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Anche i business manager in difficoltà con il Gdpr

Non solo l’It, ma anche aree come la direzione finanziaria e le risorse umane, tardano a prepararsi al cambiamento.

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Un decisore su cinque ha idee ancora vaghe e confuse sul tema del Gdpr. Il dato emerge da uno studio condotto da Kaspersky Lab su circa duemila manager aziendali. Se i responsabili legali, quelli della sicurezza e le direzioni generali mostrano una certa competenza sul tema, il resto dell'azienda, pur coinvolto nei cambiamenti che interverranno dall'anno prossimo, mostra un certo ritardo nell'aggiornamento.
Un libro bianco, associato alla ricerca e realizzato sempre da Kaspersky Lab, si addentra sull'impatto che il regolamento europeo sulla privacy dei dati avrà sulle linee di business. Il marketing, per esempio, utilizza già vasti database per le proprie attività di comunicazione e sa di dover fornire corretti meccanismi di opt-out. Con il Gdpr, si aggiungerà l'ottenimento del consenso preventivo e l'obbligo di provare la cancellazione dei dati se necessario.
La direzione finanziaria, abituata a lavorare con stretti controlli, dovrà applicare di nuovo regolamento a tutti i dati dei clienti che passano sui propri sistemi informativi. Le risorse umane, invece, dovranno rispondere ai dipendenti che chiederanno la soppressione di dati ritenuti personali. Tutto questo si aggiunge ai compiti dell’It, perlopiù legati hanno una necessità di rendere le informazioni disponibili, facilmente consultabili e modificabili, in tutta sicurezza.
Per prepararsi a questi cambiamenti, Kaspersky Lab propone, come altri attori del mercato, uno strumento di autovalutazione. Esso permette, in 10 minuti, di valutare il livello di maturità nella protezione dei dati e le tappe ancora da coprire per essere conformi al Gdpr prima della fatidica scadenza del 25 maggio 2018. Si tratta di un passaggio evidentemente necessario, alla luce del fatto che il 55% dei manager interrogati per la realizzazione dello studio stima che la propria impresa non si prende cura in modo corretto dei propri dati e il 22% ritiene di non essere pronto a quanto richiesto dal Gdpr.
Il 63% del campione stima che, se incaricato le responsabilità di compliance al nuovo regolamento, ne ricaverà un incremento di potere. Il soggetto si situa, di fatto, sul confine fra pertinenze di sicurezza, audit, legal, gestione dei dati e marketing.
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