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'Decreto liquidità', Confartigianato: "Dubbi su condizioni per ottenere prestiti in banca"

Le garanzie saranno al 90% per le grandi imprese, al 100% per gli autonomi e le piccole imprese che chiedano fino a 25mila euro, al 100% (ma con 90% di garanzia dello Stato e 10% di Confidi) fino a 800.000 euro, del 90% fino a 5 milioni.

Mercato e Lavoro
“La garanzia dello Stato al 100% sui prestiti alle piccole imprese fino a 800mila euro è una possibilità non ordinaria che l’Unione Europea ha concesso e che il Governo ha positivamente utilizzato. Non va bene però che le imprese che avranno necessità di accedere a importi superiori a 25 mila euro, debbano fare in banca la trafila degli ordinari esami di sostenibilità economico finanziaria e di verifica andamentale. Cosa c’è di ordinario e normale in questi giorni, in queste settimane? Siamo sicuri che questo sia “fare tutto ciò che serve” come ha detto con autorevolezza l’ex Presidente della BCE Draghi? Non dimentichi nessun italiano che a fronte della garanzia statale ci sta l’impegno diretto, personale e patrimoniale, di ogni donna e uomo che fa impresa, a rischio e senza tutela, di contrarre un debito con una banca per tenere in vita, sul mercato, un’attività che dà lavoro e reddito a tante, tantissime famiglie. Comprendo tutta la prudenza, ma questo è il momento del coraggio”.
Questo il primo commento del Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti al Dl imprese varato dal Governo.
Merletti aggiunge il dubbio che “le banche italiane siano in grado di fare l’analisi del merito di credito per tutte le richieste di prestiti per liquidità per importi sopra i 25 mila euro, visto che hanno ridotto il personale, sono aperte al minimo con tanto personale a casa in smart working, stanno faticando a ‘lavorare’ le richieste di sospensione dei mutui, dovrebbero trattare gli anticipi di cassa integrazione e sospensione dal lavoro. Con il rischio che quando saranno in grado di dare la risposta non sia più in vita aziendale chi ha presentato la domanda”.
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