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GoDaddy: per il marketing, le PMI italiane usano Instagram più di Francia e Germania

L’Osservatorio su oltre 5.000 aziende rivela anche che l'86% delle Piccole e Medie Imprese usa Facebook per il marketing, ma durante il lockdown il 54% delle PMI ha usato WhatsApp per promuovere i prodotti e comunicare con i clienti

Trasformazione Digitale Mercato e Lavoro
La pandemia Covid-19 ha spinto le PMI italiane a reperire nuove strategie e strumenti di marketing per soddisfare le esigenze dei propri clienti. È quanto emerge dalla ricerca dell'Osservatorio Piccole Imprese di GoDaddy, condotto dalla società di ricerca Kantar, che ha preso in esame circa 5.100 Piccole e Medie Imprese equamente distribuite in Italia, Germania, Francia e Spagna, con un focus particolare sulle strategie di marketing adottate nel corso dell’ultimo anno.

Secondo il report di GoDaddy, società con oltre 20 milioni di clienti in tutto il mondo che offre a PMI e imprenditori una suite integrata di strumenti necessari per far crescere il loro business online, il 62% delle piccole imprese italiane possiede un sito web, di queste il 71% svolge attività di marketing e promozione attraverso il proprio sito o i propri canali social media. Tra questi, il più utilizzato è Facebook (86%), seguito da Instagram (58%), che viene utilizzato dalle PMI italiane più che dalle vicine aziende francesi (43%) e tedesche (50%). Il 36% delle piccole imprese utilizza anche LinkedIn per attività di promozione e visibilità, mentre solo il 18% usa Twitter per attività marketing, contro il record della Spagna del 31%.

L'Osservatorio GoDaddy evidenzia inoltre l’evoluzione del ruolo strategico di WhatsApp, avvenuta soprattutto durante e dopo la pandemia: il 54% delle piccole imprese italiane lo ha infatti utilizzato come canale preferenziale per rimanere in contatto con i propri clienti, alla pari con la Spagna, contro il 36% delle imprese tedesche e solo il 14% di quelle francesi.

Inoltre, le PMI intervistate prediligono canali di promozione digitale per le attività di marketing (48%) rispetto a quelle offline (40%), con una nicchia del 27% che predilige una forma ibrida tra online e offline. Tra le attività di promozione digitale si tratta principalmente di pubblicità sui canali social (33% dei partecipanti al sondaggio), la promozione di video online (12%) o banner pubblicitari (12%).

È ancora esigua la percentuale di piccole imprese che sperimenta nuove attività di marketing digitale, solo il 7% ha infatti attivato campagne di influencer marketing e il 2% ha realizzato dei podcast.Tra gli strumenti promozionali offline, i più utilizzati sono i volantini (18%) seguiti dagli eventi (15%) e dalla pubblicità su stampa (14%); solo il 5% delle piccole imprese ha dichiarato di fare pubblicità in TV.

gianluca stamerra, regional director di godaddy per italia, spagna e francia 2
Gianluca Stamerra di GoDaddy

Tra le aziende in Italia che ancora non possiedono un sito web, il 15% dichiara di non averlo aperto per via dei costi di gestione, tuttavia ad oggi sono diverse le soluzioni efficienti e dai costi contenuti che possono essere adottate da tutti.  Il 24% delle piccole imprese italiane utilizza strumenti di automazione per promuovere i propri prodotti, rispetto al 16% di Francia e Germania. Di queste, il 53% utilizza strumenti di email marketing per rimanere in contatto con i propri clienti e inviare loro offerte e promozioni.

"In quest’ultimo anno si è vista un’accelerazione della penetrazione degli strumenti di marketing digitale nelle piccole imprese italiane, soprattutto in quei settori che prima si affidavano quasi interamente ai canali di vendita fisici, come il retail, la piccola ristorazione, i negozi di alimentari e artigianato. Come ha rivelato l'indagine, il 52% delle piccole imprese italiane utilizza il proprio sito web per promuovere i propri prodotti e servizi", spiega Gianluca Stamerra, Regional Director di GoDaddy, per Italia, Spagna e Francia. "Tuttavia, ci sono ancora un po' di resistenze verso gli strumenti digitali. Per questo GoDaddy è fortemente impegnata a educare e formare gli imprenditori sulle potenzialità del digitale nel supportare il loro business quotidiano, attraverso corsi e incontro come la School of Digital, un ciclo di lezioni gratuite tenute da esperti del mondo digital per aiutare gli imprenditori a ridurre il gap di competenze.
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