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IBM: tagli per 1.700 dipendenti

IBM conferma alcune indiscrezioni e prevede licenziamenti per allineare la propria struttura alle evoluzioni del mercato IT

Trasformazione Digitale Mercato e Lavoro
Si sapeva che per IBM la prima metà del 2019 sarebbe stata un periodo di transizione, in attesa del completamento della fusione con Red Hat che è previsto appunto per la seconda metà dell'anno. Ma il percorso sembra farsi più accidentato del previsto: i risultati finanziari del primo trimestre fiscale 2019 non sono stati esaltanti ed ora IBM è costretta a confermare le voci di alcuni licenziamenti: a CNBC ha indicato che prevede tagli per lo 0,5 percento circa della sua forza lavoro.

La percentuale è molto bassa ma IBM ha centinaia di migliaia di dipendenti, quindi si traduce secondo le prime stime in un numero molto più concreto: circa 1.700 persone. Il commento di IBM è: "stiamo continuando a riposizionare il nostro team per allinearlo con il nostro focus sui segmenti a maggior valore del mercato IT e stiamo anche continuando ad assumere in nuove aree critiche che portino valore ai nostri clienti e ad IBM". A fronte dei previsti 1.700 licenziamenti, infatti, CNBC sottolinea che IBM ha oltre settemila posizioni aperte.

Ovviamente non ci sono dettagli su come e dove questi (stimati) 1.700 esuberi si possano concretizzare. La prossima fusione con Red Hat potrebbe portare alla sovrapposizione di diverse figure non tecniche, in particolare negli Stati Uniti. Ma al momento si tratta di pure ipotesi.
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