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Pc, l'Europa riparte, ma l'Italia arranca

Secondo Idc, il comparto Pc nell'area Emea cresce nel primo trimestre dell'1,6%. Un risultato cui non è allineata l'Italia, che evidenzia una decrescita del 2,6%.

Tecnologie
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Secondo i dati preliminari di Idc, il comparto Pc nell'area Emea cresce nel primo trimestre dell'1,6%. Un risultato cui non è allineata l'Italia, che evidenzia una decrescita del 2,6%.  .

In generale fra laptop, notebook e workstation sono stati venduti 17,4 milioni di unità, circa 260mila in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il merito sembra essere tutto della vecchia Europa, in quanto nel Medio Oriente e in Africa il mercato dei Pc senza schermo touch e tastiera staccabile è crollato ancora del 6,2 per cento. Ma, sottolinea Idc, per esultare si dovranno aspettare i dati definitivi e soprattutto quelli del periodo aprile-giugno, in quanto la timida ripresa mostrata nel primo trimestre potrebbe essere stata la conseguenza di una scarsità di componenti da parte dei vendor, che non sarebbero quindi riusciti a evadere tutti gli ordini entro la fine del 2016, consegnando così i dispositivi da gennaio in poi.

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La classifica dei principali produttori vede ancora in testa Hp Inc con 4,48 milioni di computer venduti (più 4,4% anno su anno). Seguono Lenovo con 3,59 milioni (più 1,40%), Dell (2,1 milioni e più 9,80%), Acer (1,7 milioni e più 35,1%) e infine Asus (1,62 milioni e meno 5,6%). Limitandosi solo ai notebook puri, i numeri complessivi sarebbero però ancora migliori, in quanto la regione Emea registrerebbe addirittura una solida crescita di 8,9 punti percentuali. I modelli aziendali, grazie anche al tasso di conversione euro-dollaro favorevole e al tentativo dei produttori di evitare rialzi dei prezzi, hanno segnato in Europa occidentale un 11,2 per cento di aumento.  

Non tutte le tipologie di Pc, però, si salvano: i desktop continuano la loro discesa all’inferno e, nel primo trimestre del 2017, sono risultati in flessione di 12 punti. A livello di singoli Paesi, vanno segnalate le ottime prestazioni di Francia (più 8,2%) e Germania (più 5,8%), a cui fa da contraltare il segno meno del Regno Unito (7,9%). A farle compagnia, come detto, c’è anche la Penisola, a cui si aggiunge la Spagna (meno 2,8%). Idc ha spiegato però che i due Paesi mediterranei sono in “via di stabilizzazione”.
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