L’Electronic Frontier Foudation - che è certamente una organizzazione libertaria ma tutto sommato, oggi, relativamente moderata - non l’ha mandata a dire e ha anzi fatto un invito chiaro e inequivocabile al mondo della cybersecurity. Citando testualmente: “la community della cybersecurity non deve rimanere in silenzio” - dichiara l’EFF - riguardo l’Executive Order con cui l’Amministrazione USA ha attaccato Chris Krebs, ex responsabile della CISA, l’Agenzia di sicurezza cyber statunitense. I fatti, per chi è del settore, sono noti: quando Biden vinse le elezioni USA 2020, molti sostenitori di Trump sostennero che le elezioni stesse erano state truccate, anche attraverso la manomissione dei sistemi e delle postazioni per il voto elettronico.
Chris Krebs, nel suo ruolo, affermò allora che le elezioni erano state invece sicure, togliendo forza all’argomentazione dei Repubblicani. Rieletto, ora Donald Trump regola i conti con Krebs e con la CISA, avviando una indagine sulle azioni che il primo e la seconda hanno compiuto negli ultimi anni. Krebs ha anche perso le “security clearance” che gli permettono di fare il suo attuale lavoro in Sentinel One, che di fatto è diventata vittima collaterale del confronto. Questo senza una giustificazione valida (anche perché Chris Krebs è in Sentinel One da relativamente poco), il che è ancora più grave ed è il motivo per cui la vicenda ha una valenza che va molto oltre il caso specifico. Come sottolinea l’EFF, l’attacco dell’Amministrazione a una singola persona...