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Capgemini: le banche tradizionali devono guardare maggiormente alle PMI

L'edizione 2022 del World Payments Report rileva che l’89% delle piccole e medie imprese, talvolta trascurate dalle banche tradizionali rispetto ai segmenti enterprise e retail, sta valutando la possibilità di rivolgersi a challenger bank e fornitori PayTech alternativi

Trasformazione Digitale

Dal World Payments Report 2022, pubblicato a metà ottobre dal Capgemini Research Institute, emerge che i nuovi metodi di pagamento sono destinati ad aumentare entro il 2026, fino a rappresentare il 24% circa del totale delle transazioni non-cash rispetto al 17% registrato nel 2021. Se da un lato i pagamenti B2C sono cresciuti, dall’altro la catena del valore B2B è stata però troppo spesso trascurata.

Il settore dei pagamenti ha saputo resistere alla recente volatilità senza precedenti del mercato, favorito dall’adozione di nuovi metodi di pagamento digitali innovativi per i consumatori, come pagamenti istantanei, valuta elettronica, mobile e digital wallet, account-to-account e QR code. Tuttavia, molte banche non riescono a fornire lo stesso supporto alle piccole e medie imprese.

Secondo il Report, basato sia sulla Global Small and Medium Business Survey 2022, che ha coinvolto 150 partecipanti, sia sulle Global Banking and Payments Executive Surveys and Interviews 2022, che hanno raccolto le opinioni di 150 senior manager delle principali banche internazionali di 17 Paesi, Italia compresa, nonostante la ripresa post-pandemia, le PMI continuano a fare i conti con problemi di flusso di cassa e cicli di conversione, che ostacolano la prossima fase di crescita di molte di loro. Di conseguenza, ai fornitori di servizi di pagamento viene richiesto sempre più spesso di intervenire, riallineando le proprie priorità e mettendo a punto gli strumenti più adatti per aiutare le PMI a cogliere nuove opportunità di mercato.

Nonostante il segmento di mercato delle PMI valga oggi oltre 850 miliardi di dollari a livello mondiale, queste aziende sono ancora troppo spesso trascurate dal settore bancario tradizionale rispetto ad aziende più grandi e al mercato retail.

Di conseguenza, le PMI si trovano a dover affrontare problemi di flusso di cassa, rischi di relativi alla cybersecurity, scarsa liquidità e inefficienze operative che alimentano il malcontento nei confronti degli attuali provider di servizi di pagamento: l’89% delle PMI intervistate ritiene infatti di non essere sufficientemente servita dalla propria banca di riferimento, tanto da valutare la possibilità di rivolgersi a un fornitore alternativo del comparto PayTech che risulti più adatto alle proprie esigenze. Questo passaggio consentirebbe alle PMI di allinearsi alla tendenza già in atto nei mercati dei beni di consumo: nel report si prevede infatti che le transazioni non-cash in ambito B2B aumenteranno a livello mondiale con un CAGR di circa il 10% nel periodo 2021-2026.

Per riconquistare la fiducia delle PMI, le banche dovranno aumentare il valore offerto, eliminando i sistemi legacy restrittivi che attualmente ne bloccano la crescita. Dal report emerge che oltre un quarto delle banche possiede un’infrastruttura monolitica e poco flessibile, con il 75% dei manager che preferisce mantenere in funzione i sistemi attuali piuttosto che innovare la value proposition: un evidente ostacolo agli investimenti in innovazione e flessibilità che le PMI desiderano.

Le società del settore dei pagamenti dovrebbero invece andare verso offerte modulari, in grado di soddisfare al meglio le esigenze delle PMI. Grazie a dati armonizzati e a una value proposition unificata sarà infatti possibile configurare al meglio le offerte, consentendo alle società del settore dei pagamenti di creare marketplace B2B per le PMI.

“Le piccole e medie imprese sono la colonna portante della crescita economica globale, in quanto contribuiscono alla metà del PIL e dell’occupazione. Eppure, sono tra le più colpite dalla recente volatilità del mercato. Le banche e i provider di servizi di pagamento devono riallineare le loro priorità per sfruttare questo valore inutilizzato, offrendo servizi di pagamento innovativi ed esperienziali”, commenta Monia Ferrari, Financial Services Director di Capgemini in Italia.

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