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Come va la Space Economy italiana

Per la Space Economy nazionale il 2022 è stato l’anno del consolidamento, necessario per sfruttare le opportunità di un mercato in decisa crescita

Tecnologie

La Space Economy italiana sta crescendo bene. E soprattutto si sta consolidando, in modo da poter giocare un ruolo importante in un mercato globale dello Spazio che promette di essere, già a breve, decisamente remunerativo. Tanto per dare qualche cifra, si stima che a livello mondiale il giro di affari collegato si attesti attorno ai 100 miliardi di dollari.

È una torta di cui gli Stati Uniti, si sa, producono la maggior fetta (62 miliardi di dollari di investimenti stimati), grazie in particolare al budget NASA (24 miliardi di dollari per il 2022). Ma non c'è solo quello, considerato che lo Spazio oggi è anche un business da aziende private. Verrebbe da dire soprattutto delle aziende private, dato che le notizie "spaziali" sono sempre più legate ad imprese come SpaceX e Blue Origin.

Così non stupisce che l’Osservatorio Space Economy della School of Management del Politecnico di Milano abbia censito, a livello globale, ben 1.008 applicazioni/servizi basati sull'utilizzo di satelliti, che sono la componente sicuramente più "massiva" dell'industria spaziale. Fanno meno notizia dei rover su Marte o delle immagini raccolte dallo Spazio profondo, ma rappresentano una concreta base di business.

La componente più rilevate delle applicazioni satellitari riguarda il settore dell’osservazione della Terra: a livello globale ci sono 421 prodotti e servizi che utilizzano dati provenienti da satelliti, elaborandoli e analizzandoli mediante tecnologie digitali. Meno cospicue numericamente, ma più note, sono le applicazioni di navigazione (384 censite) e di comunicazione satellitare (203).

È uno scenario che potrebbe cambiare anche drasticamente per effetto della costante evoluzione tecnologica, che ad esempio sta permettendo lo sviluppo e la messa in orbita di satelliti più piccoli e standardizzati che in passato. Ma anche per effetto delle evoluzioni dei modelli di business. Anche qui, come altrove, l'espressione chiave è "as-a-Service". Lo Spazio è sempre stato un ambito ad alta intensità di capitale e questo ha tradizionalmente frenato lo sviluppo di nuovi attori. Ora però molte tech company di settore stanno superando questo limite cavalcando il modello Space-as-a-Service. Che, spiega l'Osservatorio, "può rappresentare un vero e proprio game-changer per l’intero comparto".

Il campo da gioco europeo

Venendo in particolare all'Europa, gli investimenti della UE a sostegno della Space Economy continentale stanno crescendo costantemente. Tra il 2021 e il 2027, il bilancio complessivo dell’Europa destinato al settore è di 14,8 miliardi di euro, ricorda l’Osservatorio Space Economy. Un business potenziale a cui l’Italia - che, lo ricordiamo, è il terzo contribuente dell’European Space Agency - è a pieno titolo interessata.

Come sintetizzano Paolo Trucco e Franco Bernelli Zazzera, Responsabili Scientifici dell’Osservatorio, "La Space Economy sta assumendo un ruolo sempre più strategico sia nelle dinamiche di innovazione cross-settoriale che coinvolgono le imprese, sia nella politica industriale dei Paesi più avanzati... Dopo anni di gestazione, ci sono oggi segnali evidenti che la New Space Economy italiana sia in rampa di lancio, pronta per giocare un ruolo sempre più centrale anche in Europa".

In termini di filiera, la Space Economy si può dividere in una componente "upstream", che comprende le aziende dell’industria spaziale vera e propria, e una "downstream" di imprese che sviluppano servizi a valore aggiunto combinando dati spaziali e tecnologie digitali. Il mercato-guida dei servizi di osservazione della Terra è essenzialmente downstream e nel 2022 ha raggiunto, in Italia, il valore di 200 milioni di euro circa.

Il 65% di questo giro d'affari è legato a enti pubblici nazionali o sovranazionali, Agenzie Spaziali ed Enti pubblici locali come Regioni, Province e Comuni. Il restante 35% deriva invece da grandi imprese, PMI e startup che stanno per prime investendo in osservazione della Terra. I principali ambiti di applicazione riguardano agricoltura, silvicoltura. pesca, energia, servizi di pubblica utilità, edilizia, infrastrutture, finanza, assicurazioni, ambiente.

L'osservazione della Terra è un mercato che in Italia vede attive 144 imprese, per lo più PMI distribuite su tutto il territorio nazionale, che offrono soluzioni e servizi di Digital Innovation basati su tecnologie e dati satellitari. Hanno un’offerta eterogenea che spazia dai dati ai servizi, passando per tecnologie abilitanti come piattaforme e infrastrutture.

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