Unimpresa: "La compilazione dell’allegato 4 bis e l’invio dello stesso alla banca non è esaustivo per l’ottenimento del finanziamento".
"La procedure per chiedere i prestiti previsti dal
decreto liquidità, garantiti dallo Stato, sono ancora troppo complesse". Lo scrive
Unimpresa in una comunicazione interna diretta alle associate nella quale spiega che "la semplice compilazione dell’
allegato 4 bis e l’invio dello stesso alla banca non sia esaustivo per l’ottenimento del finanziamento.
Il flusso operativo prevede oltre alla compilazione dell’allegato 4 bis, la compilazione del
modello di richiesta fido banca, l’inserimento dei parametri dimensionali dell’azienda richiedente e delle partecipate, l’indicazione del dettaglio fidi in essere e della situazione patrimoniale azienda e l’acquisizione dei documenti contabili. Successivamente all’acquisizione della documentazione si può provvedere all’inserimento in piattaforma telematica
Mediocredito Centrale e al congelamento. Dopo
la delibera Mcc e la valutazione merito creditizio banca, si provvederà all’erogazione del finanziamento. Qualora la banca non provveda all’erogazione del finanziamento, dovrà rinunciare alla garanzia e l’azienda rivolgersi a un altro istituto di credito ripresentando la domando con il nuovo iter".
Secondo il
vicepresidente di Unimpresa, Salvo Politino, resta un dubbio: "Nel caso di erogazione da parte della banca, è sicuro che lo stesso costituisca nuova liquidità per l’azienda e non serva alle banche per coprire con la garanzia dello stato posizioni già in essere?".
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