Autore: Redazione ImpresaCity - Tempo di lettura 4 minuti.

Qual è oggi la strategia più indicata per adottare un modello ibrido e multicloud che riduca i rischi di lock-in e garantisca interoperabilità e governance dei dati?
Interoperabilità, sicurezza e governance dei dati sono elementi fondamentali di ogni trasformazione tecnologica. L’evoluzione verso il cloud, e specialmente verso un’esperienza cloud coerente che riunisce cloud pubblici, data center e l’edge soprattutto in modalità ibrida o multicloud, non può prescindere dalla creazione di una piattaforma dati e AI ibrida, unificata e intrinsecamente aperta, dotata cioè delle stesse caratteristiche che da sempre guidano il posizionamento di Cloudera sul mercato. Sono diversi gli elementi da considerare per una trasformazione di successo. Il primo pilastro è la creazione di un’esperienza cloud unificata con un controllo centralizzato. La dipendenza da un singolo fornitore è un rischio che le aziende non possono più correre. La nostra visione è un ambiente cloud altamente distribuito che si estende tra cloud privati, pubblici ed edge, ma che sia gestibile da un'unica console per garantire un'esperienza coerente e semplificata ovunque risiedano i dati.
In secondo luogo, è fondamentale assicurare una portabilità dei dati senza attriti e un'interoperabilità aperta, senza costose riscritture o refactoring. Questo è reso possibile dall’adozione di standard aperti che consentono la condivisione dei dati "zero-copy" e l'accesso diretto da parte di qualsiasi motore di analytics o AI di terze parti.
Un terzo elemento cruciale è la sovranità digitale e una governance inequivocabile. Le aziende devono mantenere il massimo controllo sui propri dati, decidendo liberamente dove archiviarli ed elaborarli. La nostra architettura è progettata per estendere controlli di accesso granulari e tracciabilità a tutti gli ambienti, garantendo una governance unificata e robusta. Infine, la capacità di eseguire carichi di lavoro ovunque è un imperativo strategico. Questo include la possibilità di portare l'AI privata direttamente nel data center, dietro il firewall aziendale, per proteggere la proprietà intellettuale e i dati sensibili.
Quali sono le tecnologie o le architetture più avanzate come per esempio container, orchestrazione, open source, che consentono di gestire ambienti cloud eterogenei come un unico ecosistema integrato e sicuro?
Per tradurre la nostra visione strategica in realtà, Cloudera si affida a un set di tecnologie e architetture avanzate che sono il cuore della piattaforma unificata. Al centro di questa capacità vi sono i container e l'orchestrazione basata su Kubernetes. In questo, gioca un ruolo importane l'acquisizione di Taikun: ci permette di offrire un livello di calcolo completamente integrato, basato su una piattaforma container-native e gestita da Kubernetes. Questo unifica l'implementazione e l'operatività dell'intero stack IT, garantendo un'esperienza coerente e replicando l'agilità del cloud ovunque. In parallelo, continuiamo a investire massicciamente in architetture open source e standard aperti. Apache Iceberg, insieme al nostro Iceberg Rest Catalog, fornisce il meccanismo tecnico per la condivisione fluida e diretta dei dati da parte di qualsiasi motore di analytics o AI di terze parti, senza doverli copiare o spostare, garantendo al contempo governance e sicurezza.
Non da ultimo, per una gestione semplificata e una scalabilità ottimale, basiamo la nostra architettura sul disaccoppiamento di calcolo e storage. La nostra integrazione con soluzioni come Dell ObjectScale ne è un esempio concreto, consentendo ai nostri motori di calcolo di operare su piattaforme di storage flessibili e performanti. Infine, abbiamo integrato l'intelligenza artificiale attraverso servizi specifici nella nostra piattaforma. Cloudera Data Visualization offre strumenti AI integrati per democratizzare gli insight, mentre con Cloudera AI Inference Service (basato su Nvidia) e AI Studios disponibili on premise, stiamo portando l'AI generativa e l'inferenza direttamente nel data center dei clienti, per sviluppare ed eseguire applicazioni AI mantenendo la proprietà intellettuale sotto il loro controllo.
Approfondisci la notizia sulla rivista