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VEMlive 2024: il futuro alla prova dei fatti

Le tecnologie innovative non mancano ma alle imprese resta il compito di capirle ed applicarle al meglio: il ruolo del system integrator è guidarle in uno scenario dove le incertezze non mancano

Trasformazione Digitale

Time to Value, Impact, Pulse: nelle parole chiave degli eventi VEMlive del triennio 2022-2024 c’è già il filo conduttore che descrive sia il modo in cui le tecnologie della digitalizzazione stanno trovando collocazione nelle imprese, sia il ruolo che in questa maturazione gioca VEM Sistemi stessa, in quanto partner tecnologico. In una evoluzione che dal punto di vista degli utenti sta tra l’altro accelerando e diventando sempre più articolata. Il system integrator mantiene sempre il suo ruolo di catalizzatore della trasformazione e di “ponte” ideale tra gli obiettivi aziendali e le tecnologie che permettono di raggiungerli, ma in questo adottare il giusto approccio è sempre più fondamentale, avvisa Stefano Bossi, CEO e GM di VEM Sistemi: “L'adozione delle tecnologie emergenti deve essere più consapevole e soprattutto più affidabile – spiega dal palco del VEMlive 2024 – e noi pensiamo di poter dare una mano, perché la nostra mission è quella di integrare soluzioni infrastrutturali tecnologicamente complesse e renderne semplice la fruizione”.

A dirlo sembra facile, a farlo molto meno. Anche e soprattutto perché le aziende hanno bisogno di assorbire evoluzioni tecnologiche sempre più ravvicinate e da inserire comunque in una visione strategica omogenea. È qui che il ruolo del system integrator diventa altrettanto strategico, nel delineare un percorso evolutivo che sia allo stesso tempo visionario, quindi proiettato al futuro, ma anche pragmatico, ossia improntato ai risultati concreti.

Questo vale a maggior ragione per la tecnologia del momento, ossia l’Intelligenza Artificiale. Bossi preferisce parlare di “intelligenze digitali”, cioè della capacità di “affrontare e risolvere problemi di qualsiasi natura mediante l'uso della tecnologia digitale, potenziando così la nostra capacità cognitiva”. I temi tecnologici che questo sottende li conosciamo da tempo - automation, observation, orchestration, augmentation – ma “cambia la forza e la velocità con cui queste funzioni possono essere potenziate, quindi l’impatto che possono avere”, evidenzia Bossi.

Le imprese utenti ovviamente ragionano meno per tecnologie e più per obiettivi, che oggi riguardano soprattutto raggiungere una vera resilienza digitale, massimizzare il valore dei dati, gestire al meglio i talenti e le loro competenze, guidare l’evoluzione del lavoro ibrido. “Ogni azienda compone e crea i propri percorsi per perseguire uno, o più di uno, di questi obiettivi – sottolinea Bossi – e le tecnologie emergenti, se adottate in un modo corretto e coerente, aiutano. Ma per raggiungere davvero gli obiettivi che ci si è posti servono anche le nostre competenze: quelle pregresse e quelle più nuove. E poi serve la passione per il nostro lavoro, cioè per il digitale: è questa che permette di sviluppare nuove idee che valga la pena diffondere. Non c’è innovazione senza immaginazione creativa”.

Crescere con elasticità

VEM Sistemi ha sviluppato spalle tecnologicamente abbastanza larghe da sostenere il ruolo di guida tecnologico-strategica per i propri clienti. In questo la società rivendica la sua specificità di system integrator di grandi dimensioni ma ancora in mano al suo management, in una fase del mercato in cui diversi concorrenti hanno invece scelto la strada della partecipazione dei fondi di investimento. “Spesso si dice che le aziende dovrebbero aggregarsi per fare sinergia – spiega Bossi – ma questo non è sempre il modello da perseguire. Dobbiamo invece guardare alle poche aziende che performano e accettare che per crescere ci vuole del tempo, tempo in cui oltretutto si crea un valore duraturo... Il management di VEM Sistemi è ancora decisamente operativo e questo ci consente una agilità che vogliamo mantenere e che è anzi uno dei nostri punti di forza”.

