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Tlc, via alla nuova consultazione sulla banda ultralarga

La consultazione, che terminerà il 20 giugno, servirà a definire le aree a “fallimento di mercato”. I piani degli operatori saranno “Contrattualizzati”.

Tecnologie
Con una lettera inviata a tutti gli operatori, Infratel Italia - società in house del Ministero dello Sviluppo Economico - ha dato il via alla consultazione per aggiornare la mappa della disponibilità di servizi a banda larga e ultralarga sul territorio nazionale.
Gli operatori di Tlc sono chiamati a dichiarare i piani di copertura attuali e quelli previsti per i prossimi tre anni (2016-2018) nelle 94.645 aree in cui è stato suddiviso il paese. La consultazione, che terminerà il 20 giugno, servirà a definire le aree a “fallimento di mercato” e quindi ammissibili per gli interventi pubblici previsti dal piano nazionale per la banda ultralarga approvato dal Consiglio dei ministri il 3 marzo 2015.
Per evitare che una semplice “manifestazione di interesse” da parte di un operatore possa ritardare la fornitura di servizi a banda ultralarga nella relativa area, gli impegni degli operatori saranno in una seconda fase concretizzati in “contratti”, come previsto al punto 65 degli “Orientamenti comunitari relativi all’applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato in relazione allo sviluppo rapido di reti a banda larga " (2013C-25/01).
Il "contratto" prevederà una serie di scadenze concordate con l’operatore che dovranno essere rispettate nel corso del triennio nonché l'obbligo di rendicontazione dei progressi raggiunti. Se una scadenza intermedia non dovesse essere rispettata, l’autorità che concede l’aiuto potrà procedere con l’esecuzione del suo piano d’intervento pubblico nella relativa area.
Entro maggio, il governo notificherà a Bruxelles gli aspetti operativi dei nuovi strumenti introdotti con il piano Bul: gli sgravi fiscali previsti dallo Sblocca Italia, il fondo di garanzia di cui Mise e Mef stanno discutendo con la Bei e la Cdp e gli incentivi all’attivazione (voucher) dei servizi sulle reti di nuova generazione.
Infine il Mise sta ultimando la messa a punto delle regole tecniche del Catasto nazionale delle infrastrutture, previsto dallo Sblocca Italia, uno strumento che si stima possa abbattere i costi di posa della fibra del 20 per cento.
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