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400 milioni di smartphone mai connessi a Internet

Deloitte evidenzia un dato che dovrebbe far riflettere. Le ragioni possono essere sia tecnologiche che umane.

Trasformazione Digitale
Perché gli smartphone sono considerati intelligenti? Perché offrono funzioni avanzate, la loro ergonomia è generalmente più intuitiva rispetto ai telefoni classici e perché possono far girare centinaia di applicazioni. Ma anche perché possono collegarsi a Internet.
Tuttavia, nell’ambito del proprio studio annuale sulle previsioni in campo tecnologico, dei media e delle telecomunicazioni, Deloitte evidenzia come circa 400 milioni di smartphone non si connetteranno mai a Internet nel 2013 o lo faranno in modo molto sporadico. Questo non significa che gli utenti non se ne serviranno, ma semplicemente che questi dispositivi saranno considerati come classici telefoni mobili.
Le spiegazioni di questo fenomeno sono molteplici. Deloitte punta soprattutto sull’assenza di abbonamenti a piani che includono il traffico dati, sul fatto che i modelli entry-level non offrono sempre connessioni sufficientemente rapide o anche diverse ragioni umane, come l’incapacità di apprendere il funzionamento o l’acquisto da un altro soggetto che si è procurato un modello più recente. La previsione generale è che aumenterà il numero di utenti in grado di sfruttare tutto il potenziale di uno smartphone, ma anche quello di chi ne utilizzerà solo le caratteristiche di base, ovvero voce, messaggi e foto.
Si potrebbe pensare che queste osservazioni sono riferite soprattutto ai paesi in via di sviluppo o emergenti, ma in realtà non è così. Lo studio Deloitte non ha preso in considerazione l’Italia, ma in Germania solo il 72% dei possessori di smartphone lo usa per connettersi a Internet e si scende fino al 64% del Belgio, per fare alcuni esempi. Viceversa, in Sudafrica il dato è dell’81% e in Croazia dell’85%. Il paese più “avanzato” in assoluto è il Giappone, con una percentuale di connessi del 92%.
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