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Dynatrace, perché nel multicloud è importante guardare al monitoraggio dell’infrastruttura

Una ricerca mostra che strumenti diversi e la dipendenza dai processi manuali portano i team IT a sprecare quasi la metà (42%) del loro tempo per garantire la continuità nei loro ambienti cloud

Cloud
Quali sono le sfide da affrontare quando le aziende passano alle architetture multicloud? A indicarle ci ha pensato un’indagine commissionata dalla software intelligence company Dynatrace.

La ricerca “Il passaggio agli ambienti multicloud ha infranto gli approcci tradizionali al monitoraggio dell'infrastruttura , condotta da Coleman Parkes su 1.300 CIO e professionisti IT in tutto il mondo, ha evidenziato che le strategie multicloud hanno portato a un aumento della complessità, con i team che gestiscono l’infrastruttura che affogano nei dati mentre cercano di monitorare e gestire i loro ambienti in continua evoluzione. Di conseguenza, i team trascorrono più tempo in attività manuali e di routine, limitando la capacità di accelerare l’innovazione ed evidenziando la necessità di un maggiore utilizzo dell’AI e dell’automazione.

Più in dettaglio, risulta che oggi il 99% delle organizzazioni dispone di un ambiente multicloud, con una media di cinque piattaforme diverse, come Amazon Web Services, Microsoft Azure, Google Cloud Platform, IBM Red Hat e altri.

Non solo: le aziende si affidano in media a sette diverse soluzioni di monitoraggio dell’infrastruttura per gestire gli ambienti multicloud e il 57% afferma che questo rende difficile ottimizzare le prestazioni dell’infrastruttura e il consumo di risorse. 

Ma soprattutto l’81% dei leader IT afferma che l’utilizzo di Kubernetes ha reso la propria infrastruttura più dinamica e difficile da gestire, mentre il 56% afferma che le tradizionali soluzioni di monitoraggio dell’infrastruttura non sono più adatte allo scopo in un mondo con più cloud e Kubernetes.

Le strategie multicloud sono diventate fondamentali per stare al passo con il ritmo in rapida accelerazione della trasformazione digitale, ma i team stanno lottando per gestire la complessità che questi ambienti comportano”, ha sottolineato Bernd Greifeneder, Founder e Chief Technology Officer di Dynatrace. “Le dipendenze stanno crescendo a un ritmo esponenziale, guidate da una frequenza di implementazione più rapida e da architetture cloud native che portano cambiamenti costanti. Le tecnologie open source complicano le cose aggiungendo ancora più dati che i team devono gestire. Ad aggravare il problema, ogni servizio o piattaforma cloud ha la propria soluzione di monitoraggio. Per creare un quadro completo, i team sono costretti a estrarre manualmente le informazioni dettagliate da ciascuna soluzione e quindi a collegarle ai dati di altre dashboard. Le organizzazioni devono trovare un modo per aiutare questi team a ridurre il tempo che dedicano alle attività manuali e a concentrarsi nuovamente sul lavoro strategico che offra servizi nuovi e di alta qualità ai clienti”.

I team di gestione delle infrastrutture hanno bisogno di soluzioni basate sull’intelligenza artificiale in grado di automatizzare il maggior numero possibile di attività manuali di routine”, ha concluso Greifeneder. “Con il rilevamento e la strumentazione automatici e continui, i team possono ridurre lo sforzo manuale mantenendo l’osservabilità end-to-end nei loro ambienti multicloud ibridi. Tuttavia, la sola osservabilità non è sufficiente. È inoltre necessario l’accesso a risposte precise che aiutino i team a ottimizzare i propri ambienti in modo efficace ed efficiente. Gli approcci tradizionali semplicemente non riescono a tenere il passo, a causa della loro forte dipendenza dal lavoro manuale. Le organizzazioni hanno bisogno di un approccio più intelligente, che combini intelligenza artificiale, automazione e osservabilità end-to-end, per liberare tempo dai team e consentire loro di concentrarsi sull’accelerazione dell’innovazione e sull’ottimizzazione delle esperienze utente”.
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