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Red Hat, più Application Services per lo sviluppo di applicazioni cloud-native

Una corposa serie di aggiornamenti all'intero portafoglio di servizi applicativi apporta miglioramenti in termini di velocità, stabilità e scalabilità delle applicazioni ibride open

Cloud
Da Red Hat arriva un radicale aggiornamento di tutto il portafoglio application services con update già disponibili e volti a offrire un’esperienza più omogenea e unificata per lo sviluppo, delivery, integrazione e automazione di applicazioni in ambienti cloud ibridi.

Con le strategie di cloud ibrido e multi-cloud sempre più in primo piano, gli sviluppatori necessitano di funzionalità di application development affidabili e interoperabili che permettano di scegliere una soluzione ottimale per ogni attività. La modularità del portafoglio Red Hat Application Services contribuisce a un ambiente unificato per lo sviluppo, delivery, integrazione e automazione delle applicazioni. La combinazione della piattaforma Quarkus con le capacità di connettività di Apache Camel, il decisioning intelligente di Kogito, la gestione delle API di Red Hat 3scale API Management e la potenza di Red Hat OpenShift permette agli sviluppatori Java di abbracciare completamente lo sviluppo cloud e Kubernetes-native.

Nel dettaglio, il progetto open source Quarkus offre agli sviluppatori capacità innovative per costruire ed estendere le applicazioni Java in un mondo Kubernetes-native. Con un unico processo di avvio in fase di compilazione, forti prestazioni e una stretta integrazione con Red Hat OpenShift, la build Red Hat di Quarkus è una piattaforma ideale per realizzare la prossima generazione di applicazioni Java e serve da base per Red Hat Application Services.

L'ultima release di Quarkus, dettaglia una nota, rafforza queste basi con nuove funzionalità per gli sviluppatori, tra cui vi sono test continui per un feedback quasi istantaneo durante il coding; una nuova command-line interface (CLI) che semplifica le comuni attività di sviluppo e distribuzione; un'interfaccia grafica utente (GUI) aggiornata e intuitiva; e infine servizi out-of-the-box che semplificano la creazione e la connessione ai database più diffusi, alle code di messaggi e altro ancora.

Le applicazioni eseguite in ambienti ibridi richiedono architetture più modulari e distribuite, che a loro volta hanno bisogno di più capacità di integrazione cloud-native che non solo collegano le applicazioni, ma aiutano anche a proteggere i dati mentre vengono condivisi tra loro. Application programming interface (API)e i microservizi sono dunque elementi chiave delle applicazioni cloud-native che forniscono agli sviluppatori le basi per creare queste applicazioni; e strumenti come Red Hat 3scale API Management, incluso in Red Hat Integration, permettono alle organizzazioni di condividere la logica delle applicazioni e i dati in modo più efficace con interfacce standard, sia all'interno dell'azienda che con clienti e partner esterni.

Tra le nuove funzionalità introdotte nell'ultima release di Red Hat 3scale API Management vi sono sia il supporto per una nuova estensione WebAssembly (WASM) che consente la comunicazione tra Red Hat 3scale API Management e OpenShift Service Mesh, mettendo a disposizione una potente combinazione per integrare, controllare e gestire API e microservizi in ambienti Kubernetes-native, sia la possibilità per gli sviluppatori di utilizzare un approccio modulare nella configurazione dei proxy di gestione delle API direttamente con il service mesh basato su Istio Envoy, per una migliore connettività e controllo nelle applicazioni cloud-native.

Lo sviluppo di applicazioni moderne richiede un'architettura che sia altamente adattabile e agile”, spiega Ken Johnson, vice president and general manager, Application Services, di Red Hat. “Le aziende continuano a muoversi nella direzione del cloud ibrido e gli sviluppatori hanno bisogno di strutture IT che supportino questa transizione. Il nostro aggiornamento del portafoglio degli application service di Red Hat fornisce agli sviluppatori gli strumenti più recenti per semplificare il loro processo applicativo dall'inizio alla fine, insieme alla flessibilità per adattarsi al cambiamento delle richieste”.
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