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Vertiv, la rivoluzione nei data center

Le tendenze del settore per il 2024 e oltre sono state al centro di una densa giornata a Zagabria che ha visto anche la presentazione di TimberMod, data center prefabbricato modulare in legno massiccio, per una sostenibilità senza compromessi

Tecnologie

Vertiv guida l’innovazione. E lo fa sul serio. Una giornata di fine novembre a Zagabria, quasi una full immersion nel mondo Vertiv, permette di rendersene perfettamente conto. L’occasione è quella dell’evento “Vertiv driving innovation”, dedicata alle novità relative sia ai data center modulari prefabbricati sia soprattutto all’analisi dei principali trend che caratterizzeranno il settore data center nel 2024.

L’incessante utilizzo delle nuove tecnologie crea quantità enormi di dati, che devono essere sempre sicuri e disponibili: fondamentalmente Vertiv si occupa dei prodotti e dei servizi necessari perché le infrastrutture di gestione dati siano sempre al massimo dell’efficienza”, esordisce Karsten Winther, Presidente Emea di Vertiv.Sono entrato a far parte dell'azienda nel maggio 2018 e solo in questi cinque anni ho visto la nostra presenza evolversi in continuazione”, prosegue Winther, ricordando che le origini della società risalgono a quasi sessanta anni fa, con Liebert, nata nel 1965 e successivamente acquisita da Emerson formando Emerson Network Power. Da lì, dopo una serie di altre acquisizioni tra le quali quella di Avocent nel 2009, si arriva alla nascita di Vertiv come società indipendente nel 2016, che nel 2020 arriva approda alla quotazione a Wall Street.

Oggi, in base ai dati finanziari del 2022, Vertiv ha un fatturato di 5,7 miliardi di dollari, 27mila dipendenti e una presenza mondiale, con quasi metà dei ricavi realizzati nelle Americhe e l’altra metà proveniente in parti quasi simili dall’area Asia Pacifico e dall’Emea. In particolare, l'azienda opera in oltre 130 Paesi con 24 siti di produzione e assemblaggio, mentre il supporto ai clienti avviene attraverso più di 240 Service Center e 3.500 field engineer.


Karsten Winther, President Emea di Vertiv

Trend in crescita

Nell’area Emea, Vertiv conta “nove impianti di produzione e assemblaggio dei data center, oltre 65 Service center, più di 650 ingegneri di supporto tecnico avanzato e cinque Centri per la Customer Experience”, dettaglia Winther, spiegando che “l’ottimo andamento dell’azienda ci consente di incrementare gli investimenti nello sviluppo tecnologico: nel 2022 abbiamo destinato 282 milioni di dollari in R&D, con una crescita composta dell’11% negli ultimi tre anni, e questo si traduce in innovazione e competenze sempre migliori a disposizione dei nostri clienti”.

La forza dell’Emea

Sempre nell’ambito Emea, puntualizza Jean-Pierre Tournemaine, Sales Regional Director per l’area Southern Europe di Vertiv, “è in atto un forte aumento della domanda e degli investimenti nei data center, e al momento questa area dispone di una capacità di 6,9 Gigawatt, con ulteriori 7,4 Gigawatt in fase di costruzione o in fase di progettazione. In particolare, Milano conta su 108 Megawatt in funzione e 91 in fase di sviluppo”.

Per quanto riguarda il go-to-market,i Paesi dell’area Sud Europa di Vertiv sono organizzati per settori verticali, ovvero hyperscaler/colocator, telco, aziende e canali, per dare modo agli Account Manager di proporre l'intero portfolio delle soluzioni Vertiv, ponendosi come specialisti di ciascun cliente. Non solo: le organizzazioni locali sono ottimizzate in base alle specificità di ciascun Paese, e vengono supportate da team Vertiv Enterprise e Channel altamente competenti”, prosegue Tournemaine.

I data center nel 2024 e oltre

Passando a esaminare più da vicino le tendenze tecnologiche, Karsten Winther non si sottrae al tema del momento: “la grande tendenza di mercato oggi è l'intelligenza artificiale, che richiede capacità di computing enormi e sta anche cambiando il modo in cui progettiamo e realizziamo data center in tutto il mondo”.

