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Future Forum: nella società dei robot, fantasia e creatività salveranno economia e lavoro

Si è parlato di nuove professioni in turismo e cultura al Future Forum della Cciaa di Udine. Due le grandi rivoluzioni in atto: blockchain e l'intelligenza artificiale.

Tecnologie Mercato e Lavoro
Tra lenuove professioni che i millennials possono intraprendere, ci sono per esempio le figure del "rigeneratore urbano", che sta nella comunità e ne ridisegna spazi comuni e funzioni sociali, o quella dell’"audience developer", in grado di far partecipare e crescere una comunità all’interno del progetto culturale e turistico del luogo. O ancora quella del data journalist, capace di integrare competenze comunicative e di storytelling con altre scientifiche, statistico-economiche e informatiche, leggendo e trovando nuove storie da raccontare dentro l’enorme mole di dati oggi a nostra disposizione.

Dall’incontro tra nuove tecnologie e patrimonioc’è oggi l’opportunità, per chi vuol diventare unprofessionista della cultura, di sviluppare una missione da "eroi", intesi come persone con ilcoraggio di cominciare strade nuove attraverso la fantasia e la creatività che questo mondo robotizzato non può sostituire, persone in grado di avviare e intraprendere avventure inedite per aprire squarci di innovazione anche in realtà finora poco abituate a confrontarsi con il futuro.

La riflessione è stata al centro dellaterz’ultima tappa del Future Forum della Camera di Commercio di Udine, quest’anno concentrato sulle "economie della bellezza", cioè sulle potenzialità di un territorio come quello friulano, che ha una ricchezza aggiuntiva:cinque siti Patrimonio Unesco nel raggio di pochissimi chilometri, siti che rappresentano una immensa opportunità di sviluppo, anche occupazionale.

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Nella sede dell’Università di via Gemona a Udine,con tantissimi partecipanti e molti giovani delle scuole superiori e dell’Università, il confronto, moderato dal direttore If di Pisa e Digital strategy advisor di Gedi Gruppo Editoriale Claudio Giua, ha visto succedersi le diverse esperienze di Agostino Riitano, project and cultural manager del progetto Matera Capitale della cultura, Mirko Lalli, fondatore e ceo di Travel appeal, startup sviluppata in H-Farm che porta l’esperienza turistica a un nuovo livello migliorando l’attività tanto del turista quanto dell’azienda che opera nel settore, Marco Antonio Attisani, fondatore e Ceo di Watly, il primo computer, sviluppato in Friuli, che funziona a energia solare, purifica l'acqua, genera energia elettrica e permette la connettività, e Nico Pitrelli, responsabile comunicazione della Sissa di Trieste. Assieme a loro anche Andrea Zannini e Simonetta Minguzzi, direttore e docente del Dipartimento di studi umanistici dell’Università di Udine.

Se per la Minguzzi «l’innovazione tecnologica offre opportunità di rinnovare anche le professioni più tradizionali della cultura», Riitano ne ha portato gli esempi, evidenziando come si stiano consolidando «progetti di innovazione culturale in grado di generare processi di innovazione sociale. Mentre attivo nuovi modi di promuovere un sito culturale, attivo anche la comunità, le persone, il welfare. In Italia abbiamo mappato circa 2500 progetti di questo tipo e lì dentro ci sono professionalità e sensibilità che non provengono da percorsi formazione tradizionali». Professionalità con «l’attitudine a mettere in campo nuove idee, che sanno muoversi in contesti tendenzialmente ostili all’innovazione, che sono "antifragili", prosperano cioè nel caos con spirito aperto, sapendo gestire anche il fallimento in maniera rapida e senza paura».

Come ha rimarcato infine Lalli nel suo intervento, «in una realtà in cui «2617 volte al giorno consultiamo il telefono, passiamo il 70% del tempo da svegli guardando media, la nostra capacità di attenzione è crollata da 12 secondi a 8 (un pesce rosso ne ha 9) e il 39% dei millennials dichiara di avere un rapporto emotivo con il proprio cellulare abbiamo l’opportunità unica di valorizzare anche umanità e identità culturale con le nuove tecnologie. Dobbiamo però capirle e padroneggiarle». Per Lalli, sono due le grandi tendenze, già rivoluzioni in atto: «la tecnologia blockchain, non tanto per le criptomonete ma per la sua capacità di rivoluzionare completamente Internet e la fruizione che noi abbiamo dei servizi, e in secondo luogo l’intelligenza artificiale. Nei prossimi 10 anni - ha concluso - sappiamo che spariranno tanti lavori, ma saranno tutti lavori utili per risolvere problemi semplici. Rimangono aperti tutti i lavori in grado di risolvere problemi complessi. E poi la nostra creatività: non c’è in questo momento una intelligenza artificiale che possa sostituirla».
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