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Capgemini: gli agenti AI piacciono anche alla PA, ma occhio ai dati

Una ricerca rivela che anche il settore pubblico riconosce il potenziale dell’intelligenza artificiale per migliorare i processi decisionali, l’efficienza operativa e la qualità dei servizi

Tecnologie AI

Un recente report del Capgemini Research Institute rivela che due terzi delle organizzazioni del settore pubblico stanno esplorando o stanno già utilizzando attivamente soluzioni di intelligenza artificiale generativa per supportare l’erogazione dei servizi pubblici. Inoltre, il 90% prevede di esplorare, testare o implementare l’AI agentica nei prossimi 2-3 anni. Tuttavia, la scarsa maturità nella gestione dei dati limita la possibilità di sfruttare appieno il potenziale dell’intelligenza artificiale, con sfide significative in termini di fiducia, conformità, gestione e condivisione dei dati.

Secondo la ricerca “Data foundation for Government”, condotta tra la fine e l’inizio dello scorso anno in 13 Paesi di tutto il mondo, Italia compresa, il settore pubblico pone grandi aspettative nell’AI, vista come un’opportunità per aumentare l’efficienza, migliorare i servizi e affrontare sfide sociali complesse. Secondo il report, nei prossimi 2-3 anni il 39% delle organizzazioni intende valutare la fattibilità dell’AI agentica, il 45% vuole avviare progetti pilota e il 6% mira a scalarne l’implementazione. Le attitudini verso l’adozione dell’AI agentica risultano simili a tutti i livelli amministrativi, a prescindere dalla dimensione dell’ente. Quasi due terzi delle organizzazioni (64%) sono inoltre già arrivate a sperimentare o implementare su scala la Gen AI, percentuali che salgono all’82% nel settore della difesa, al 75% in quello sanitario e al 70% nella sicurezza.


Adozione dell’AI e gestione dei dati

Nonostante l’interesse ad adottare e ampliare l’uso dell’AI, i dirigenti del settore pubblico individuano nella sicurezza dei dati (79%) e nella scarsa fiducia verso i risultati generati dall’AI (74%) i principali ostacoli all’adozione su larga scala. In Europa, meno di quattro organizzazioni su dieci (36%) si sentono pronte a soddisfare i requisiti previsti dall’AI Act dell’UE.

Per progredire nell’adozione della Gen AI, il settore pubblico ha bisogno di migliorare nella gestione dei dati. Dal report emerge che solo il 12% delle organizzazioni si ritiene particolarmente maturo nell’utilizzo dei dati, e solo il 7% dichiara un’elevata maturità nella formazione di competenze legate a dati e AI. Soltanto il 21% possiede inoltre i dati necessari per addestrare e perfezionare i modelli di AI, compresi quelli generativi.

Il ruolo del CDO

La condivisione dei dati è cruciale per migliorare le performance dei modelli di AI e supportare decisioni più informate. Tuttavia, le iniziative in questo ambito sono ulteriormente ostacolate da preoccupazioni relative alla sovranità dei dati, del cloud e dell’AI. Anche se tutte le organizzazioni pubbliche intervistate hanno in corso o in programma progetti di condivisione dei dati, la maggior parte (65%) si trova ancora in fase di pianificazione o sperimentazione.

I governi stanno sempre più riconoscendo l’importanza della gestione dei dati, come dimostra la crescente presenza di Chief Data Officer (CDO) e Chief AI Officer (CAIO). Il 64% delle organizzazioni pubbliche ha già nominato un CDO, mentre un ulteriore 24% prevede di farlo. Inoltre, oltre un quarto (27%) ha già un Chief AI Officer, e un ulteriore 41% intende introdurre questo nuovo ruolo dirigenziale.

“In presenza di una crescente domanda da parte dei cittadini e a fronte di risorse economiche sempre più limitate, le organizzazioni del settore pubblico riconoscono che l'AI può aiutarle a fare di più risparmiando denaro. Tuttavia, la capacità di implementare la Gen AI e l'AI agentica dipende dalla disponibilità di solide infrastrutture di dati. In prospettiva, i governi possono essere più agili ed efficaci poiché l'AI potenzia il lavoro dei dipendenti pubblici nell'acquisizione di informazioni, nell'analisi delle politiche, nel prendere decisioni e nel rispondere alle domande dei cittadini. Tuttavia, per raggiungere questo traguardo, le amministrazioni pubbliche devono concentrarsi sulla creazione di un'infrastruttura di dati e di strutture di governance adeguate”, commenta Alberto Matassino, Director Public Sector di Capgemini in Italia.

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