I cambiamenti nelle tecnologie e nelle modalità di progettazione dei data center diventano necessari per gestire i nuovi workload ad alta densità richiesti dall’AI, prosegue Winther: “eseguire sempre più istruzioni, e sempre più rapidamente, genera ancora maggior calore, e questo crea la necessità di diverse soluzioni di raffreddamento, in quanto l'aria potrebbe non essere più sufficiente, facendo entrare sempre più in gioco il raffreddamento a liquido, oppure una combinazione tra aria e liquido. I dati sono interessanti, visto che si parla di un’opportunità di mercato globale per il raffreddamento a liquido pari a circa 500 milioni di dollari, con una crescita combinata nell’ordine del 40%”.

Potenza e densità

Alla luce dei nuovi paradigmi dettati dall’esplosione dell’AI generativa, la costruzione “classica” dei data center da zero può non essere più adeguata, e gradualmente si comincia a optare per le soluzioni prefabbricate: “maggiore è la necessità di velocità e densità, maggiori sono i vantaggi derivano dal fatto di avere soluzioni modulari in cui gran parte del lavoro di progettazione e di produzione viene svolto altrove”, racconta Winther, sottolineando che i tempi di implementazione diventano molto più rapidi, anche “fino al 50% più veloci, e questo sta determinando la crescita in atto nel segmento delle soluzioni prefabbricate”.

L’impatto dell’AI si riflette anche sulla ristrutturazione dei data center: “la maggior parte dei data center già in uso è stata progettata per carichi di lavoro pre-AI, e una loro riconversione farà in modo di prolungarne la vita utile e il ROI”, evidenzia Winther, sottolineando anche il fatto che prolungare il ciclo di vita delle infrastrutture esistenti ha anche importanti risvolti green a favore dell’ambiente.

AI e gestione energetica

Se quello dell’AI generativa che stabilisce i nuovi standard in materia di nuove costruzioni o delle ristrutturazioni dei data center è il primo dei quattro grandi trend per il 2024 individuati da Karsten Winther, il secondo è quello dell’espansione della ricerca di alternative per l’accumulo di energia e per dare continuità all’alimentazione dei data center.

L’offerta di soluzioni Vertiv anche in questo ambito è sicuramente già molto ampia, con sistemi di accumulo di energia a batterie molto flessibili, tra i quali spicca DynaFlex BESS, progettato per dare autonomia energetica alle infrastrutture mission critical tra cui anche i data center, ma è anche all’avanguardia nella realizzazione di modalità alternative, come per esempio le celle a combustibile. A quest’ultimo proposito, nel corso di una visita presso l’impianto di Vertiv sito alle porte di Zagabria, ImpresaCity ha avuto l’opportunità di vedere, tra le altre cose, anche un prototipo funzionante di un sistema costituito da fuel cell e da un innovativo sistema di stoccaggio di idrogeno che lascia ben promettere, anche sotto il profilo della sostenibilità.


Vladimir Galabov di Omdia

Flessibilità e cloud

Il terzo dei trend 2024 è quello della flessibilità: “le aziende fanno sempre più affidamento sui servizi per la flessibilità”, ha sottolineato Winther, spiegando che “la crescita delle soluzioni di data center modulari prefabbricati può far riconsiderare le opzioni tra on premise e cloud”. E questo porta all’ultimo trend, che riguarda il cloud: “la continua corsa al cloud mette pressione anche sulla sicurezza”, ha concluso Karsten Winther, evidenziando che “c'è una forte necessità di sicurezza, sia nel conservare i dati sia nel fare in modo che non possano essere sottratti, oltre che non compromessi”.

Prefabbricati in pole position

La densa giornata targata Vertiv è proseguita con l’intervento di Vladimir Galabov, Research Director cloud and data center di Omdia, che ha analizzato nel dettaglio le principali tendenze in atto nei data center, sulle quali spicca in particolare la “corsa a utilizzare l’AI generativa, che sta facendo entrare il mercato dei data center in un periodo di forte crescita per tutti i prossimi cinque anni”.

