWS). Il software di cloud automation che semplifica l’utilizzo di Exadata per ogni aspetto – la gestione cluster di Virtual Machine, istanze database e pluggable database, l’accensione e spegnimento delle CPU in base ai carichi di lavoro, la configurazione di data guard e backup auytomatici – è sempre lo stesso, anche se si presenta con diverso look grafico adeguandosi alle Web UI dei diversi cloud provider.  Lo stesso servizio è disponibile anche in modalità ibrida con il nome di Exadata Cloud@Customer: gli automatismi del public cloud OCI sono disponibili anche per gestire un sistema fisicamente posizionato nel data center del cliente, aspetto fondamentale in tutti i contesti regolamentati che lo richiedono. In tutti i casi, i dati memorizzati nel servizio Exadata cloud, in tutti i contesti descritti, sono criptati e le chiavi di encryption possono essere gestire da uno stesso strumento Oracle disponibile in tutti i contesti o da KMS nativi dell’hyperscaler.

Quali sono le tecnologie o le architetture più avanzate come per esempio container, orchestrazione, open source, che consentono di gestire ambienti cloud eterogenei come un unico ecosistema integrato e sicuro?

(Giovanni Tuttolomondo) Per gestire ambienti ibridi e multicloud come un unico ecosistema integrato e sicuro, è fondamentale puntare su tecnologie aperte, automazione e standard condivisi. Oracle contribuisce attivamente ai principali progetti open source e li integra all’interno della sua piattaforma Cloud (OCI) per favorire la portabilità dei carichi di lavoro e ridurre i rischi di lock-in. In OCI, Oracle implementa tecnologie come Kubernetes tramite Oracle Container Engine for Kubernetes (OKE), servizio gestito per distribuire e orchestrare applicazioni containerizzate. OCI supporta, inoltre, l’utilizzo di OpenShift e Rancher, che consentono di adottare la piattaforma per l’orchestrazione dei container più adatta alle proprie esigenze e mantenere interoperabilità nell’orchestrazione dei carichi tra ambienti diversi. Per automatizzare la gestione delle risorse su cloud pubblici e privati, OCI offre strumenti come Terraform (con OCI Resource Manager) e supporto ad Ansible, semplificando governance e compliance. L’adozione di tecnologie open source e soluzioni cloud-native assicura interoperabilità e libertà di scelta. Anche sul piano della sicurezza OCI integra sistemi avanzati di Identity and Access Management (IAM) e Key Management Service (KMS), collegabili a soluzioni esterne per una gestione unificata di identità e chiavi di cifratura. In sintesi, OCI offre un ecosistema cloud, sicuro e automatizzato, in cui interoperabilità, governance e flessibilità operativa rappresentano un reale vantaggio competitivo per l’IT aziendale.

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Qual è oggi la strategia più indicata per adottare un modello ibrido e multicloud che riduca i rischi di lock-in e garantisca interoperabilità e governance dei dati? (Enrico Proserpio) Un fattore fondamentale è poter utilizzare la stessa tecnologia con le stesse funzionalità e i medesimi livelli di sicurezza in tutti gli ambienti, e di poterli gestire con gli stessi strumenti e le stesse logiche.  Oracle permette di farlo mettendo a disposizione Oracle Exadata, la sua tecnologia di punta per la gestione del dato, sia nel proprio Public Cloud (OCI) sia in quello degli altri principali hyperscaler (Azure, Google Cloud Platform, AWS). Il software di cloud automation che semplifica l’utilizzo di Exadata per ogni aspetto – la gestione cluster di Virtual Machine, istanze database e pluggable database, l’accensione e spegnimento delle CPU in base ai carichi di lavoro, la configurazione di data guard e backup auytomatici – è sempre lo stesso, anche se si presenta con diverso look grafico adeguandosi alle Web UI dei diversi cloud provider.  Lo stesso servizio è disponibile anche in modalità ibrida con il nome di Exadata Cloud@Customer: gli automatismi del public cloud OCI sono disponibili anche per gestire un sistema fisicamente posizionato nel data center del cliente, aspetto fondamentale in tutti i contesti regolamentati che lo richiedono. In tutti i casi, i dati memorizzati nel servizio Exadata cloud, in tutti i contesti descritti, sono criptati e le chiavi di encryption possono essere gestire da uno stesso strumento Oracle disponibile in tutti i contesti o da KMS nativi dell’hyperscaler. Quali sono le tecnologie o le architetture più avanzate come per esempio container, orchestrazione, open source, che consentono di gestire ambienti cloud eterogenei come un unico ecosistema integrato e sicuro? (Giovanni Tuttolomondo) Per gestire ambienti ibridi e multicloud come un unico ecosistema integrato e sicuro, è fondamentale puntare su tecnologie aperte, automazione e standard condivisi. Oracle contribuisce attivamente ai principali progetti open source e li integra all’interno della sua piattaforma Cloud (OCI) per favorire la portabilità dei carichi di lavoro e ridurre i rischi di lock-in. In OCI, Oracle implementa tecnologie come Kubernetes tramite Oracle Container Engine for Kubernetes (OKE), servizio gestito per distribuire e orchestrare applicazioni containerizzate. OCI supporta, inoltre, l’utilizzo di OpenShift e Rancher, che consentono di adottare la piattaforma per l’orchestrazione dei container più adatta alle proprie esigenze e mantenere interoperabilità nell’orchestrazione dei carichi tra ambienti diversi. Per automatizzare la gestione delle risorse su cloud pubblici e privati, OCI offre strumenti come Terraform (con OCI Resource Manager) e supporto ad Ansible, semplificando governance e compliance. L’adozione di tecnologie open source e soluzioni cloud-native assicura interoperabilità e libertà di scelta. Anc
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