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Veeam, con Availability Orchestrator V2 il disaster recovery conquista nuovi territori

Gli annunci di prodotto durante VeeamON confermano ulteriormente l’evoluzione della società verso le nuove frontiere del cloud data management

Tecnologie Cloud
Anche dal punto di vista degli annunci, la user conference di Veeam, conclusasi ieri a Miami Beach, non ha deluso le attese degli oltre 2.000 partecipanti. A iniziare dalla disponibilità di Veeam Availability Orchestrator v2, la nuova versione che porta le sue capacità di gestione e automazione all’interno di una più ampia gamma di applicazioni e macchine virtuali, permettendo di affrontare una varietà di scenari operativi, di disaster recovery e di migrazione dei dati.

Proprio il disaster recovery, tuttora adottato solo dalle aziende di maggiori dimensioni oppure solo per le applicazioni più critiche, è il focus della nuova versione: grazie alle funzionalità ampliate di Availability Orchestrator v2, la piattaforma di Availability di Veeam rende oggi disponibile una soluzione completa per il disaster recovery, il ripristino e la migrazione a tutte le aziende che stanno utilizzando le soluzioni Veeam per il backup e la replica dei dati. 

Roadmap per il secondo semestre

Se la nuova release di Availability Orchestrator è già disponibile, la roadmap delle nuove versioni delle soluzioni Veeam, condivisa in una conversazione a Miami Beach con ImpresaCity da Danny Allan, Vice President of Product Strategy di Veeam, prevede anche, per il secondo semestre di quest’anno, l’attesa versione 10 della Veeam Availability Suite, il cavallo di battaglia di casa che nello scorso gennaio ha visto il rilascio della versione 9.5 Update 4.

La release di gennaio è caratterizzata tra l’altro da nuove funzionalità studiate sia per migrare verso il cloud in modo semplice sia di gestirlo in mobilità, come le soluzioni di backup cloud-native, la conservazione dei dati a costi contenuti, la portabilità delle licenze cloud-ready, la sicurezza e la gestione dei dati migliorate, oltre a soluzioni che semplificano la fornitura di servizi basati su Veeam da parte dei service provider. Ma anche la nuova release 10 di Veeam Availability Suite “sarà arricchita di funzionalità, coerentemente con il nostro focus che è quello di aggiungere nuove capacità alle soluzioni esistenti”, conferma Danny Allan. 

danny allen

Danny Allan, VP Product Strategy di Veeam

Nuove funzionalità

In questo spirito, la nuova versione di Veeam Availability Orchestrator “supera i problemi legati ai processi manuali introducendo un processo affidabile e coordinato per il recupero delle macchine virtuali in produzione, indipendentemente dal fatto che siano protette da backup o da repliche”, spiega Danny Allan, sottolineando che “questo comprende anche la possibilità di sfruttare in modo rapido ed efficiente i dati di protezione e dimostrare la loro recuperabilità e la loro conformità”. In altre parole, con la nuova versione di Veeam Availability Orchestrator, il disaster recovery viene a essere democratizzato, consentendo alle aziende di tutte le dimensioni di utilizzare una soluzione completa e conforme per tutte le applicazioni e i dati, indipendentemente da come questi sono protetti.

Non solo, tra le altre nuove funzionalità vi sono anche la documentazione in modo semplice del raggiungimento degli SLA (Service Level Agreement) per la conformità degli audit interni ed esterni, fornendo report e funzionalità per la compliance migliorati; l’utilizzo automatico dei dati del backup e delle repliche per casi d’uso che vanno oltre la verifica del ripristino, come DevOps, patch e test di aggiornamento, analisi e altro ancora; e infine la capacità per le business unit, i responsabili delle applicazioni aziendali e i team operativi, di accedere in sicurezza alle risorse per pianificare e gestire al meglio i test attraverso un sistema di deleghe avanzato e di controllo accessi basato sui singoli ruoli, con il RBAC, Role-based access control.
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