Se la capacità complessiva attuale dei data center in termini di potenza di calcolo è oggi utilizzata per il 22% dall’AI, entro il 2030 questa quota sarà del 41%, fa sapere Omdia, che sempre per il 203 prevede che i data center rappresenteranno il 2% del totale dei consumi energetici globali.

Tutto questo spinge a cambiamenti significativi nelle modalità di realizzazione dei data center: non a caso, la domanda di data center prefabbricati modulari, PMDC, che consentono di affrontare con rapidità le crescenti esigenze di densità e di potenza di calcolo richieste dall’AI generativa, avrà un incremento notevole nei prossimi anni, passando “da un valore di 4 miliardi di dollari nel 2023 ai 7 miliardi di dollari nel 2027, ovvero quasi un raddoppio”, fa notare Galabov.

Soluzioni personalizzate

Sulle offerte dell'azienda dettaglia Viktor Petik, Vice President for Integrated Modular Solutions Emea di Vertiv, che sottolinea che il portfolio è composto da soluzioni standardizzate e personalizzate che coprono l'intero spettro delle esigenze del data center, che per l’area Emea vengono assemblati nelle strutture in Irlanda, Croazia e Emirati Arabi Uniti, con sistemi che nonostante siano modulari possono essere progettati e configurati secondo le esigenze specifiche di ciascun cliente.


Viktor Petic di Vertiv

Un ottimo esempio in questo senso è MegaMod, una soluzione pre-ingegnerizzata che ha la massima flessibilità per adattarsi alle specifiche esigenze dei clienti: si tratta di un data center prefabbricato scalabile ed espandibile in blocchi da 0,5 MW o 1 MW, con da 64 a 128 rack per blocco da 500 kW, per una densità media di 4 kW a 8 kW per rack, mentre l'area IT e di raffreddamento è separata dalle sale di alimentazione. Tra i vantaggi di MegaMod, vi sono il time to market abbreviato rispetto ai data center tradizionali e alle soluzioni personalizzate, oltre alla scalabilità e alla sostenibilità.



TimberMod, la sostenibilità del legno

Infine, la visita al plant di Vertiv alle porte di Zagabria è l’occasione anche per vedere dal vivo la più recente novità dell’azienda: ovvero l'innovativa soluzione TimberMod delle linee Power Module e SmartMod, che prevede l’utilizzo del legno massiccio come componente strutturale principale in sostituzione dell'acciaio per la realizzazione delle soluzioni di data center modulari prefabbricate.

Disponibile in Nord America e nell’area Emea, mostra ancora una volta l’impegno di Vertiv in termini di sostenibilità, dato che il legno massiccio, se proveniente da legname ricavato secondo criteri di sostenibilità, è considerato materiale edilizio rinnovabile con il potenziale di ridurre al minimo il consumo di risorse e diminuire l'impronta di carbonio fino a tre volte rispetto all’acciaio, grazie alla riduzione delle emissioni di CO2 associate al ciclo di vita del prodotto, dal punto di origine al sito di assemblaggio e al trasporto dei materiali e degli elementi strutturali.


Vedran Brzić di Vertiv

Non solo: Vertiv TimberMod soddisfa anche i requisiti strutturali degli edifici, garantendo prestazioni ottimali in caso di attività sismica, di vento forte ed esigenze architettoniche. Oltre alle sue proprietà tecniche, questa soluzione innovativa aggiunge una valenza estetica all’architettura del data center, integrandosi perfettamente in ambienti diversi con un design elegante. Visitando di persona sia l’interno sia l’esterno del nuovo modulo TimberMod, accompagnati da Vedran Brzić, Senior Director of Engineering and Offering di Vertiv, permette di rendersi conto di come l’opzione più ecologica proposta da Vertiv, oltre a non compromettere le prestazioni, è in grado di creare un impatto positivo anche a livello estetico e non solo sull'ambiente e sull'efficienza operativa.

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