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Il 5G parte bene: l’asta ha fruttato 6,5 miliardi di euro

La gara del Ministero dello Sviluppo Economico per l'assegnazione delle bande di frequenza ha visto un incasso superiore di 4 miliardi rispetto ai 2,5 preventivati

Tecnologie Mercato e Lavoro
Un successo che va oltre le più ottimistiche aspettative. L’asta per assegnare le diverse bande di frequenza per i futuri servizi mobile superveloci di quinta generazione si è chiusa infatti con un incasso da 6,5 miliardi di euro e con un’assegnazione tutto sommato equilibrata tra i diversi operatori.

Quella che lo stesso Ministero dello Sviluppo Economico ha definito in una nota una “competizione vivace, conclusasi in 14 giornate di miglioramenti competitivi e con 171 tornate”, ha portato a un introito che ha superato del 164 per cento il valore delle offerte iniziali e del 130,5 per cento la base d’asta, con un risultato più che doppio rispetto ai 2,5 miliardi di euro previsti come obiettivo minimo. 

Nel dettaglio, poco più di due miliardi di euro sono stati ottenuti dai cinque lotti della banda 700 MHz FDD, che erano i più ambiti, anche se uno è stato assegnato d’ufficio a Iliad in quanto nuovo player sul mercato italiano. In ogni caso, due ciascuno di tali lotti sono andati a Vodafone e a Tim. Ha invece determinato un incasso di più di 4 miliardi di euro la lotta per aggiudicarsi la banda 3700 MHz, della quale è andato un lotto ciascuno a Tim, Vodafone, Wind Tre e Iliad, che si sono aggiudicati anche un lotto per uno della banda 26 GHz, che ne comprendeva cinque: il restante è stato assegnato a Fastweb. 

Non ha invece raccolto offerte nessuno dei lotti 700 MHz SDL, ed è per questo che “i soggetti che ne abbiano manifestato l’interesse potranno partecipare alla fase di gara successiva, secondo le procedure previste dal disciplinare di gara per frequenze non aggiudicate, che si svolgerà a partire da venerdì 5 ottobre”, spiegano dal Ministero.
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