La Commissione Europea intende agevolare le capacità dei propri sviluppatori di contribuire in modo diretto ai progetti open source. Patch e nuove funzionalità progettate nell’ambito dei sistemi informativi dell’Ue saranno più facilmente messi a disposizione della comunità, tramite una nuova politica che verrà applicata dal 2015. Per concretizzare il nuovo intento, la Commissione intende prima verificare gli aspetti legali, in particolare la questione dei diritti di proprietà intellettuale e di copyright di ciò che verrà reso pubblico. Non sarà un passaggio del tutto semplice, quindi la nuova politica dovrebbe essere finalizzata nei primi mesi del 2015. Il contributo della Commissione Europea al mondo open source sarà un pilastro dei futuri sviluppi in quest’ambito. L’ambizione ha come obiettivo un maggiore motivazione delle truppe e la promozione dell’utilizzo di strumenti aperti in contesti più estesi in Europa. L’iniziativa sarà corredata da nuove modalità di preparazione delle agende e dei bandi di gara. In certi ambiti, l’open source diventerà prioritario, un po’ come da tempo sta già accedendo in Italia. Al momento la Commissione Europea utilizza già diverse componenti open per i server, le soluzioni Web e le postazioni di lavoro. Diecimila sistemi girano sotto Apache e 1.800 istanze Linux Red Hat e Drupal dovranno essere implementate per supportare il nuovo sito Internet.
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