Intel ha presentato una gamma di nuovi prodotti che indirizzano le esigenze delle imprese che stanno puntando sul cloud ( in versione sostanzialmente ibrida) per la crescita delle loro attività . In luce in questo caso una n
uova linea di processori per server Xeon e drive allo stato solido (SSD) che realizzano uno storage da accompagnare ai server. Qui per la prima volta Intel fa uso di chip 3D NAND. In termini tecnici Intel ha annunciato una famiglia di
processori Xeon E5-2600 v4 Broadwell che fa utilizzo del processo di produzione a 14 nm.
Rispetto alla generazione precedente, insieme all’ottimizzazione per ambienti vitalizzati, le specifiche rilasciate da Intel, che ha avuto in Italia come portavoce dell’annuncio Andrea Toigo, Pre-Sales Director Intel Central, Southern & Eastern Europe, segnalano l’aumento del 20 percento dei core e della cache e un migliore supporto della memoria. Un altro elemento chiave sono le migliorate funzionalità di sicurezza e di encryption.Insieme ai
drive SDD DC P3320 e P3520 ( ad alta densità grazie alla tecnologia 3D NAND) arrivano anche gli SSD per data center D3700 e D3600 con una doppia porta PCI Express.

Al di là dei tecnicismi quello che Toigo ha voluto sottolineare nella sua presentazione riguarda il passo avanti che i nuovi processori Xeon fanno con la loro
focalizzazione sul cloud computing. Lo scenario di mercato indica aziende e organizzazioni alla ricerca dei benefici derivanti dall’efficienza e dalla agility consentita dalle nuove
architetture cloud software defined. Esse vogliono farlo con il loro passo e con loro scelte che vanno dal fruire delle offerte di cloud computing al private cloud o a entrambi. Quello che importa per Intel è seguire e soddisfare la crescita di infrastrutture software defined ( c’è un peso importante con l’alleanza su più fronti con Vmware).
Duplice AspettoIntel spinge al coagularsi attorno alle sue soluzioni ( con le quali domina il mercato dell’hardware per data center) un ecosistema sempre più vasto che intenda ad esempio trarre vantaggio - come hanno già fatto utenze importanti (
Alibaba e Facebook) - dalla sua
Resource Director Technology che migliora l’aspetto gestionale del cloud computing. In Intel si parla di
“decine di migliaia di cloud “ in fase di sviluppo per i quali servono partnership orientate alle applicazioni di orchestrazione in ambiente virtuale
( CoreOS e e Mirantis).
Ma la tecnologia non basta: infatti la partnership con Vmware prevede la creazione di Centri di eccellenza per accelerare la messa in produzione a ritmo accelerato del cloud. Ma dell’ecosistema devono far parte anche le attività di terze parti per il il test delle applicazioni cloud ( partnership con la
Cloud Native Computing Foundation) e un allargamento del programma denominato
Storage Builders in grado a sua volta di dare vita con il contributo di terza parti ad esempio anche soluzioni storage di prossima generazione pronte per il cloud
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