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In Trentino, il data center va in miniera

In fase di realizzazione il data center Intacture, il primo in Europa a trovarsi in una miniera attiva, a 100 metri di profondità, nel cuore di una montagna

Tecnologie

Per abbassare le temperature operative di un data center, e quindi anche il suo consumo di energia per il condizionamento e il suo conseguente impatto ambientale, si possono seguire varie strade. In Val di Non l'idea è quella di collocarne uno all’interno di una miniera attiva, a 100 metri di profondità, nel cuore di una montagna. Si tratta del progetto Intacture, a cui sta collaborando anche Schneider Electric come partner tecnologico.

Intacture è in fase di realizzazione a cura di Trentino DataMine, un partenariato pubblico-privato che vede l’Università di Trento insieme a un raggruppamento di aziende private del territorio Trentino: l’impresa edile e promotore Covi Costruzioni, l’acceleratore di tecnologia e business Dedagroup, Gruppo GPI (specializzato in digitalizzazione in ambito sanitario) e ISA-Istituto Atesino di Sviluppo. Il progetto del data center è a cura di In-Site.

Il progetto è finanziato anche con fondi PNRR: l'impegno finanziario previsto complessivo è di 50,2 milioni di euro, di cui 18,4 da fondi appunto PNRR e circa 31,8 da risorse private. Il data center si trova all’interno della miniera di dolomia dell’azienda Tassullo e sarà attivo dal 2026, con una capacità iniziale di 1,5 Megawatt, scalabile fino a 5 MW.

La scelta di installare un data center in una miniera non è legata solo a considerazioni di impatto ambientale e consumi energetici. Certo ha contato molto il fatto che la miniera si trovi a 600 metri di altitudine, ad un clima naturalmente fresco e alla temperatura costante nel sottosuolo di 12 gradi. Ma c'è di più, secondo i promotori del progetto: la protezione naturale offerta da 90 milioni di metri cubi di roccia rappresenta una barriera capace di assicurare un altissimo livello di sicurezza elettromagnetica, digitale, idrogeologica e fisica, in grado di proteggere la struttura anche da eventi naturali e persino da incidenti aerei.

Nelle intenzioni, Intacture svolgerà un ruolo da edge data center, ossia di data center decentrato rispetto ad altre infrastrutture di dimensioni e potenze maggiori, mantenendo l'obiettivo strategico di favorire l'elaborazione di prossimità e di adattarsi esigenze delle imprese e delle organizzazioni locali di diversi settori - dalla Sanità all’agricoltura passando per il Manufacturing - in linea anche con gli investimenti sulla fibra ottica realizzati dalla Provincia autonoma di Trento. La sua posizione geografica dovrebbe inoltre favorire possibili collaborazioni anche per progetti internazionali, nell'ottica dello sviluppo di una “data center economy” italiana sempre più articolata.

Il ruolo di Schneider Electric

Schneider Electric fornirà a Intacture diverse tecnologie per il white space, il contenimento, il raffreddamento, la distribuzione e protezione dell’alimentazione elettrica e la gestione software dell’infrastruttura.

Tra le soluzioni che saranno implementate troviamo in particolare sistemi di raffreddamento che combinano scambiatori di calore acqua-acqua e unità di condizionamento ad alta efficienza con gas refrigeranti a basso impatto ambientale, i rack NetShelter SX Gen2, la piattaforma per la gestione dell’energia EcoStruxure Power, il quadro e di media tensione SM AirSeT, il software DCIM EcoStruxure IT per la gestione e il monitoraggio remoto dell’infrastruttura.

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