Questa agilità permette tra l’altro di avviare in fretta iniziative di sviluppo anche molto importanti, come sarà ad esempio l’avvio di una nuova sede a Vimercate, in parte dei locali ex Cisco, e come sono certamente eventuali acquisizioni. Sempre che rientrino nella visione strategica di VEM: “Eventualmente – conferma Bossi – si tratterebbe di aziende piccole ma simili a noi, per farle crescere in un business model che conosciamo già bene, oppure complementari a noi, come è stato il caso di Neen”. L’obiettivo strategico principale di VEM Sistemi resta comunque la crescita organica, potenziando man mano, ad ampio spettro, la propria offerta. “C'è una fortissima, concentrazione – conferma tra l’altro Bossi – sullo sviluppo dei servizi VEM e in particolare sul loro potenziamento grazie all’AI. Abbiamo in cantiere tantissimi progetti di AI applicata a network monitoring, observability, telemetria, cyber security… Progetti di servizi propriamente nostri, non la semplice integrazione di quelli che arrivano dai vendor”.

AI a tutto tondo

Ben consapevole del suo ruolo, VEM Sistemi sta affrontando le nuove evoluzioni del mondo AI non solo come integratore tecnologico ma a tutto tondo, spaziando dalle tecnologie alla rivisitazione dei processi aziendali e senza evitare aspetti chiave ma “difficili” come quelli etici. Nessuna delle questioni poste da una tecnologia come l’AI può essere sottovalutata – spiega Bossi – e per questo ci stiamo muovendo in vari modi, da diversi punti di vista. Da un lato, ad esempio, esaminiamo come usare l’AI per i nostri processi interni, come se fossimo uno dei nostri clienti. Serve per ampliare il nostro approccio in modo solido, perché noi siamo dei tecnologi e non degli esperti di processo. Siamo consulenti, sì, ma infrastrutturali”.

Parallelamente, VEM Sistemi lavora a capire come in che direzioni guidare l’adozione dell’AI nelle imprese. “Dal prossimo anno – racconta Bossi – cominceremo a vedere concretamente non solo la prima diffusione ma anche i primi effetti a cascata di quella che mi piace chiamare AI embedded, ossia il potenziamento di molte tecnologie esistenti attraverso un motore di AI. I primi esempi li abbiamo già visti, soprattutto in ambito cybersecurity, ma il livello progressivamente si alzerà”.

Guidare le aziende in questa evoluzione tecnologica dai contorni ancora non troppo chiari non sarà facile. Perché l’evoluzione sarà rapida e poco controllabile – lo dimostra ad esempio la diffusione nelle imprese di servizi come ChatGPT, che non hanno vere caratteristiche business – e perché le normative la rincorrono e potrebbero, per questo, fare più male che bene. Come spiega Bossi, “Il vecchio detto ‘US innovate, China duplicates, EU regulates’ pare sempre valido. Con l’AI Act temo si cerchi di regolamentare qualcosa che cambia molto rapidamente e di cui non conosciamo assolutamente i confini. Questo porta alle imprese qualche elemento in più di incertezza, rendendo più difficile capire quale possa essere il percorso giusto per la ‘loro’ AI”.

Il mercato premia il valore

Ancora una volta, sta al system integrator trovare la strada che le imprese clienti possono seguire in questa incertezza: una qualità che è confermata anche dalla crescita finanziaria costante della società. “La crescita più sostenibile è quella graduale”, sottolinea Bossi riferendosi al fatto che VEM sistemi in questi anni ha saputo bilanciare le crescite di picco legate ad eventi particolari, come la pandemia e il suo boom del digitale, con crescite più regolari ma comunque costanti. Così la forte crescita del 2023 – intorno al +20% del fatturato – dovrebbe essere seguita a fine 2024 da una crescita stimata, conservativamente, intorno al 5%. Il che porterebbe la società a superare la soglia dei 90 milioni di euro di fatturato annuo e a traguardare, a breve, la soglia simbolica ma molto significativa dei 100 milioni.

In un mercato come quello italiano, dove gli investimenti tecnologici sono sempre ben ponderati, questa crescita è indubbiamente un riconoscimento concreto importante. “Nella nostra Academy – sintetizza Bossi – ho voluto una frase di Olivetti: ‘un sogno resta un sogno fino a quando non si comincia a lavorarci, e allora può diventare qualcosa di infinitamente più grande’. È un po' la logica di quello che abbiamo fatto sinora. Una sede nuova, la crescita dell’azienda, i risultati che portiamo… Tutto può essere visto come un sogno, all’inizio, ma i clienti capiscono che c’è una strategia dietro, una visione, e quindi che siamo effettivamente capaci di portare valore. Questo non viene a caso, ed è ciò che continua a fare la differenza”.

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