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Istat, 2 milioni 657 mila le famiglie povere nel 2009

Nel 2009 l'incidenza della povertà si mantiene stabile in Italia: sono 2 milioni 657 mila le famiglie povere, pari a 7 milioni 810 mila individui. Il fenomeno continua ad essere più diffuso nel Mezzogiorno.

Tecnologie
Nonostante la crisi economica, nel 2009 il numero di persone che versano in condizioni di povertà non è aumentato. L'incidenza della povertà relativa è risultata stabile, pari al 10,8% (2 milioni 657 mila famiglie, 7 milioni 810 mila individui), mentre quella della povertà assoluta è stata ferma al 4,7%. Lo si apprende da un rapporto recentemente pubblicato dall'Istat.
Lo scorso anno, sottolinea l'istituto, la linea di povertà relativa è risultata pari a 983,01 Euro, circa 17 Euro inferiore a quella del 2008: questo perché la spesa per consumi ha mostrato una flessione in termini reali, particolarmente evidente tra le famiglie con livelli di spesa medio-alti.
Il motivo per il quale la povertà non è cresciuta nell'anno della crisi va ricercato nella lettura fornita dal Rapporto Annuale dell'Istat sul mercato del lavoro e la deprivazione nel 2009; in tale periodo, infatti, l'80% del calo dell'occupazione ha colpito i giovani, in particolare quelli che vivono nella famiglia di origine, mentre due ammortizzatori sociali fondamentali hanno mitigato gli effetti della crisi sulle famiglie: la famiglia, che ha protetto i giovani che avevano perso l'occupazione e la cassa integrazione guadagni, che ha protetto i genitori dalla perdita del lavoro (essendo i genitori maggioritari tra i cassaintegrati).
Il fenomeno della povertà relativa continua ad affliggere maggiormente il Mezzogiorno (22,7%), ed in particolare le famiglie ampie (24,9%), ancora di più quelle con con tre figli (24,9%), soprattutto se minorenni (26,1%).
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