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Commvault, ancora più sicurezza nel cloud data management

Le novità della release 2023 della Commvault Platform 2023 in un incontro con il management della società in occasione della tappa milanese del roadshow Connections

Sicurezza Cloud

Per un evento dal titolo “Connections on the road” è stata sicuramente azzeccata la scelta di Commvault di ospitare la tappa milanese di metà febbraio presso il Museo storico Alfa Romeo, marchio che ha costruito buona parte della propria fama sulla padronanza della strada. Organizzato per condividere con clienti e partner le ultime novità tecnologiche dell’azienda attiva nella data protection, l’evento ha anche costituito l’occasione per scambiare qualche idea con il management dell’azienda, a cominciare da Mauro Palmigiani, Area Vice President South Western Europe di Commvault, che è entrato in azienda da poco più di tre mesi, con la responsabilità dell’area che comprende Italia, Francia, Spagna, Portogallo e Israele, dopo esperienze di rilievo in aziende come Cisco, Palo Alto Networks e Salesforce.

Spinta all’innovazione

Commvault è forte di 27 anni di storia, con più di 1000 brevetti e una continua spinta all’innovazione”, esordisce Palmigiani, sottolineando che “davanti a sé ha grandissime opportunità di business, alla luce della crescente centralità dei dati e delle soluzioni che si contraddistinguono per aiutare i clienti ad avere sempre più flessibilità, agilità e risparmi nei costi, in quanto li aiutiamo a semplificare le architetture di data management per affrontare tutte le sfide in un contesto di complessità e di aumento costante degli attacchi informatici”.

Ed è anche nell’ambito della cybersecurity che si concentrano alcune delle novità più recenti della Commvault Platform 2023, da poco rilasciata, anche perché “quando si parla di cybersecurity, quello dei dati è talvolta un aspetto trascurato, in quanto si tende a concentrarsi più sui perimetri o altro, mentre invece le applicazioni SaaS utilizzano i dati come un vero e proprio motore, in quanto si tratta come noto di architetture, che siano i data lake o le data platform o altro, dove al centro vi sono grossi repository di dati sui quali vengono appoggiate le applicazioni: noi proteggiamo proprio queste componenti e operiamo in modo da prevenire eventuali attacchi, unendo sempre più data management e data protection anche nel muticloud”, sintetizza Palmigiani.


Mauro Palmigiani di Commvault

Nuove funzionalità

Entra nel dettaglio della release 2023 della Commvault Platform Domenico Iacono, System Engineer Team Lead Italy & Spain di Commvault, spiegando che la caratteristica di fondo è nel binomio “sicurezza e innovazione”: per la sicurezza, dato che “il confine tra data protection e cybersecurity si sta sempre più assottigliando, e di converso la protezione del dato e la sicurezza perimetrale si sta sempre più intersecando, la nuova release aggiunge le due funzionalità specifiche di Threat Scan Analysis, per la detection di malware, di File Scan Analysis, per analizzare i backup e identificare eventuali anomalie, oltre a favorire l’integrazione della piattaforma con i sistemi di security dei clienti, come Siem, Soar o i password manager”.

La spinta all’innovazione punta invece verso “la collaborazione con tutti i cloud provider”, prosegue Iacono, sottolineando che “siamo gli unici ad avere un’offerta per la Oracle Cloud Infrastructure, la OCI, che si aggiunge a quella per Azure, AWS e Google Cloud, con un impegno costante che ci vede intervenire immediatamente a integrare le nuove API appena queste vengono rilasciate dai provider, senza però dimenticare la nostra attenzione al mondo legacy, per dare modo ai clienti di gestire tutto con una piattaforma unica”.

Integrazioni coerenti

Inoltre, la nuova release introduce anche l'integrazione con Amazon FSx for NetApp, che porta la stessa protezione basata su policy di NetApp Ontap on-premise su AWS. È anche da rilevare la nuova integrazione con Microsoft Azure Restore Points, per la quale Commvault fa sapere di aver “lavorato a stretto contatto con Microsoft per essere la prima piattaforma di protezione dei dati a supportare Azure Restore Points. Mentre Azure disponeva di funzionalità di snapshot incrementali, questa nuova integrazione consente di garantire coerenza delle applicazioni tra i dischi, riducendo al contempo i costi grazie alla possibilità di utilizzare livelli storage più efficienti dal punto di vista economico per i backup”. Di più: “abbiamo anche introdotto i Regional snapshot per dare ai clienti la possibilità di scegliere la region nella quale collocare le copie di backup, allo scopo sia di ridurre i costi sia soprattutto di rispettare la sovranità del dato”, aggiunge Iacono.


Domenico Iacono di Commvault

L’ora della deception

Proseguendo ulteriormente sul tema della cybersecurity, Domenico Iacono sottolinea come sia sempre più importante, per prevenire le conseguenze degli attacchi malware o ransomware, andare a incidere “nella fase di pre-violazione, soprattutto oggi in cui i criminali puntano a esfiltrare i dati e minacciare di renderli pubblici. La data protection, di cui ci occupiamo con successo da 27 anni è ovviamente fondamentale, ma oggi occorre anche lavorare molto sull’arrivare prima per prevenire gli attacchi, e a questo sono destinate le funzioni di deception di Metallic Threatwise”.

Presentato nello scorso settembre, Metallic ThreatWise è un sistema di early detection che rileva in modo proattivo le minacce sconosciute e zero-day per ridurre al minimo compromissione dei dati e impatto sull'azienda. Utilizzando l’Intelligenza Artificiale, la soluzione, che è fornita in SaaS come tutta l’offerta Metallic, utilizza la deception, con vere e proprie esche, per attirare in modo proattivo i malintenzionati a usare risorse false, individua minacce negli ambienti di produzione e dota le aziende di strumenti per mantenere i dati al sicuro. Si tratta di un mercato, quello della deception ai fini della cybersecurity, che presenta notevoli potenzialità: “se oggi vale già 1,8 miliardi di dollari, nei prossimi cinque anni si prevede che raggiunga 5,8 miliardi”, conclude Mauro Palmigiani.

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