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Sas, "In analytics stat virtus"

L'analisi dei dati come risorsa vitale per declinare una corretta sostenibilità del business e una ricerca di nuove opportunità di mercato

Trasformazione Digitale
Le oltre mille persone che hanno partecipato all’edizione italiana del recente Sas Forum rendono evidente che la dimensione della business intelligence e degli analytics sia ormai ampiamente diffusa e sia capace di suscitare un interesse sempre più allargato. Il Big Data? Come dice Marco Icardi, amministratore delegato di Sas Italia, “parlare di Big Data non significa altro che confrontarsi con una serie di problematiche di analisi dei dati che, da un punto di vista concettuale, sono state sempre al centro della nostra attività”. Sarà forse per questo che, a differenza di analoghi appuntamenti, nel corso dell'evento non si è mai abusato della parola Big Data, ma si è cercato di contestualizzarla nei diversi ambiti applicativi. Ecco, nel seguito, alcune riflessioni post-evento.
Cambia il contesto, cambiano le tecnologie, ma la questione rimane sempre la stessa: come riuscire a interpretare al meglio i dati dell'ecosistema di business? Come poter prendere delle decisioni coerenti con quanto i dati sono in grado di rivelare? Ovviamente, l’attuale scenario sociale ed economico innalza il livello di complessità di tale operazione e occorre riuscire a mettere a punto ambienti analitici sempre più intelligenti, in grado di gestire l’operatività, ma al contempo fornire strumenti per immaginare un futuro diverso creando le condizioni per nuove occasioni di business.
Oggi non si vuole sapere soltanto cosa sta accadendo: avere una fotografia real-time dell’operatività aziendale è solo una parte del percorso che può essere intrapreso attraverso l’analisi dei dati. Diventa stimolante analizzare l’ecosistema informativo da prospettive diverse, con l’obiettivo di inventare opportunità di business. Parliamo di data discovery e, ovviamente, di Big Data, poiché i dati potenzialmente trattabili non diminuiscono, ma aumentano e si moltiplicano per tipologia: strutturati e non strutturati, operazionali e non operazionali.
Testo, video, voce, immagini, il computing analitico deve sapere ricondurre a una forma intellegibile un universo informativo eterogeneo implementando una logica di processo ETL adeguata e più smart rispetto alle precedenti; garantire la qualità del dato e conseguenti attività di analisi che permettano una fruizione a un audience aziendale progressivamente più numeroso.
La questione della business intelligence non appartiene più a una ristretta cerchia di specialisti, ma diventa una risorsa di pubblico dominio aziendale. E cambiano le modalità di erogazione in quanto si deve riuscire a far sì che le informazioni siano di semplice e immediata interpretazione così come disponibili da una molteplicità di terminali, fissi e mobili. Diventa pertanto di massima importanza avere interfacce visuali sofisticate. Non a caso Sas indica proprio nella Visual Analytics una delle strade maestre per poter aumentare l’efficacia e l’efficienza delle soluzioni proposte. Affermazione che trova riscontro nelle previsioni di Gartner che  indicano per questo segmento una crescita media annua, da qui al 2020, del 9%.
La tavola rotonda che ha avuto come ospiti personalità del mondo bancario e assicurativo, del mondo telco, della pubblica amministrazione e dell’education, ha messo in evidenza come l’operatività aziendale sia sempre più dipendente da un’economia dell’informazione e come questa sia condizione indispensabile per declinare nuove attività di business e rendere più efficienti le organizzazioni.  Da una parte si avverte l’esigenza di una forte centralizzazione del dato, opinione condivisa sia da Valerio Cencig di Intesa Sanpaolo, che sottolinea l’importanza del datawarehouse, considerata risorsa inestimabile, sia da Francesco Tortorelli dell’Agenzia per l’Italia Digitale, che vede la centralizzazione come una premessa per i vantaggi che ne possono derivare in termini di condivisione dati e relative operazioni in logica Open Data/ Big Data. Anche la questione della privacy, tema costante e ineludibile per quanto riguarda il trattamento dati, soprattutto nwl momento in cui si vanno a varcare i confini del mondo social, viene vista in relazione a un’opportunità di condivisione dati. Per esempio, come affermato da Mario Franci di Vodafone, nella forma di una possibile interazione tra dati posseduti dalla PA e dati societari.
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