Il supercomputer del Cineca sarà potenziato con il progetto LISA (Leonardo Improved Supercomputing Architecture), assegnato prevedibilmente alla "costola" di Atos
Atos avrà i suoi bei problemi, ma è difficile scalzarla dalla sua posizione di primissimo piano quando si tratta di supercomputing in Europa. È stata proprio lei - o meglio, la subsidiary Eviden - ad aggiudicarsi il contratto per il progetto LISA (Leonardo Improved Supercomputing Architecture) lanciato dal consorzio EuroHPC Joint Undertaking, progetto che prevede il potenziamento del supercomputer Leonardo del Cineca in modo che questo possa supportare la futura AI Factory italiana, una delle 13 previste dalla UE.
Il progetto integrerà in Leonardo una nuova partizione di calcolo (LISA, appunto) ottimizzata per l'AI, pensata per supportare lo sviluppo di nuovi LLM e di componenti di AI Generativa multimodale. Da questo punto di vista LISA farà da apripista per EuroHPC: è la prima partizione di calcolo progettata da zero specificamente per i workload AI. Non si sa però granché sui componenti che saranno usati per LISA. È stato spiegato solo che la nuova partizione di calcolo comprenderà 166 server con GPU a 8 vie, connessi da una rete ad alte prestazioni e dotati di memoria a banda larga, pensata per elaborazioni complesse e intensive.
LISA mantiene quindi l'approccio ibrido che è stato seguito nella progettazione di molti supercomputer europei, tutti realizzati non a caso da Atos. È un approccio in cui si affiancano partizioni dedicate al computing (quindi con sole CPU) e moduli "booster" che comprendono anche un numero elevato di GPU. Si perde omogeneità nell'architettura del sistema complessivo perché le partizioni sono differenti, ma si acquista la possibilità di far crescere la parte di computing e i moduli booster in modo indipendente fra loro.
In confronto, l'architettura dei principali supercomputer realizzati negli Stati Uniti, in Cina e in Giappone è molto diversa. Si basa su un elevato numero di nodi tutti uguali fra loro, in cui sono presenti sia CPU sia GPU. Questa omogeneità permette di aumentare le prestazioni in modo più veloce rispetto a un approccio ibrido, ma impone una certa rigidità: si aumenta potenza aggiungendo nodi sempre uguali, indipendentemente dal tipo di workload (CPU-intensive o GPU-intensive) che si dovranno gestire.
LISA prevede un budget di circa 28 milioni di euro, di cui il 65% a carico dell'Italia. La quale, inoltre, dovrà farsi totalmente carico anche degli eventuali extra budget. Con questa cifra è facile supporre che LISA non sarà un modulo basato, per la parte GPU, sulle più recenti evoluzioni tecnologiche di Nvidia, a meno di corposi extra budget.
Il progetto dovrebbe essere completato entro la seconda metà del 2025. LISA sarà anche alla base di IT4LIA, l’AI Factory europea con sede a Bologna, che vedrà l’arrivo di un nuovo sistema di supercalcolo dedicato all’AI, acquisito tramite gara pubblica e integrato con l’infrastruttura esistente.